Ma no! Ma che brutta notizia mi dai!
Una persona con cui ho condiviso una delle migliori vacanze della mia vita e che da quel momento mi è rimasta nel cuore come se lo avessi frequentato per anni.
Continuerà a farlo.
Ci ha lasciato un autore, un giocatore, ma soprattutto un amico.
Un venerdì sera ad Orte, era il 2006, per la prima volta gioco a Dune. Non è tanto l'aver provato un capolavoro ad essermi rimasto impresso nella mente, bensì averti conosciuto al tavolo assieme ad altre persone che sarebbero subito diventate amiche: questo è memorabile.
Seguirono partite al prototipo di Dakota, Maghi in panchina (nome in lavorazione del futuro Magestorm), Ash, Daimyo e tanti altri prototipi nell'arco degli anni fino a ieri e in luoghi diversi; ma erano solo un pretesto per trovarsi.
Non è il numero o il tipo di gioco, lo ripeto, bensì la semplicità di momenti gioviali, fermi ora nell'ambra come un essere di un'altra epoca, ad accompagnare chi come me ebbe la piacevole fortuna di conoscerti, caro Piero.
Dai massimi sistemi passando per la teoria del bilanciamento, alla fine quello che davvero contava per te era solo una cosa: far divertire. Né più né meno, lo stesso garbo e viva autoironia, la trovavi mentre giocavi; ma la parte più bella ovviamente era fuori dal tavolo.
Una camminata sotto i portici a Bologna portava a una sosta improvvisa, per buttare giù a caldo nuove idee nel tuo taccuino; anche durante una cena al messicano o dall'indiano a parlare di fantascienza. Questo fino all'ultimo istante che hai avuto con noi.
Perché del Gioco, Piero, tu ne avevi fatto la tua vita letteralmente. Se fai ciò che adori, a ben guardare, non lavorerai un solo giorno della tua vita: questo è stato il tuo più grande successo. E per chi ti ha conosciuto questo è il tuo retaggio: passione vera con ironica leggerezza sempre.
In questo momento cosa resta? Il rammarico per un amico rimasto per troppo tempo lontano e che non vedrai più. Quella rivincita non ci sarà mai né siamo riusciti a farti provare Starcraft. Quel prototipo resterà una bellissima idea che hai portato con te oltre l'empireo, da dove probabilmente originariamente nasceva.
Sì, questo è un momento triste. Ma lo è per l'egoismo di chi sa di aver perso una bella persona.
Tutta questa amarezza testimonia infatti quanto valevi; ma, grazie a Dio, da oggi non soffri più.
E noi tutti, che abbiamo avuto la fortuna di conoscerti, serberemo il tuo ricordo straordinario.
Per questo motivo possiamo solo dirti grazie: ciao Piero!
Ma no! Ma che brutta notizia mi dai!
Una persona con cui ho condiviso una delle migliori vacanze della mia vita e che da quel momento mi è rimasta nel cuore come se lo avessi frequentato per anni.
Continuerà a farlo.
Grazie per tutti i giochi. Nella mia pur selettiva collezione, ne ho un paio suoi.
Sono molto rattristato da questa notizia. Non lo conoscevo di persona, ma ho giocato con alcuni suoi dei suoi titoli. E' stato un grande.
Ciao, Paolo (MPAC71)
Una chiacchierata a Essen un paio d'anni fa, l'ultima occasione di vedersi. Ascoltare le sue storie era un piacere e il modo che aveva di raccontarle... Straordinaria persona.
Ciao Piero
Che brutta notizia...ricordo le partite alla Gobcon, le chiacchierate, le risate. Non lo conoscevo bene come aledrugo o altri qui, ma resta un bellissimo ricordo.
Questo è uno di quei doverosi articoli che ti riportano all'infame realtà di tutti i giorni...?
Sono davvero scossa e dispiaciuta ad apprendere questa notizia.
Piero era una persona così solare e simpatica. Ricordo la sua valigetta dei prototipi e la passione con cui parlava dei giochi. Era davvero trascinante. Sono contenta di aver giocato con lui.
Voglio ricordarlo con quel suo sorriso stampato sul viso e nell’atto di spiegarci qualche nuovo regolamento!
Ho avuto il piacere di conoscere Piero alle Convention ma soprattutto agli incontri tra gli autori o aspiranti tali. Una persona straordinaria per umanità e simpatia, e tra le tante persone incontrate in questi anni è tra quelle che mi sono rimaste più impresse nella mente e che ricordo con piacere. Sono veramente addolorato per la notizia, veramente difficile da accettare.
"Qui offro io: sei nel mio esagono"
Porterò sempre con me questa tua frase che nella sua semplicità e goliardia esprimeva tanto del tuo modo di fare le cose.
Non potrò mai più essere nel tuo esagono, ma tu rimarrai sempre nel mio.
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