Che bell'articolo. Complimenti molto interessante! Gli avrei chiesto cosa pensa di Nova Luna, se secondo lui è troppo uguale a Patchwork o in alternativa se lo trova più o meno profondo. Bravo!!!!
Stefano Bertoli, nato e cresciuto a Brescia, classe 1986, nonché iscritto alla Tana dei Goblin di Brescia ci racconta della sua lunga scalata al successo di Patchwork sul sito di Board Game Arena, nonché qualche simpatico aspetto della sua vita personale.
Prima di procedere con l’intervista è bene spiegare che Board Game Arena è un sito web nel quale gli utenti possono registrarsi e giocare alle versioni digitali dei giochi da tavolo presenti sul database del sito. Tra i tanti titoli è possibile giocare anche a Patchwork, gioco per due soli giocatori di Uwe Rosenberg, pubblicato nel 2014. Lo scopo del gioco è quello di piazzare delle tessere di varie dimensioni sopra una griglia personale formata da 9 per 9 quadratini (81 in totale). Per comprare le tessere bisogna spendere dei bottoni e tenere conto che a ogni tessera acquistata il tempo scorre. In Patchwork bisogna gestire bene sia i bottoni, che il tempo, in quanto rischiamo che a fine partita rimaniamo con troppi spazi vuoti (ogni quadratino vuoto toglie ben 2 punti).
Ora passiamo all’intervista.
1. Ciao Stefano, innanzitutto complimenti per aver raggiunto questo risultato straordinario. Vuoi spiegare ai nostri lettori quale importante conferimento hai ricevuto da Board Game Arena?
Di recente ho raggiunto il primo posto nella classifica ELO di tutti i tempi e ho ricevuto il riconoscimento “Leader Mondiale ELO”. È un traguardo che ha raggiunto poco più di una decina di giocatori, ma quasi nessuno poi è riuscito a mantenerlo, infatti neppure io ci sono riuscito.
2. Cosa si prova ad essere diventato il più grande giocatore di Patchwork di tutti i tempi su BGA?
È una soddisfazione personale perché ho sempre cercato qualcosa in cui primeggiare, prima nei videogames, poi cimentandomi nei giochi da tavolo online. Era un traguardo impensabile fino a poco tempo fa. Sono partito da zero, imparando partita dopo partita e questo mi ha permesso di alzare il mio livello e di procedere sempre verso nuovi obiettivi, senza mai montarsi la testa, ma usando sempre tranquillità e metodo. È uno dei giochi più famosi, conosciuti, giocati, apprezzati e dove la componente fortuna incide molto poco, quindi sono orgoglioso di essere primo proprio in un gioco di questo tipo.
3. Quanto tempo (e quante partite) ci hai messo per compiere questa incredibile scalata al vertice?
Ho iniziato a giocare lo scorso agosto e sono riuscito ad arrivare al primo posto lo scorso 26 aprile, dopo aver giocato poco più di 700 partite. Era da inizio anno che ero entrato in top5 e nel livello "Master" (ELO 700) e cercavo di salire ulteriormente: a questi livelli diventa difficile salire, perché ogni vittoria viene premiata poco, mentre ogni sconfitta invece risulta essere molto pesante.
4. Come andò la tua prima partita in assoluto a Patchwork su BGA?
Le prime partite sono state giocate da me lo scorso agosto su un altro account, poi una volta capito il gioco ne ho creato uno nuovo e ho iniziato a giocare seriamente. Sono salito rapidamente in classifica fino al livello “Forte” (ELO 300) e poi ho mantenuto una buonissima percentuale di vittorie, nonostante non giocassi ancora molto bene. La primissima partita col vecchio account fu una sonora sconfitta, e così anche le successive tre. Avevo pensato ironicamente “sono proprio forte in questo gioco”, invece pian piano ho ingranato e iniziato ad appassionarmi e capire come gira il gioco.
5. Per rendere meglio l’idea della tua incredibile impresa, proviamo a dare un po’ di statistiche su Patchwork, ricavandole dai dati di BGA aggiornati al 4 maggio 2022.
Partite giocate in assoluto: 598.500 circa.
