Il tabellone sentes proprio quello di Gaia Progect ...
Introduzione
Il mondo è diviso in 4 federazioni che hanno recentemente scoperto i manufatti di una civiltà aliena, scomparsa su di un inospitale pianeta creduto disabitato: Magnastorm. Come rappresentate di una delle federazioni dovrai competere con le altre tre per trovare le reliquie ed i manufatti migliori in una corsa contro il tempo e contro un clima davvero poco amichevole sul pianeta che nasconde il sapere alieno perduto dopo un non ben identificato disastro naturale. Tutto questo si traduce in un gioco di maggioranze e di corsa a chiudere per primi con un tema tutto sommato astratto. Ma andiamo a vedere.
Il gioco
Il nuovo titolo della Feuerland Spiele (Terra Mystica e Progetto Gaia) è da 2-4 giocatori dalla durata dichiarata di 60-100 minuti. Il tabellone, illustrato dal bravissimo Menzel (qui non al meglio devo dire), rappresenta la superficie del pianeta ed è diviso in sei settori. Al centro c’è una “ruota del clima” che gira in senso orario ed indica quale metà dei settori gode di bel tempo e quale viene invece flagellata dalle tempeste.
Oltre al tabellone con la mappa del pianeta c’è una plancia ricerche con le colonne di sviluppo scientifico (che ricordano molto i tempi di Terra Mystica) e le plance dei giocatori, contenenti risorse, laboratori, membri della ciurma, marcatori ed alcune altre componenti di gioco. Inoltre, c’è una plancia delle azioni, vero cuore delle meccaniche di gioco, ed altre piccole cose come gli obbiettivi pubblici...
La partita finisce quando si raggiunge un certo numero di punti (27 in 4 giocatori) e quindi tutto risulta dipanarsi lungo una corsa frenetica a recuperare quanti più punti possibile, il prima possibile. I punti si fanno: risolvendo i 4 obiettivi di gioco; prendendo il controllo dei comandanti disponibili; ottenendo la maggioranza di laboratori in una delle tre aree di gioco attive a fine turno; costruendo trasmettitori nei settori della mappa.
Prima di descrivere le azioni a disposizione occorre chiarire com’è fatta la plancia delle azioni. Ci sono due griglieLa griglia inferiore, invece, riporta nelle righe i costi delle due azioni possibili quando vi si posiziona un omino, più dei bonus nei riquadri che si possono andare ad occupare.
Durante il proprio turno si può fare una delle due azioni seguenti:
- pagare per ottenere il controllo di uno dei comandanti ancora liberi nella griglia azioni superiore (all’inizio costano parecchie risorse perché si pagano tante risorse quanti sono gli omini sotto il comando di tali personaggi).
- prendere uno degli omini neutrali o propri sotto uno dei comandanti e spostarlo nella griglia azioni sottostante per svolgere l’azione corrispondente alla riga dove lo si piazza ed ottenendo l’eventuale bonus rappresentato sulla zona dove lo si è posizionato. Le azioni svolgibili sono muovere la propria base su un settore attivo della mappa (ed eventualmente costruirci un proprio laboratorio) oppure ottenere risorse.
Costruire laboratori costa risorse ma fa ottenere punti e maggioranze (ulteriori punti a fine round) ma ha delle limitazioni.
Alla fine dei round si risolvono gli obiettivi (se possibile), si danno punti per le maggioranze di laboratori posseduti nei settori attivi, si ottengono risorse per i laboratori posseduti, cambia l’ordine di turno e gira la “ruota del clima” che definisce quali settori sono attivi per il turno successivo.
Molti bonus di piazzamento e dei comandanti agiscono facendo avanzare sui tracciati delle ricerche scientifiche che danno ulteriori bonus e punti al raggiungimento di specifici livelli.
Prime impressioni
Sebbene il solo regolamento non sia sufficiente a dare un giudizio preciso, direi che il gioco presenta alcuni elementi interessanti ed originali e pare potersi tradurre in una partita tesa e sempre diversa. Occorre capire l’interazione fra i giocatori quanto sia alta e diretta (trattandosi di un gioco di maggioranze non dubito sia forte); però non so giudicare quanto, oltre al controllo della mappa, sia forte anche l’interazione sulla griglia delle azioni. Per ora trovo possa essere un titolo sicuramente da provare. Non pare complesso o troppo cervellotico ma neppure banale. Secondo me potrebbe trattarsi di un gioco con un sapore ed un livello di difficoltà simile ad Hansa Teutonica (di cui condivide anche molto l’astrattezza sostanziale) ma meno controllabile e più soggetto al comportamento degli altri giocatori. Non mi fa gridare al capolavoro ma sembra fare discretamente il suo. Potrebbe davvero spiccare dalla massa nel caso in cui l’ansia della corsa al punteggio per chiudere e l’interazione fra i giocatori fosse alta e ben gestita.