Nominati 2024 allo Spiel des Jahres, Kennerspiel e Kinderspiel

Annunciati i titoli che si contenderanno i tre prestigiosi "pedoni"!

Notizie
Premi e Riconoscimenti

Soni stati annunciati questo pomeriggio i candidati ai tre prestigiosi premi relativi ai giochi pubblicati in tedesco nell'ultimo anno. I vincitori verranno domenica 21 Luglio alle 18.00. 

Che ne pensate?

 

Spiel des Jahres 2024

In the Footsteps of Darwin (aka Auf den Wegen von Darwin)
Autori: Grégory Grard, Matthieu Verdier
Editore: Sorry We Are French 

Captain Flip
Autori: Remo Conzadori, Paolo Mori
Editore: PlayPunk

Sky Team
Autore: Luc Rémond
Editore: Scorpion Masqué

 

 

Raccomandati:  

Harmonies
Autore: Johan Benvenuto
Editore: Libellud

Passt nicht! (aka KolpA!)
Autore: Thomas Weber
Editore: Schmidt Spiele

Phantom Ink (aka Codice Fantasma aka Ghost Writer)
Autori: Mary Flanagan, Max Seidman
Editore: Pegasus Spiele

Schätz it if you can
Autore: Ralf zur Linde
Editore: moses. Verlag GmbH

Trekking Through History (aka Trekking: Reise durch die Zeit)
Autore: Charlie Bink
Editore: Game Factory

Trio
Autore: Kaya Miyano
Editore: Cocktail Games

 

 

Kennerspiel des Jahres 2024

Daybreak (aka e-Mission)
Autori: Matt Leacock, Matteo Menapace
Editore: Schmidt Spiele

The Guild of Merchant Explorers (aka Die Gilde der Fahrenden Händler)
Autori: Matthew Dunstan, Brett J. Gilbert
Editore: Skellig Games

Ticket to Ride Legacy: Legends of the West
Autori: Rob Daviau, Matt Leacock, Alan R. Moon
Editore: Days of Wonder

 

Raccomandati:  

Bier Pioniere
Autore: Thomas Spitzer
Editore: Spielefaible

Botanicus
Autore: Samuele Tabellini Ferrari, Vieri Masseini
Editore: Hans im Glück

Forest Shuffle (aka Mischwald)
Autore: Kosch
Editore: Lookout Games 

Ritual
Autore: Tomás Tarragón
Editore: Strohmann Games

 

 

Kinderspiel des Jahres 2024

Große kleine Edelsteine
Autore: Wolfgang Warsch
Editore: Schmidt Spiele

Magic Keys (aka Die magischen Schlüssel)
Autori: Markus Slawitscheck, Arno Steinwender
Editore: Game Factory, Happy Baobab

Taco Kitten Pizza
Autori: Dave Campbell (II), Thierry Denoual
Editore: Blue Orange (EU)

 

 

Raccomandati:  

Die Nadel im Heuhaufen
Autore: Thomas Sellner
Editore: Schmidt Spiele

Fluffy Valley
Autore: Maxime Rambourg, Théo Rivière
Editore: Loki

Lecker Lava
Autore: Sophia Wagner
Editore: Drei Magier Spiele

 

Commenti

Quando vedo queste nomination, specie quelle del Kennerspiele, mi torna la voglia e l'energia per continuare a fare il giudice del Magnifico perché mi rendo conto che premi validi per giochi "impegnativi" ce ne sono pochi ...

In realtà il lavoro che viene svolto dalla giuria del Goblin Magnifico è alquanto inutile, a mio avviso. Daniel Kahneman mi ha fatto capire il perché nello specifico. Forse tra un po' di tempo scriverò un articolo in merito (non sulla Tana).

Non sto comunque dicendo che non dovrebbe esistere come premio, ma anche se non ci fosse, non è che chi è esperto non saprebbe su quali giochi puntare.