Giocatori master (ELO >= 700): 10
Giocatori esperti (ELO 500-699): 94
Giocatori forti (ELO 300-499): 703
Giocatori buoni (ELO 200-299): 1437
Giocatori nella media (ELO 100-199): più di 8.000
Detto questo, secondo te quali sono i pregi e i difetti di Patchwork?
Il gioco è molto bello per una serie di motivi: prima di tutto ha delle meccaniche di gioco interessanti che non annoiano mai; ogni partita è diversa, poiché l'ordine dei 33 pezzi che lo compongono viene scelto in modo casuale, quindi le configurazioni possibili sono praticamente infinite. È un gioco dalle regole semplici da imparare, ma dalle dinamiche molto profonde e quindi richiede tempo e parecchia pratica per giocarlo al meglio. È un gioco che lascia poco spazio alla fortuna, che realmente ha impatto solo in una piccola percentuale di partite, per determinate configurazioni iniziali che possono risultare particolarmente favorevoli per uno dei due giocatori, ma sono rari casi. Altrimenti non sarei mai arrivato a vincere più di 80 partite di fila, se il gioco non fosse praticamente a fortuna zero. Secondo me è tutta una questione di abilità, che deriva da uno studio approfondito del gioco e da un giusto allenamento. Il gioco è divertente anche per chi è alle prime armi per la sua componente creativa con cui si vanno a posizionare i vari pezzi sulla plancia, in pieno stile tetris. Altro pregio che mi viene in mente è la durata ridotta di ogni partita, che rende il gioco leggero da fare come impegno di tempo e spesso ideale anche solo per staccare quei 15 minuti dal lavoro, durante la giornata.
Unico difetto del gioco (come viene evidenziato da qualcuno) è il fatto che alcuni tasselli sono molto più forti rispetto agli altri (ad esempio le due croci 0/3 e 1/4), quindi la strategia di puntare sempre ad accaparrarsi tali tessere mediamente si rivela conveniente/dominante. Questo difetto è stato ovviato dallo stesso autore del gioco che ha creato una nuova versione (Halloween) con 14 dei 33 pezzi ribilanciati per risolvere questo "problema": alcuni pezzi visti come troppo forti e sbilanciati sono stati leggermente depotenziati andando ad aumentarne il costo in termini di bottoni e/o tempi spesi, mentre altri pezzi mediamente poco convenienti sono stati resi più economici e quindi più appetibili.
6. Dopo Patchwork di quale altro gioco ti piacerebbe diventare campione assoluto su BGA?
Non ho ambizioni particolari, ho scelto questo gioco e cercherò di portarlo avanti. Penso che farò gli altri giochi più per divertimento, senza obiettivi prefissati, altrimenti diventerebbe più un lavoro che un passatempo.
7. Il tuo nick su BGA è “-ste86horus-”. Puoi spiegare ai nostri lettori la ragione per cui hai scelto questo pseudonimo?
La prima parte è "ste" il mio nome abbreviato, "86" l’anno di nascita, "horus" invece deriva da un episodio curioso di quando andavo al liceo: avevo iniziato nel 2004 a disegnare alcune mappe per il gioco Quake III Arena. Siccome mi piaceva l’ambientazione misteriosa in stile Antico Egitto e avevo anche disegnato una piccola collezione di mappe in quel mood, così ho iniziato a chiamarmi in quel modo come nickname nei videogames online a partire dal 2007 e così l’ho tenuto fino a oggi.
