Pillole di OdR 01 - The Last Kingdom Boardgame

The King is Dead incontra Blood Rage... che ne uscirà?

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The Last Kingdom Board Game

Ieri due partite a The Last Kingdom. Il gioco è basato su una serie Netflix di discreto successo ed è stato creato da un'accoppiata designer/publisher che ho sempre evitato come la peste. John D. Clair è noto per sfornare un titolo ogni due mesi sul mediocre andante ma di successo (Cubitos, Mystic Vale, Downfall, ecc.) e l'editore ha fatto finora roba per me inavvicinabile.

Il gioco si presenta malissimo, con un tabellone che sembra una pozza di vomito (appropriato, visto che l'azione si svolge in Gran Bretagna) e direzione grafica totalmente fuori contesto per un gioco a carattere storico, miniature di buona fattura e carte con fotograffi appropriati presi dallo show televisivo. Insomma l'andazzo era prevedibile...ma...MA...ci abbiamo fatto tre partite di seguito e sto pianificando di giocarci piuttosto intensamente nelle prossime settimane. Questo per me è la sleeper hit del 2023, classico gioco basato su un brand di nicchia che finisce per essere una bomba.

Il gioco può essere descritto come un mix tra The King is Dead (kudos al designer che specifica il capolavoro di Sylvester come fonte d'ispirazione) su cui è stato innestato un drafting alla Blood Rage (mazzo graduato con carte che consentono upgrade/azioni più forti ma situazionali), un sistema di selezione azioni alla Civilization: New Dawn (l'azione presa più di recente diventa la più costosa) e un sacco di asimmetria interessante per dare rigiocabilità.

In soldoni si tratta di influenzare la presenza di eserciti Vichinghi/Sassoni su un tabellone per volgere le sorti dei diversi conflitti a favore della fazione con cui si è più allineati...se la fazione vince il conflitto si fanno punti in base all'affinità. Questo sistema crea un complesso network di alleanze per cui spesso si fa il voltagabbana per evitare che un giocatore con più affinità per la fazione vittoriosa faccia più punti di noi. Inoltre mentre i Vichinghi sono un'unica fazione, i Sassoni sono divisi nei tre regni principali che, seppur alleati, sono in gara di influenza politica. Quindi se si è allineato con i Sassoni non solo bisogna cooperare per sconfiggere i Vichingi ma anche fare in modo che la composizione dell'esercito vittorioso favorisca il particolare regno da noi sostenuto.

Il gioco è stretto come pochi (due round composti da cinque conflitti con sei carte per giocare per round più alcuni token azione per spostare i leader, gli eroi a comprare azioni extra dal mercato) e ogni decisione pesa come un macigno.
Non mi divertivo così tanto da tempo...questo gioco ha creato molta più interazione, sotterfugio, alleanze temporanee, duplicità e arco narrativo di un qualsiasi titolo di Cole Wehrle degli ultimi dieci anni.

Spero non sia l'eccezione che conferma la regola e che John D. Clair abbia svoltato.

Lo consiglio spassionatamente a tutti gli appassionati di giochi politici e di interessi condivisi...questa è una gemma da non farsi scappare (in italiano che io sappia non c'è e il testo in inglese è considerevole... ma se avete giocatori "letterati" prendetelo senza indugio).

Commenti

Gioco che mi sembra molto interessante, ne avevo già sentito parlar bene. Personalmente non condivido il giudizio così tranchant su John D Clair che mi sembra designer più che discreto per il target che ha di riferimento. Posto che il suo "peso massimo" Dead Reckoning "non l ho giocato. Ready set bet soprattutto è un titolo che mi diverte molto 

Ordinato ora la volo su Weega. Sei già il terzo che me ne parla molto bene.

E anche io continuo a sentirne parlare bene, mannaggia... Però costicchia cavolo... Ci sto pensando...

Dottor Vendemmia scrive:

Gioco che mi sembra molto interessante, ne avevo già sentito parlar bene. Personalmente non condivido il giudizio così tranchant su John D Clair che mi sembra designer più che discreto per il target che ha di riferimento. Posto che il suo "peso massimo" Dead Reckoning "non l ho giocato. Ready set bet soprattutto è un titolo che mi diverte molto 

Ma certo, c'è di peggio, ma ho sempre trovato i suoi giochi piuttosto derivativi. Poi ho usato un pò questo per sottolineare la bontà di TLK, che mi ha impressionato nonostante il pedigree.

Il gioco imho vale la pena, anche quando va male per la propria fazione c'è sempre un modo di rimanere in partita con voltagabbana clamorosi...e ci si diverte anche quando si perde. L'asimmetria è molto ben fatta con alcuni poteri super interessanti (se si è nella regione con Alfred non ci si può convertire ai Danes e si guadagnano segnalini azione se ci si converte a favore dei Saxons, Guthrum può sempre cambiare alleanza se si ritrova a combattere per il team perdente, Aethelwold ha "ordini confusi" che fanno marciare gli eserciti intorno e vuole sempre stare nella mischia per seminare discordia, et.) che creano delle interessanti dinamiche al tavolo.

L'unica riserva potrebbe essere la qualità dell'esperienza con combinazioni di leader "simili", tuttavia a quel punto sta ai giocatori prendere dei rischi e cambiare fazione per cercare di vincere da solo (a me è successo).

Bello quando uno viene sorpreso in positivo 😁

Graficamente sembra davvero orripilante..... Considerato che sfruttava una lore importante e c'è pure il marchio Netflix, potevano investire qualche 💶 in più....

e io credo di essere stato l'unico a fare il KS

Mi unisco al coro delle lodi, gran bel titolo che mi è piaciuto molto pur non essendo per nulla il mio genere (e non sono un fan della serie). Conosciuto grazie al Puzzillo del Sud e giocato grazie al Cavaliere Nero dei Castelli

e weega raggiunse il numero minimo grazie all'articolo :)

Maledetto, questo articolo non ci voleva: ora mi tocca approfondire.

Grande, sono contento che altri stiano apprezzando questa gemma nascosta!

Ordinato anche io e sto aspettando che arrivi.

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