Premi come lo Spiel des Jahres e il Kennerspiel des Jahres invece orientano effettivamente giocatori che non hanno interesse a seguire il mercato ludico nel dettaglio, ricevendo buoni consigli per giochi leggeri e medio-leggeri.

Dover ogni anno spiegare il target del Kennerspiel sta diventando noioso. Anche basta! È ormai il secondo anno che intenzionalmente apro un thread con i pronostici nel forum.

Non mi aspettavo Sky Team nello Spiel des Jahres (consultando più fonti), ma nel Kennerspiel des Jahres. Vederlo nello Spiel des Jahres in parte mi rincuora (non si è voluto abbassare ulteriormente l'asticella).

Tra Darwin, Captain Flip (che onestamente non pensavo potesse rientrare tra i nominati) e Sky Team, non penso che ci sarà storia. Sky Team dovrebbe vincere a mani basse.

Nel Kennerspiel des Jahres "Daybreak" era scontato, Ticket to Ride Legacy, essendo un riadattamento, non pensavo che facesse breccia, invece mi sbagliavo. The Guild infine mi ha sorpreso, pensavo che Forest Shuffle o Bier Pioniere avessero più chance.

Elijah scrive:

Non sto comunque dicendo che non dovrebbe esistere come premio, ma anche se non ci fosse, non è che chi è esperto non saprebbe su quali giochi puntare.

Dover ogni hanno spiegare il target del Kennerspiel sta diventando noioso. Anche basta! È ormai il secondo anno che intenzionalmente apro un thread con i pronostici nel forum. 

Ovviamente non sono d'accordo con queste tue affermazioni.
1-Essere esperti non significa conoscere tutti i giochi. Non a caso siamo tanti a fare i giudici del Magnifico, perché giudicare tutti i titoli per esperti che escono in un anno è impresa ardua persino in tanti. Proprio per questo ritengo che un premio che produce una pre-selezione di 16 titoli iniziali, e 8 finalisti poi (il vincitore vale il giusto) non è cosa da poco e può fornire valide informazioni anche agli esperti.

2-Conosco benissimo gli intenti del premio Gioco dell'anno tedesco, ma continuo a pensare che almeno la categoria "Kenner" dovrebbe selezionare tra i 3 finalisti titoli decisamente più validi di quelli che ci arrivano ogni anno.

Ovvio che le tue, come le mie, sono opinioni. Si fa per parlare.

La triste realtà che mette in luce Daniel Kahneman è che gli esperti sono meno affidabili degli algoritmi (Pensieri lenti e veloci, p. 300), ma costano di norma molti più soldi (nel caso del premio Goblin Magnifico è lo sforzo da fare che è estremamente maggiore, rispetto all'utilizzo di una formula).

Visto che il premio Goblin Magnifico è su base volontaria, tanto di cappello che ci sia gente che abbia voglia di fare uno sforzo simile, con la convinzione di poter dare consigli migliori di eventuali algoritmi o formule.

Il tempo sta dimostrando che alcune delle scelte fatte da quella giuria, non sono state in linea con il giudizio espresso a lungo termine dalla comunità dei giocatori di giochi da tavolo di spessore, nonostante l'immenso sforzo emanato dai giurati (ergo, hanno toppato).

"Un algoritmo elaborato sul retro di una busta è spesso abbastanza valido da competere con una formula ponderata in maniera ottimale, e certo abbastanza valido da battere il giudizio di un esperto. Questa logica si può applicare a molti settori, che vanno dalla scelta di titoli azionari da parte dei trader a quella di terapie mediche da parte dei medici o pazienti." (p. 303)

Ovviamente, si può applicare anche al mondo dei giochi da tavolo.

Sia chiaro, lo stesso Kahneman, che ha vinto un premio Nobel parlando di bias cognitivi ed euristiche, fa presente una certa ostilità verso gli algoritmi: chi è esperto spesso non è in grado di accettare qualcosa del genere e continua per la sua strada.

