The Search for Planet X è un gioco per 1- 4 giocatori dai 13 anni in su, della durata di un'ora abbondante, ideato da Ben Rosset & Matthew O'Malley e pubblicato dalla Renegade Game Studios nel 2020, tramite una campagna Kickstarter, dove ha raccolto circa quattro volte la cifra richiesta per il funding.
Per creare il gioco gli autori si sono avvalsi della collaborazione della The Planetary Society, associazione che promuove la divulgazione dell'astronomia.
Impersoniamo degli astronomi che stanno cercando il Pianeta X, che si ipotizza essere il nono pianeta del sistema solare, le cui ricerche nella realtà verranno implementate a partire dalla costruzione del nuovo, potentissimo telescopio in Cile. Scopo principale del gioco sarà quindi individuare in quale settore del tabellone è nascosto il Pianeta X, ma non solo.
Si tratta di un deduttivo puro, che riesce a portare a livelli eccelsi uno dei miei tipi di gioco preferito. Andiamo a vedere come ci riesce.
Come si gioca
Innanzitutto si sceglie il livello di difficoltà grazie al tabellone fronte-retro: da una parte abbiamo la volta celeste suddivisa in 12 settori (standard), dall'altro in 18 (expert).
Prima di iniziare, occorre spiegare ai giocatori le connessioni logiche di base tra i corpi celesti. Nel tabellone a 12 settori, ad esempio, avremo due comete (che si trovano solo in alcuni settori), due nubi di gas (ognuna adiacente ad almeno un settore veramente vuoto), un pianeta nano (non è adiacente al Pianeta X), quattro asteroidi (ognuno adiacente ad almeno un altro asteroide), due settori veramente vuoti e un Pianeta X.
Il gioco necessita di un'app per funzionare. Lo so, alcuni di voi storceranno il naso, ma secondo me i vantaggi sono di gran lunga maggiori degli svantaggi in questo caso: lo vedremo nelle considerazioni finali.
L'app è senza fronzoli ma ben fatta: quando impostate il gioco, viene generato un codice alfanumerico che può essere impostato sui dispositivi di tutti i giocatori, in modo tale da poter utilizzare ognuno il proprio smartphone o tablet (nulla comunque vieta di passarselo l'un l'altro come al solito).
La prima novità è che è possibile selezionare un livello di difficoltà diverso dagli avversari: bambino, principiante, esperto, genio. Il primo avrà più informazioni iniziali, gli altri sempre di meno. Una volta che tutti hanno segnato sul foglio gli appunti relativi agli indizi di partenza, si va ad iniziare.
Flusso di gioco
Il giocatore attivo è quello con la pedina osservatorio più indietro rispetto agli altri.
Il giocatore attivo esegue un'azione, avanza la propria pedina del numero di settori indicati dall'app, poi eventualmente ruota il disco della Terra (solo se necessario, poiché la freccia del disco deve sempre indicare il settore con la pedina più indietro).
Le azioni disponibili sono:
- Osserva: cercare un tipo di corpo celeste in un intervallo a scelta (più è ristretto l'intervallo, più spendiamo tempo sul tracciato);
- Obiettivo: possiamo usare solo due volte l'azione obiettivo, vale a dire chiedere all'app che cosa si trova in uno specifico settore, poi scartiamo il relativo segnalino grigio;
- Ricerca: l'app ci rivela una regola logica specifica del gioco che stiamo giocando, selezionabile anche questa tra sei, ciascuna relativa a un corpo celeste diverso o ai rapporti tra uno e un altro. Quest'azione non può essere scelta per due volte di seguito;
- Localizza il Pianeta X: quando ce la sentiamo, possiamo dare la risposta che dà il via alla fase finale del gioco. Attenzione però, dovremo scegliere sull'app sia il settore del Pianeta X, sia individuare che cosa c'è nel settore prima e in quello dopo.
Piccole annotazioni: Le prime due azioni devono essere dirette alla porzione di cielo visible (sei settori alla volta nella versione standard, nove in quella expert).
Inoltre l'app non ci parlerà mai esplicitamente del Pianeta X. Ogni volta che la risposta che ci deve dare lo coinvolge oppure coinvolge un settore veramente vuoto, l'app ci segnalerà il settore relativo come "apparentemente vuoto".
Tutto qui? No, perché,
in alcuni punti del tabellone è possibile fermare il flusso di gioco e formulare ipotesi (
theory phase) sui corpi celesti presenti in qualsiasi settore. Nel gioco
standard, una sola ipotesi alla volta, in quello
expert, fino a due. Tutti i giocatori (anche chi non si azzarda a fare ipotesi) mettono la mano sul tavolo per nascondere i propri segnalini ipotesi; una volta che tutti hanno svelato se hanno ipotesi da fare o meno, i segnalini vengono piazzati a faccia in giù sul più esterno degli spazi appositi e spostati in avanti.
Alle successive
theory phase, anche i segnalini già presenti vengono spostati in avanti e per ogni segnalino arrivato allo spazio più interno, questo viene rivelato a faccia in su e si esegue la revisione, ovvero si chiede all'app se tale oggetto è in tale settore. L'informazione è visibile a tutti i giocatori.
Chi ha fatto l'ipotesi corretta avrà dei punti a fine partita. Ultima cosa: il gioco si ferma anche quando la freccia della Terra passa sul simbolo della conferenza sul Pianeta X (una sola volta nel gioco standard, due in quello expert), in questo caso le informazioni rivelate in conferenza dall'app sono disponibili per tutti i giocatori.