8. Come giocatore, quali sono i pregi e i difetti che pensi di avere?
Il gioco mette in luce alcuni aspetti di me, che mi caratterizzano anche nella vita reale extra ludica: i pregi che sono indubbiamente emersi sono la precisione assoluta nell'analisi matematica del gioco, che denota una attenzione per i dettagli, quasi maniacale. Vi elenco di seguito alcuni punti:
- ho eseguito una analisi perfetta del gioco e l'ho compreso a pieno: tempo fa noi due ci chiedevamo quale fosse il segreto di Patchwork. Io ora posso dire di aver capito veramente come far girare il gioco al meglio e ho anche costruito qualche mese fa un tool che mi ha aiutato a capire i valori di ogni singolo pezzo in ogni momento della partita: ho semplicemente messo in un database i valori dei pezzi del gioco e li ho esposti in modo intelligente. Ora sono valori che conosco praticamente a memoria, ma all'inizio mi ha aiutato a fare un salto di qualità e arrivare fino ai primi posti della classifica;
- mi sono posto degli obiettivi realistici e ho cercato sempre di raggiungerli con impegno, costanza e dedizione, senza mollare dopo i momenti difficili delle sconfitte, e una volta raggiunto un obiettivo ero già pronto a pensare a quello successivo, in modo da andare avanti passo dopo passo con costanza, come è bene fare nella vita reale;
- gioco in modo moderato: molta gente vedo che tende a esagerare e far diventare il gioco quasi un'ossessione, arrivando a giocare molte ore al giorno, io invece penso di essere equilibrato in quello che faccio, anche se ammetto che farei anche qualche partita in più ma sono bloccato dall'idea di rischiare di perdere punti;
- infatti sento un po' la pressione di chi sta in alto in classifica e vivo con una certa apprensione l'idea di perdere punti ed essere sconfitto, quindi un po' si rischia di perdere l'aspetto ludico, diventando quasi una competizione spietata in cui non si può sbagliare;
- le sconfitte tendono a innervosirmi molto e spesso capita che mi sia lamentato in chat, ma ad esse cerco di trarre sempre insegnamento: quasi sempre una sconfitta deriva da una o più scelte sbagliate o in generale da un approccio non corretto alla partita e quindi capire esattamente cosa non ha funzionato in una particolare dinamica, aiuta a capire come correggere il tiro nelle partite successive: io analizzo molto le sconfitte che subisco e ho notato che quasi tutte le ultime sconfitte sono arrivate nello stesso modo e quindi ho cercato di modificare leggermente il modo di giocare affinché ciò non accadesse più. Può capitare di perdere a seguito di una partenza sfortunata in cui non è possibile recuperare perché l'avversario fa sempre le scelte giuste e non ti permette di rientrare in partita, ma questi sono casi rari come dicevo poco fa;
- uno degli aspetti negativi che mi contraddistinguono e lo sanno anche i miei amici, è che tipicamente utilizzo molto tempo per pensare, invece dovrei essere più fermo e sicuro nelle scelte, infatti mi piacerebbe imparare a valutare e fare le scelte in meno tempo, questo è uno dei miei prossimi obiettivi, anche in ottica di future partite dal vivo. Il problema di questo gioco che a volte richiede analisi abbastanza lunghe e siccome il gioco online consente di impostare anche un tempo abbastanza alto per pensare oppure addirittura di eseguire partite in modalità a turni, io cerco di sfruttare anche questo aspetto a mio favore, pur consapevole del fatto che un ulteriore salto di qualità sarebbe quello di diminuire il tempo medio per pensare. A volte pensare troppo diventa controproducente;
- una cosa su cui mi sento debole nel gioco e che spesso mi causa problemi di tempo nel pensare è il posizionamento dei pezzi sulla plancia, a volte li posiziono in modo che mi complico un po’ la vita.
9. Quando è nata questa tua passione per i giochi da tavolo?
È un mondo di cui sentivo parlare ma con cui sono entrato in contatto realmente per caso: nel 2012 un mio amico che tra l’altro avevo incontrato su un server di gioco di Quake III e avevo scoperto che abita a 800m da casa mia, aveva organizzato una LAN (Local Area Network, nda) in un bar qui vicino a dove abitiamo. Così nel partecipare ho saputo che in quel bar si trovavano alcuni ragazzi e ragazze di una associazione ludica a fare giochi da tavolo e così incuriosito ho iniziato ad andare qualche sera e da lì è iniziato tutto.
10. Per quanto riguarda i giochi da tavolo ti appassiona di più l’aspetto collezionistico o ti piace semplicemente giocare?
Mi piace giocare soprattutto dal vivo, non sono un collezionista ma tendo a giocare con i giochi degli altri alle serate ludiche, mi interessa l’esperienza che un gioco fatto in comunità con gli altri possa portare, non tanto l’averlo fisicamente a casa.
11. Parlaci un po’ di te adesso. Quali sono stati i tuoi studi e di cosa ti occupi nella vita?
Ho fatto studi di tipo scientifico al liceo Calini a Brescia, ho proseguito con Ingegneria Informatica, laurea triennale e specialistica, e poi non pago ho anche fatto due anni di specializzazione all’accademia Santa Giulia con il corso di studi “specialista web creativo” che ha contribuito parecchio a formare la mia figura professionale di adesso.