Quando ho letto questo passaggio scritto da lui nel capitolo "Intuizione esperta: quando possiamo fidarci?", mi sono venuti i brividi:

"Traggo piacere dalla meritata punizione di arroganti esperti che rivendicano poteri intuitivi prive di qualsiasi validità." (p. 327)

Non ho potuto che inchinarmi di fronte a una simile affermazione. :D

Elijah scrive:

La triste realtà che mette in luce Daniel Kahneman è che gli esperti sono meno affidabili degli algoritmi (Pensieri lenti e veloci, p. 300), ma costano di norma molti più soldi (nel caso del premio Goblin Magnifico è lo sforzo da fare che è estremamente maggiore, rispetto all'utilizzo di una formula).

Visto che il premio Goblin Magnifico è su base volontaria, tanto di cappello che ci sia gente che abbia voglia di fare uno sforzo simile, con la convinzione di poter dare consigli migliori di eventuali algoritmi o formule.

Il tempo sta dimostrando che alcune delle scelte fatte da quella giuria, non sono state in linea con il giudizio espresso a lungo termine dalla comunità dei giocatori di giochi da tavolo di spessore, nonostante l'immenso sforzo emanato dai giurati (ergo, hanno toppato).

"Un algoritmo elaborato sul retro di una busta è spesso abbastanza valido da competere con una formula ponderata in maniera ottimale, e certo abbastanza valido da battere il giudizio di un esperto. Questa logica si può applicare a molti settori, che vanno dalla scelta di titoli azionari da parte dei trader a quella di terapie mediche da parte dei medici o pazienti." (p. 303)

Ovviamente, si può applicare anche al mondo dei giochi da tavolo.

Sia chiaro, lo stesso Kahneman, che ha vinto un premio Nobel parlando di bias cognitivi ed euristiche, fa presente una certa ostilità verso gli algoritmi: chi è esperto spesso non è in grado di accettare qualcosa del genere e continua per la sua strada.

Quando ho letto questo passaggio scritto da lui nel capitolo "Intuizione esperta: quando possiamo fidarci?", mi sono venuti i brividi:

"Traggo piacere dalla meritata punizione di arroganti esperti che rivendicano poteri intuitivi prive di qualsiasi validità." (p. 327)

Non ho potuto che inchinarmi di fronte a una simile affermazione. :D

Questo perché la vostra ottica è prettamente il mercato, la fama, le vendite, la classifica. Ci sono ottimi giochi che rimangono di nicchia. Non tutti i premi ambiscono a essere gli Oscar. A noi va benissimo essere Cannes, giusto per fare un paragone cinematografico.

Un piccolo esempio:

Nevsky penso non possa essere consigliato da un nessun algoritmo che analizzi tutto l'internet ludico, incrociando i database delle discussioni di siti specializzati, eppure nella sua nicchia è stato un sistema innovativo, che ha permesso la nascita di una serie apprezzata nella sua nicchia e molto proficua a livello di vendite in casa GMT (siamo già al nono capitolo della serie in pochi anni, anche se parliamo comunque di briciole in termini di mercato assoluto).
 

Agzaroth scrive:

Questo perché la vostra ottica è prettamente il mercato, la fama, le vendite, la classifica. Ci sono ottimi giochi che rimangono di nicchia. Non tutti i premi ambiscono a essere gli Oscar. A noi va benissimo essere Cannes, giusto per fare un paragone cinematografico.

Uhm, no. Ti informo gentilmente che il punto non è questo.

Se chiedessimo ad esempio a Nand di creare un algoritmo o una formula che prenda in considerazione le selezioni degli anni precedenti del Goblin Magnifico per predire quali giochi, secondo i criteri della giuria, saranno scelti anno dopo anno, non andrebbe probabilmente tanto lontano dal risultato effettivo.

E questo lo otterrebbe senza giocare nemmeno a un gioco, ma solo scegliendo dei criteri da prendere in considerazione.

Poi, i giurati, per evitare di cadere nello sconforto (aver la sensazione di svolgere un lavorone inutile), potrebbero arrivare al punto di selezionare giochi fuori dagli schemi, con il rischio però di andare a selezionare poi dei giochi oggettivamente meno validi.