Una volta che qualcuno ha correttamente svolto l'azione di localizzare il Pianeta X, gli altri hanno un'ultima occasione per fare punti, ovvero per localizzare a loro volta il Pianeta X, con meno punti perché non sono arrivati per primi, oppure un'ultima theory phase.
Infine, si rivelano tutti i corpi celesti presenti e si assegnano punti per i segnalini ipotesi corretti, anche se non sono arrivati allo spazio più interno. Gli asteroidi danno due punti ognuno, le comete tre, le nubi di gas quattro, il pianeta nano quattro (oppure due in modalità expert). Inoltre otteniamo un punto aggiuntivo per ogni settore in cui siamo stati i primi a formulare un'ipotesi corretta.
Il primo che ha individuato il Pianeta X ottiene dieci punti, gli altri dipende da quanto erano lontani da codesto giocatore, due punti per ogni settore dietro di lui.
Ovviamente, vince chi alla fine ha ottenuto più punti.
Materiali
Bello il tabellone, con il bordo dipinto con illustrazioni di osservatori astronomici in notturna e la volta celeste. Molto chiaro e al servizio del gioco.
Gli schermi dei giocatori sono uno diverso dall'altro, hanno raffigurato ciascuno un osservatorio dalla forma diversa, che fa il paio con la pedina in plastica del relativo colore.
I segnalini ipotesi e target sono in cartone spesso, fanno il loro.
Il blocco dei fogli è bello abbondante, un centinaio a occhio e croce. I fogli sono stampati con il disegno del tabellone standard da un lato e quello expert dall'altro, con il riassunto sintetico delle regole generali.
È dipendente dalla lingua per la parte fisica del gioco (regolamento e fogli appunti),
l'app esiste anche in italiano.
Ambientazione
Per essere un deduttivo puro, trovo molto azzeccata l'ambientazione degli scienziati che fanno a gara per individuare per primi un nuovo pianeta.
Trovo in tema anche l'app, che simula l'immissione dei dati in un computer, così come la possibilità di formulare ipotesi e di partecipare a "conferenze di aggiornamento", individuali o collettive.
Molto carine le miniature a forma di osservatorio che servono da pedina e che danno quel tocco in più all'ambientazione.
Considerazioni finali
Qui arriviamo ai punti di forza del gioco e alla giustificazione del voto così alto.
The Search for Planet X riesce finalmente con l'uso dell'app a ovviare al fastidioso problema che affligge i deduttivi puri classici, da Sleuth (1971) a Cryptid (2018), vale a dire il giocatore distratto che manda in malora la partita perché non ha risposto correttamente a qualche domanda, rendendo impossibile la deduzione finale. Qui soltanto l'app dà risposte, e il fatto di essere graficamente asciutta rende maggiormente in chiarezza.
Altro punto a favore è il fatto di poter settare il livello di difficoltà non solo del gioco, ma anche del giocatore, che potrà selezionare all'inizio se avere più o meno indizi, rendendo più piacevole giocare tra persone di diverso livello, neofiti con giocatori esperti o genitori con figli.
Parlando di figli, direi che il 13+ sulla scatola è un po' esagerato, abbasserei a 12 per ragazzi non giocatori e a 10 per bambini già abituati a giocare (livello standard con 12 settori, ovviamente).
Terzo punto di forza è l'interazione indiretta tra i giocatori. The Search for Planet X non è un multisolitario: con la possibilità di formulare ipotesi, avremo scelte sofferte da compiere. Scegliamo di farne su comete o nubi? Otterremo tanti punti, ma se le facciamo troppo presto, diamo indizi preziosi agli avversari. Aspettiamo troppo? Le faranno gli altri prima di noi e dovremo rinunciare a un bel po'di punti... il tempismo è fondamentale. Anche perché non è detto che chi trova per primo il Pianeta X vinca.
In ultimo, ma non meno importante, anche il fatto di non dover solo indicare il settore del Pianeta X, ma anche quali oggetti ci sono nel settore precedente e successivo, azzera l'incentivo di buttarsi a casaccio a dare la soluzione finale o di arrivarci con un colpo di fortuna, come può avvenire in altri giochi dello stesso tipo.
Come scalabilità direi molto buona, comunque serrato sia in due sia in tre giocatori, un filo più lungo in due perché si fanno meno ipotesi; in quattro non ho potuto provarlo, per cause di forza maggiore.
Mi sento di poter dire che il gioco non presenta tempi morti, perché dobbiamo prestare attenzione anche alle azioni svolte dagli avversari.
Aggiungo di aver provato anche il solitario: è fatto bene, ma non mi fa impazzire, perché viene a mancare tutta l'interazione di cui scrivevo poc'anzi.
In modalità standard è fattibile, mentre in modalità expert è bruciacervelli, per me frustrante, al punto che ho smesso di giocarci (ma io non sono una hardcore gamer). Diciamo che sconsiglio l'acquisto solo per la modalità solitario.
Conclusione
Per chi scrive, The Search for Planet X è il miglior deduttivo puro sulla piazza, in quanto, nonostante utilizzi elementi classici del genere (dobbiamo trovare un qualcosa per deduzione e per esclusione, abbiamo il classico foglio degli appunti), riesce a risultare fresco e altamente rigiocabile. Se siete appassionati del genere, non potrà deludervi.