12. Visto che nella vita fai il programmatore informatico, ti piacerebbe collaborare con BGA per la trasposizione digitale di un qualche gioco da tavolo? Se si, quale gioco che al momento manca vorresti vedere su BGA?
Sicuramente essendo un tecnico spesso mi piace soffermarmi sui ragionamenti logici e di programmazione che ci sono dietro a questi giochi. Non ho idee particolari su quale gioco implementare, ma sicuramente sarei più propenso verso un gioco astratto perché è quello più semplice da schematizzare, magari con poche regole. Per altri giochi invece il lavoro rischia di essere molto più lungo, soprattutto per le componenti grafiche da inserire.
13. Quali altri hobby coltivi al di fuori dei giochi da tavolo?
Mi piace suonare il piano e fare sport/attività fisica di vario tipo: la prima è più una palestra per la mente e il cervello, la seconda per il fisico: sono due aspetti che sicuramente mi accompagneranno per tutta la vita e si spera mi aiuteranno a restare sempre attivo e in forma. Poi ovviamente mi piacciono vari videogiochi, non solo come modo per evadere un po’ dalla realtà ed esplorare mondi anche fantasiosi (vedi la saga Half Life, Supermario 64, Quake e Minecraft) ma anche da giocare in modo più competitivo (vedi Quake III e la modalità a tempo “defrag” per cui ho partecipato anche a campionati).
14. Partiamo dal calcio: per quale squadra tifi?
Il calcio mi piace molto sia da guardare ma anche un po’ ogni tanto da giocare così tra amici. Tifo per due squadre: quella della mia città, il Brescia e poi la Juve a livello più nazionale.
15. Secondo te farai prima tu a diventare campione assoluto di qualche altro gioco su BGA o la Juve a vincere la terza Champion’s League?
Non è una domanda a cui mi sento di rispondere o su cui mi piace scherzare, voi burloni sapete bene che noi con le finali non andiamo d’accordo (vinte solo 2 su 9) e quindi vi divertite a girare il coltello nella ferita. XD
16. Ora passiamo al ciclismo. C’è qualche ciclista di cui sei tifoso o sei semplicemente uno a cui piace pedalare? Magari, raccontaci anche qualcosa in più sulla tua bicicletta.
A me piace molto la bici come strumento pratico sia per muoversi con comodità (soprattutto in città) che per tenersi in forma. Mi piace a tal punto che c’è un periodo dove avevo praticamente dimenticato l’uso della macchina (in particolare quando andavo ad ingegneria verso gli anni 2010). Per quanto riguarda il ciclismo come sport da seguire devo dire che invece non mi ha mai particolarmente interessato, quindi non saprei darti molte info al riguardo.
17. Passiamo ora alla tua passione per la musica. Credo che saper suonare il pianoforte sia una gran bella cosa. Qual è il repertorio col quale ti piace cimentarti di più?
Come dicevo prima, il pianoforte è la mia palestra per il cervello e la mente, ti aiuta a restare coordinato e concentrato e attivo a livello mentale, potrei stare qui a parlarne per ore quindi non mi dilungherò in questa sede. Mi piace suonare gli autori classici tra cui Beethoven, Chopin, Liszt ma di recente mi sono appassionato a un compositore di inizio 900, il mitico George Gershwin.
18. Se ti piace così tanto Gershwin, allora dovresti guardare assolutamente il film Manhattan di Woody Allen. Bellissimo film di fine anni ’70 girato completamente in b/n.
Ne ho sentito parlare ma non l'ho mai visto, allora vedrò di rimediare in qualche modo, grazie del consiglio.
19. Per concludere, ti andrebbe di condividere con noi profani il segreto del tuo successo? Insomma, come si fa a giocare a Patchwork a certi livelli? Se sei diventato un campione di quel calibro non sarà stato certo per caso.