(Con l'intento di dimostrare che gli algoritmi non sono in grado di svolgere un lavoro affidabile).

Non sono discorsi facili e come riferisce pure Daniel Kahneman, ha poco senso stare a dibattare a lungo quando si hanno pareri opposti (di solito non si ottiene granché).

"Ogni tanto le riviste scientifiche pubblicano scambi di opinioni che spesso iniziano con la critica di qualcuno alle ricerche di qualcun altro, e sono seguiti da una replica e una controreplica. Ho sempre considerato questi scambi una perdita di tempo. Specie quando la critica originaria è formulata con parole pungenti, la replica e la controreplica sono spesso esercizi di quello che ho definito "sarcasmo da principianti" e "sarcasmo avanzato". Le repliche raramente concedono qualcosa a una critica sferzante, e non si è praticamente mai vista una controreplica in cui si ammettesse che la critica originaria era in qualche modo incauta o errata." (Kahneman, p. 313)

Ciò che è interessante, è l'idea di "collaborazioni antagonistiche" di cui parla in seguito (scrivere un articolo a quattro mani sulle divergenze svolgendo ricerca assieme).

Ma di preciso gli algoritmi secondo te cosa dovrebbero calcolare? Un gioco vincitore? Una selezione? In base a quali parametri?

Perché ad esempio un algoritmo è quello che su BGG consiglia giochi simili a quello che ti piace. E, pur basandosi su migliaia di dati, a volte ci azzecca, molte altre no. Esattamente come un umano.

(Nota: nessun sarcasmo in nessuno dei miei due interventi, per cui non capisco la pertinenza di tutta l'ultima risposta)

Elijah scrive:

Se chiedessimo ad esempio a Nand di creare un algoritmo o una formula che prenda in considerazione le selezioni degli anni precedenti del Goblin Magnifico per predire quali giochi, secondo i criteri della giuria, saranno scelti anno dopo anno, non andrebbe probabilmente tanto lontano dal risultato effettivo.

E questo lo otterrebbe senza giocare nemmeno a un gioco, ma solo scegliendo dei criteri da prendere in considerazione.

Poi, i giurati, per evitare di cadere nello sconforto (aver la sensazione di svolgere un lavorone inutile), potrebbero arrivare al punto di selezionare giochi fuori dagli schemi, con il rischio però di andare a selezionare poi dei giochi oggettivamente meno validi.

(Con l'intento di dimostrare che gli algoritmi non sono in grado di svolgere un lavoro affidabile).

però, scusa, non capisco perché non dovrebbe valere la stessa cosa per lo SdJ... non basterebbe un algoritmo anche lì? Non mi pare che i titoli che poi vengono candidati siano così imprevedibili, no? 
Onestamente, non mi interessa entrare nel merito se quanto affermi possa essere giusto o sbagliato, ma vorrei capire che senso abbia affermare che il lavoro dei giurati del Magnifico è "inutile", ma cambiare "tono" quando si parla dello SdJ che "invece orienta effettivamente giocatori che non hanno interesse a seguire il mercato ludico nel dettaglio"... è più che altro questo che mi dà fastidio, ecco, l'ho percepita come una "critica" un po' troppo "mirata" diciamo...

Io la vedo semplice, facciamo la fusione col Magnifico che diventa la quarta categoria, il Goblin des Jahres :P

Scherzi a parte, il problema nel Kenner a mio avviso è una sempre minore capacità di "osare", andando a dare consigli che effettivamente permettano una crescita come giocatori a chi si interessa al premio.

Elijah scrive:

Premi come lo Spiel des Jahres e il Kennerspiel des Jahres invece orientano effettivamente giocatori che non hanno interesse a seguire il mercato ludico nel dettaglio, ricevendo buoni consigli per giochi leggeri e medio-leggeri.

