A questo, visto la mia passione per i giochi al buio, farò fatica a resistere.
La seguente anteprima si basa sulla sola lettura delle regole e, in nessun modo, ha valore di recensione.
Nyctophobia è un cooperativo del tipo “tutti contro uno” per 2-5 giocatori, ambientato in un “labirinto” e che sfrutta una meccanica particolare: potete parlare e toccare, ma non vedere.
Riassunto di gioco
Tutti i giocatori, tranne uno, vengono dotati di occhiali neri, non avendo più così la possibilità di vedere la plancia: interpretano la parte delle prede, che devono scappare, sopravvivere, raggiungere la macchina, chiamare la polizia e attenderla. Il giocatore rimasto fuori interpreta il maniaco (o il vampiro, in una espansione), che vede tutto e il cui compito è uccidere almeno uno dei fuggiaschi prima dell'arrivo dei rinforzi.
Il tabellone di gioco è una griglia in plastica con dei fori rotondi nei quali vengono alloggiate le pedine di giocatori e maniaco; queste sono cilindriche e hanno una parte superiore modellata in modo differente, per renderle tutte riconoscibili. Nei corridoi tra i fori si piazzano delle siepi, anche queste di plastica seghettata, che vanno a costituire barriere per il movimenti, creando quindi un vero e proprio labirinto.
Il turno di ogni fuggiasco si divide in due parti: un movimento obbligatorio di due spazi e un'azione facoltativa. Ad esempio è possibile lanciare sassi per fare rumore e disorientare il killer, oppure nascondersi. In questo secondo caso si gira sul posto la proria pedina (ha una diversa modellatura sulla “testa”) e come bonus non si può venir feriti dal killer; ma, come malus, non si può comunicare con gli altri al tavolo. Durante il movimento si possono tastare col polpastrello gli spazi adiacenti, per comprendere l'ubicazione delle siepi e i percorsi e, al contempo, dare queste informazioni pure ai compagni. Inoltre ogni ruolo ha un'abilità speciale peculiare, come muoversi più svelto o saltare una siepe.
Il turno del killer è invece regolato da un mazzo di carte, due delle quali il giocatore ha sempre in mano - ne sceglie una a turno. Ogni carta dà differenti azioni, come tagliare una siepe o muoversi di un certo numero di spazi; tuttavia, se i giocatori hanno generato rumore, il killer è obbligato a spostarsi in quelle direzione.
Se il killer arriva a contatto con un sopravvissuto, o se il sopravvissuto tasta il killer nella sua esplorazione manuale, il giocatore subisce una ferita. Alla seconda ferita si è uccisi e, se anche uno solo muore, il killer vince. Altrimenti, se un giocatore raggiunge la macchina e arrivano i rinforzi, vincono i fuggiaschi.
Prime impressioni
Idea in realtà non del tutto nuova (ci sono alcuni giochi per bambini - e anche un altro uscito tempo fa su Kickstarter - che sfruttavano il buio), ma sicuramente con parecchio fascino, anche per il tema thriller/horror.
Dalla videospiegazione si evince che la comunicazione tra i giocatori è fondamentale e, in questo, sono aiutati dai punti cardinali noti prima della partita, così come dalla possibilità di tastare il bordo del tabellone. L'immagine mentale che ne deriva sarà però condivisa e ricostruita da quattro persone (e ho l'impressione che il gioco funzioni davvero al meglio solo in quattro o cinque partecipanti), che dovranno quindi collaborare davvero strettamente. Dal canto suo il killer si farà grosse risate vedendo gli errori e i maldestri movimenti degli altri.
Le perplessità riguardano i materiali: gli occhiali sono davvero efficaci? Poca roba, comunque: basta bendare. Le siepi mi sono sembrate un po' troppo mobili al tatto e non vorrei che qualcuno con la mano un po' pesante mandasse a scatafascio tutto.
In ogni caso idea simpatica e, secondo me, da premiare.