Non esiste una strategia che va bene in assoluto ma ci sono una serie di accorgimenti da prendere in considerazione durante lo svolgimento di una partita, che è sempre diversa dalle altre. Il modo per vincere è avere sempre sotto controllo la situazione, sapendo in ogni momento la situazione dei punti parziali per valutare come muoversi. Bisogna sempre essere in grado di capire la mossa migliore in quel momento preciso della partita, sia per sé che per l'avversario. Bisogna supporre che l'avversario faccia sempre le mosse migliori, non affidarsi a ragionamento del tipo "speriamo che", ma prepararsi sempre al caso peggiore in cui l'avversario sceglierà sempre il meglio per sé. Occorre valutare dopo la propria azione, le azioni che l'avversario può fare, quindi scegliere in relazione ad esse. La propria mossa complessivamente deve sempre rendere al meglio rispetto a quella che potrà fare l'avversario: spesso può capitare nel caso in cui si sia in vantaggio nel parziale dei punti e i pezzi successivi non sono particolarmente interessanti, che non convenga prendere pezzi ma aspettare che sia l'avversario a prendere (se l'avversario è dietro gli conviene prendere un pezzo il prima possibile, affinché abbia tempo a sufficienza per tentare un eventuale recupero), quindi l'opzione di avanzare è da prendere molto spesso in considerazione. Questo spesso non viene fatto ed è un errore molto comune che noto. È importantissimo fare una buona partenza, perché se si fanno le scelte giuste è molto difficile che l’avversario possa recuperare.
Errori comuni:
- non pianificare nulla: ragionamenti del tipo "prendo tutto quello che posso prendere", non considerando quello che può fare l'avversario o il fatto che così prendo pezzi brutti o resto senza bottoni;
- restare senza bottoni o con bottoni non sufficienti per comprare alcun pezzo realmente utile: questo consente all'avversario di eseguire una mossa in più mentre noi restiamo fermi e possiamo solo avanzare: il fatto di avanzare e ricevere bottoni dà più bottoni per acquistare i pezzi, ma non aggiunge nessun punto al nostro totale, poiché prendiamo bottoni e spendiamo tempi nell'avanzare, mentre l'avversario intanto può fare mosse che lo portano avanti di molto;
- privilegiare troppo il fatto di avere una rendita alta: questo comporta di andare troppo oltre sul tracciato dei tempi consentendo spesso all'avversario di fare più mosse singolarmente meno forti ma nel complesso ben più efficaci di una singola mossa forte ma costosa;
- privilegiare troppo la strategia del risparmio: cercare di spendere il meno possibile e riempire più spazi possibili, questo comporta tipicamente di avere una rendita troppo bassa che può farci restare con pochi bottoni per gli acquisti e quindi vincolare troppo le scelte nel corso della partita. Io stesso sono incappato in questo errore e ho perso delle partite in questo modo. Questo non vuol dire che non si possa vincere una partita anche con rendite molto basse (una volta ho vinto addirittura a rendita 5 per 12-4), ma dipende tutto da quello che fa l'avversario.
- avere fretta di fare il 7x7: il fatto di correre a fare il 7x7 può sembrare una strategia che funziona, ma questo non deve vincolare troppo sui posizionamenti dei pezzi finali, altrimenti poi l'avversario può aver modo di recuperare dato che noi non possiamo più piazzare determinati pezzi o ancora peggio alcun pezzo che migliora il nostro score. Il 7x7 va sempre ricercato in relazione ai pezzi che sono rimasti e alla situazione dell'avversario. Detto questo il 7x7 è molto importante e spesso si rivela fondamentale nelle partite più equilibrate.
- posizionare male i pezzi, lasciando in particolare troppi buchi soprattutto in mezzo alla plancia: questo può impedire di fare il 7x7, rischiare di lasciare troppi spazi vuoti e quindi di avere meno spazio disponibile per gli ultimi piazzamenti di quelli che si sarebbero avuti con un piazzamento più intelligente. Il gioco secondo me è per l'80% calcolo del valore dei pezzi e studio delle mosse in relazione all'avversario ma anche un corretto posizionamento è molto importante perché consente di non vincolarsi troppo nel corso della partita;
- avere fretta di prendere un pezzo alla fine della partita: alla fine si possono fare ulteriori pochi punti che possono rivelarsi fondamentali per la vittoria avanzando verso la fine del tracciato del tempo prima di prendere un determinato pezzo (valutare sempre se conviene farlo) poiché vengono solamente pagati i tempi che mancano alla fine del tracciato e non quelli indicati sul pezzo.
A nome mio e di tutta la Tana dei Goblin, grazie per aver rilasciato quest’intervista e di nuovo complimenti!