Se anche non seguono in dettaglio il mercato ludico, il semplice fatto che vadano a informarsi o leggere di un premio ad esso inerente è sintomo d'interesse o sbaglio? E se tra le categorie vanno a guardarsi quella dei pesi medi a mio avviso sono probabilmente già giocatori anche se solo occasionali. Quindi perché non proporre qualcosa di alternativo e meno conosciuto ad esempio?

Indipendentemente dalla bontà dei titoli candidati (nemmeno uno provato personalmente), trovo che nel mare magnum delle uscite dell'anno proporre due giochi dello stesso autore e contemporaneamente bypassare un'enorme fetta di mercato che per originalità, spendibilità e interesse potrebbe avere ben più senso divulgare tramite il premio, sia piuttosto opinabile. My two cents.

Ormai lo spiel non mi rappresenta più come giocatore da anni, però è anche vero che ha esigenze diverse di un magnifico.

Elijah scrive:

La triste realtà che mette in luce Daniel Kahneman è che gli esperti sono meno affidabili degli algoritmi (Pensieri lenti e veloci, p. 300), ma costano di norma molti più soldi (nel caso del premio Goblin Magnifico è lo sforzo da fare che è estremamente maggiore, rispetto all'utilizzo di una formula).

Visto che il premio Goblin Magnifico è su base volontaria, tanto di cappello che ci sia gente che abbia voglia di fare uno sforzo simile, con la convinzione di poter dare consigli migliori di eventuali algoritmi o formule.

Il tempo sta dimostrando che alcune delle scelte fatte da quella giuria, non sono state in linea con il giudizio espresso a lungo termine dalla comunità dei giocatori di giochi da tavolo di spessore, nonostante l'immenso sforzo emanato dai giurati (ergo, hanno toppato).

"Un algoritmo elaborato sul retro di una busta è spesso abbastanza valido da competere con una formula ponderata in maniera ottimale, e certo abbastanza valido da battere il giudizio di un esperto. Questa logica si può applicare a molti settori, che vanno dalla scelta di titoli azionari da parte dei trader a quella di terapie mediche da parte dei medici o pazienti." (p. 303)

Ovviamente, si può applicare anche al mondo dei giochi da tavolo.

Sia chiaro, lo stesso Kahneman, che ha vinto un premio Nobel parlando di bias cognitivi ed euristiche, fa presente una certa ostilità verso gli algoritmi: chi è esperto spesso non è in grado di accettare qualcosa del genere e continua per la sua strada.

Quando ho letto questo passaggio scritto da lui nel capitolo "Intuizione esperta: quando possiamo fidarci?", mi sono venuti i brividi:

"Traggo piacere dalla meritata punizione di arroganti esperti che rivendicano poteri intuitivi prive di qualsiasi validità." (p. 327)

Non ho potuto che inchinarmi di fronte a una simile affermazione. :D

guarda, umilmente ti dico: il problema di utilizzare la logica formale, epigoni Automatizzati o in generale protocolli per ogni cosa è che sovente si infrange inesorabilmente con il fatto di confondere mele con pere.

Anni fa lo stesso Agzaroth aveva scritto un articolo teorizzando un'equazione per votare i giochi che, beh, era simpatica da vedersi, ma sul piano pratico non aveva senso, e infatti è morta lì.

Paradossalmente è certa tecnofilia che trovo molto naif e velleitaria di base.

 

a parte che:

  •  vedere banalizzata la complessa opera di Kahneman in un "gli algoritmi sanno prendere decisioni meglio degli esperti" (che ovviamente non è nè il messaggio nè il senso delle sue scoperte)  da proprio dolore fisico
  • gli algoritmi sono scritti da umani che hanno bias (ergo i loro bias influenzeranno l'algoritmo)
  • gli algoritmi sono scritti per provare a prendere le decisioni migliori per i fini di chi ha pagato la scrittura dell'algoritmo, non decisioni migliori per chi usufruisce dei risultati dell'algoritmo
  • gli algoritmi lavorano sui dati e i dati non sono la realtà ma una sua rappresentazione, quanto veritiera dipende da molti complessi fattori

ciascun premio ha il proprio audience e il proprio obiettivo: Mensa, Fairplay A La Carte, As D'Or, International Gamer Awards, SdJ, Magnifico, Deutscher Spiele Preis, International Gamer Awards e mille altri. La scelta del premio è anche un modo di dare un messaggio al proprio pubblico, va da se quindi che gli "esperti" giurati non si ritengono possessori di chissà quale verità oggettiva e imperitura nell'eleggere la loro reginetta di bellezza dell'anno (come viene descritto perfettamente nella storia dello SdJ raccontata da Wallis nel libro "Everybody Wins: Four Decades of the Greatest Board Games Ever Made").

Ogni giuria ha i suoi obiettivi che ovviamente (e giustamente) influenzeranno il verdetto.

Tuttavia, se incrociamo i nomi di titoli vincitori di premi cosi tanto diversi, e prendiamo nota di quelli che compaiano trasversalmente in tutte le giurie, noteremo che i nomi che compaiano più e più volte sono dei capolavori imperituri universalmente riconosciuti e che resistono al passare del tempo senza alcuna scalfitura.

Perfino i fallibili umani non sono poi così tanto male nel prendere delle decisioni, dai.

Parlando di messaggi dati dalle giurie, per quanto spero e tifo per Sky Team, non solo per la bellezza/divertimento trasversale del gioco ma anche per quello che rappresenta (= si può avere immersione e tema accessibile a tutti ed in 20 min, conta il game design e il playtesting, non la quantità di soldi, tempo e energia investita nell'acquisire, capire e padroneggiare un regolamento e muri di testo su carte, che tanto piacciono all' hardcore gamer -leggasi fallacia del costo irrecuperabile- ), credo la giuria dello SdJ attualmente voglia promuovere titoli più per famiglie che per coppie. Spero ovviamente di sbagliarmi e di essere contraddetto dall'esito finale ;)

Elijah scrive:

Se chiedessimo ad esempio a Nand di creare un algoritmo o una formula che prenda in considerazione le selezioni degli anni precedenti del Goblin Magnifico per predire quali giochi, secondo i criteri della giuria, saranno scelti anno dopo anno, non andrebbe probabilmente tanto lontano dal risultato effettivo.

E questo lo otterrebbe senza giocare nemmeno a un gioco, ma solo scegliendo dei criteri da prendere in considerazione.

Premetto che, come Nand, anche io lavoro nel campo di "questi algoritmi" citati (che si chiama apprendimento automatico, ma non importa), e si parlava sotto anche di vari bias. Ebbene, credo che per selezionare in modo valido questi "criteri" (la cosiddetta "feature selection" se detta dagli anglosassoni), si debba essere come minimo esperti, e aver giocato, se non i giochi proposti, almeno molti titoli passati. Oppure si possono usare gli indicatori di popolarita' e menzioni nel tempo, ma quello non misurerebbe la qualita', ma al contrario la popolarita' (che e' un'altra cosa), e la resa di mercato, premiata in ben altro modo (con gli incassi). Dice bene Agzaroth che si punta a Cannes, e aggiungo io non a Netflix che al contrario cerca proprio di massimizzare la popolarita' con gli algoritmi fregandosene in toto della qualita' dei prodotti (per quanto qualche prodotto valido lo faccia comunque uscire).

Per quel che mi riguarda, non avendo tempo di giocare così tanto, la selezione degli 8 del magnifico è un ottimo ventaglio di tipologie e di pesi dal medio al mega heavy. Quindi penso che il gioiello di ogni anno siano gli 8 e non tanto il premiato. Quest'anno secondo me si sono scelti troppi pesi massimi manca un titolo alla Woodcraft, cioè almeno fattibile per un Casual. Per il resto nulla da dire per le scelte! 

Locompetitivo scrive:

Per quel che mi riguarda, non avendo tempo di giocare così tanto, la selezione degli 8 del magnifico è un ottimo ventaglio di tipologie e di pesi dal medio al mega heavy. Quindi penso che il gioiello di ogni anno siano gli 8 e non tanto il premiato. Quest'anno secondo me si sono scelti troppi pesi massimi manca un titolo alla Woodcraft, cioè almeno fattibile per un Casual. Per il resto nulla da dire per le scelte! 

Il titolo che cerchi forse è The last kingdom... anche se al momento è difficile reperirlo.

Riguardo alla discussione, mi pare evidente l'intento polemico di Eliah. Non accaloratevi troppo per le sue sparate... 

Per una volta Sbem non è stato sarcastico, ma preciso nel suo esempio, eppure non c'è stato interesse ad approfondire.

Io direi di fare così: aspettiamo che esca un algoritmo che selezioni 8 bei giochi per gamers. Quando sarà pronto e sfornerà splendidi titoli, mandiamo in pensione quei 15 parrucconi dei giurati! Frattanto, grazie ragazzi per il lavoro...

Anche quest'anno spiegare i giochi scelti a Play e vedere l'interesse dei giocatori ai tavoli mi ha appagato abbondantemente per la fatica fatta.

Elijah scrive:

Se chiedessimo ad esempio a Nand di creare un algoritmo o una formula che prenda in considerazione le selezioni degli anni precedenti del Goblin Magnifico per predire quali giochi, secondo i criteri della giuria, saranno scelti anno dopo anno, non andrebbe probabilmente tanto lontano dal risultato effettivo.

E questo lo otterrebbe senza giocare nemmeno a un gioco, ma solo scegliendo dei criteri da prendere in considerazione.

Poi, i giurati, per evitare di cadere nello sconforto (aver la sensazione di svolgere un lavorone inutile), potrebbero arrivare al punto di selezionare giochi fuori dagli schemi, con il rischio però di andare a selezionare poi dei giochi oggettivamente meno validi.

(Con l'intento di dimostrare che gli algoritmi non sono in grado di svolgere un lavoro affidabile).

Non sono discorsi facili e come riferisce pure Daniel Kahneman, ha poco senso stare a dibattare a lungo quando si hanno pareri opposti (di solito non si ottiene granché).

 

Permettimi di dissentire senza usare aulicismi ampollosi e tenendo il discorso su un registro più terra terra:

L'algoritmo non prescinde l'uomo. È scritto dall'uomo, è definito dall'uomo ed elabora dati frutto di risultati di processi umani. Ha un input soggettivo, che viene elaborato secondo un iter soggettivo. Che poi tu voglia credere che il risultato sia obbiettivo e migliore, sei libero di auto-illuderti.

Serve semplicemente a svolgere in modo automatizzato, un processo che un essere umano farebbe in modo più lento. 

Con questo principio ogni premio è inutile... Anche lo stesso spiel... Tanto ci pensa un algoritmo....

Il premio è un riconoscimento.. come Leone o palma o Oscar x il cinema.... Sono necessari? No... Ma secondo me sono importanti.... Poi successo al botteghino non è sinonimo di qualità.... Nel senso stretto del termine.... Alla fine i film premiati non sono praticamente mai dei blockbuster....

 

rientrato da poco dal Festival di Cannes, di cui si parlava, mi sono scontrato con quella che, nel nostro mondo dell'industria cinematografica, è il problema diametralmente opposto: la polemica sui premi lanciata da Mereghetti, che chiede di sostituire in giuria registi & attori con critici cinematografici.

come distributore, abbiamo vinto le due edizioni precedenti del festival, con i film "Triangle of Sadness" e "Anatomia di una caduta". "Triangle" era stato più che stroncato da Mereghetti a Cannes, "Anatomia" accolto da lui tiepidamente. entrambi i film sono andati molto bene sul mercato italiano, mentre sarebbero stati probabilmente ignorati senza Palma d'Oro. 

anche noi abbiamo tanti algoritmi... imdb, Rotten Tomatoes, gli aggregatori di recensioni, ecc. sono indicatori completamente incapaci di restituire il senso di un'annata cinematografica. un premio artistico colma, pur in piccola parte, questa lacuna: si interroga e sceglie di porre in luce elementi di giudizio soggettivi, anche portandosi dietro polemiche e applausi. dire "i giurati hanno toppato" significa, a mio parere, ignorare che il fine di un premio (e di una intera selezione) sia quello di fare da spunto ad una grande riflessione collettiva di settore. Cannes ci permette di parlare di film, il Magnifico ci permette di parlare di giochi. perdonate la semplificazione... ma il vincitore quasi non mi interessa. imbastire una polemica sull'esistenza stessa di un premio (o sulla composizione dei suoi giurati) lo vedo come un atto di disamore verso il cinema (o il mondo ludico)

Grazie dell'articolo!

Ad un certo punto (viste le prime due nominee del kenner) mi è venuto un colpo e ho pensato di entrare con botanicus tra i primi tre!

Elijah scrive:

La triste realtà che mette in luce Daniel Kahneman è che gli esperti sono meno affidabili degli algoritmi (Pensieri lenti e veloci, p. 300), ma costano di norma molti più soldi (nel caso del premio Goblin Magnifico è lo sforzo da fare che è estremamente maggiore, rispetto all'utilizzo di una formula).

Visto che il premio Goblin Magnifico è su base volontaria, tanto di cappello che ci sia gente che abbia voglia di fare uno sforzo simile, con la convinzione di poter dare consigli migliori di eventuali algoritmi o formule.

Il tempo sta dimostrando che alcune delle scelte fatte da quella giuria, non sono state in linea con il giudizio espresso a lungo termine dalla comunità dei giocatori di giochi da tavolo di spessore, nonostante l'immenso sforzo emanato dai giurati (ergo, hanno toppato).

"Un algoritmo elaborato sul retro di una busta è spesso abbastanza valido da competere con una formula ponderata in maniera ottimale, e certo abbastanza valido da battere il giudizio di un esperto. Questa logica si può applicare a molti settori, che vanno dalla scelta di titoli azionari da parte dei trader a quella di terapie mediche da parte dei medici o pazienti." (p. 303)

Ovviamente, si può applicare anche al mondo dei giochi da tavolo.

Sia chiaro, lo stesso Kahneman, che ha vinto un premio Nobel parlando di bias cognitivi ed euristiche, fa presente una certa ostilità verso gli algoritmi: chi è esperto spesso non è in grado di accettare qualcosa del genere e continua per la sua strada.

Quando ho letto questo passaggio scritto da lui nel capitolo "Intuizione esperta: quando possiamo fidarci?", mi sono venuti i brividi:

"Traggo piacere dalla meritata punizione di arroganti esperti che rivendicano poteri intuitivi prive di qualsiasi validità." (p. 327)

Non ho potuto che inchinarmi di fronte a una simile affermazione. :D

A parte che qui non è molto comodo scrivere i commenti, al limite conviene aprire una discussione sul forum, non concordo con quanto espresso.

Intanto, tanto di cappello a tutti i volontai che dedicano una marea di tempo a tutte queste attività, che siano il premio, il sito, il forum, la divulgazione, la Play, le attività sul campo. L'opera dei volontari, in qualunque ambito, non è mai inutile.

Il mio dubbio nasce da questa presunta superiorità degli algoritmi. Diciamo che ne facciamo scrivere appunto uno a Nand. Perchè abbiamo citato lui? Perchè è un esperto? Appunto. Non facciamo mica scrivere gli algoritmi a Topo Gigio, perchè anche per scrivere algoritmi efficaci ed efficienti servono degli esperti. Di algoritmi e degli argomenti trattati.

Inoltre, perchè non facciamo anche giocare gli algoritmi al posto nostro ai GdT? Lo farebbero meglio di noi, giusto? Perchè perdiamo tempo? Forse proprio perchè ci piace fare tutto questo?

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