bellissimo MU, complimenti.
Sono nel letto e non riesco a prendere sonno. Non è perché devo prendere un aereo, nemmeno perché devo viaggiare solo: sono abituato da anni a fare entrambe le cose. Il mio micio si accoccola sotto le coperte a caccia della - solita - overdose di coccole: ha visto le valigie in giro, è con me da troppi anni per non sapere che a breve sarà il Re della casa. Più di quanto non sia già di solito. Mancano poche ore al volo per Düsseldorf ed ad una settimana speciale: la settimana della mia prima Essen.
Suona la sveglia che sembrano essere passati sì e no 10 minuti da quando coccolavo il gatto ma l’angolino dove stava è freddo, segno che le - a dir la verità poche - ore sono volate: un saluto in chat agli amici per vedere chi fosse già “operativo”, sistemazione delle ultime cose fra casa, valigia e documenti e via. Le strade della mia città sono buie, fredde e silenziose nella quiete del mattino… l’esatto contrario di quello che vivo dentro di me. Arrivo in centro, passo sotto casa di un paio di miei amici in tempo per vedere che le luci sono ancora giustamente spente nonostante sapessero sarei passato di lì: sorrido ripensando agli insulti amichevoli della sera prima e penso che si, l’anno prossimo sarebbe bello se potessi ritornare anche con loro. Stazione, biglietto, treno e via verso Malpensa: treno diretto, in 20 minuti sono lì. Il check in un proforma, il bagaglio è vuoto fatto salvo il minimo indispensabile per sopravvivere 5 giorni e la borsa che al ritorno sarà un bagaglio da stiva.
Il volo mi dicono essere stato tranquillo: è più forte di me, proprio non ce la faccio a non addormentarmi prima ancora del decollo! Prendo la valigia (è la prima, incredibile!) e via verso Essen: il meteo ci prova a smorzare l’entusiasmo ma il freddo e il vento della Ruhr non possono certo coprire i messaggi dei Goblin che sono già in città. Arrivo anch’io! I Giullari sono in strada a lottare col traffico, piaga che affligge anche la Germania oltre che la Lombardia, evidentemente: l’appuntamento era alle 13 in centro destinazione fiera, ma ci si troverà direttamente là. Mi inforco sulla prima metro dopo aver mollato armi e bagagli in stanza e arrivo alla “Messe”, non senza prima aver constato quanto il mondo sia davvero piccolo: Normanno e Midgard sulla stessa banchina saranno le prime facce amiche della settimana in Germania.
“Nessuno controlla niente, vai tranquillo: pensano che se sei lì, c’entri qualcosa con la fiera”: con questo mantra ripetuto allo sfinimento per giorni, mi accingo ad entrare in fiera e - sorpresa - è tutto vero! Cartoni, carrelli, scale ed operai sono tutto quello che si vede in giro… sembra impossibile che per l’indomani mattina sarà tutto al suo posto ma la visita ad altre fiere in terra tedesca mi hanno insegnato che le apparenze ingannano. Giro scattando foto e curiosando tra gli stand senza destare sospetti fino a che arriva il messaggio che aspettavo: “Mu siamo qui fuori!”. Baci e abbracci coi Giullari e Luca che mi sopporteranno e supporteranno nel lungo week end tedesco e si, adesso si può davvero iniziare a giocare: Colonist, Fields of Green, Klask… il taccuino ed il vademecum dei miei amici inizia ad arricchirsi di colori ed appunti, mentre io penso sconsolato che sono proprio alle prime armi. Memo per il 2017: prepararsi un piano di battaglia. Quando ormai giunge l’ora di cena (tedesca… le 18, tipo), è tempo degli abbracci anche con Aibi ed i suoi - ma anche miei - Kickstarter. E prima di cena, battezzo il portafoglio con l’acquisto di “A Feast for Odin”.
È fatta, anche la Essen degli acquisti ha avuto inizio… e non terminerà fino a domenica…
Gli altri giorni alterneranno un vorticoso rincorrersi di abbracci, corse spericolate a prendere posti in coda, ricerche affannose di posti a tavoli che speri potranno essere liberi, giudizi a caldo e post ammazzascimmia per gli amici a casa, in chat, sul forum. Ci sarà spazio per gli acquisti compulsiva nati da… no, nemmeno noi sappiamo bene da cosa, incontrerò Goblin che non conoscevo e conoscerò appassionati che non sono Goblin ma semplicemente giocatori, uniti a noi dalla passione di legno, puzzilli, carte e miniature. Avrò tempo di scoprire padiglioni sfarzosi ed angoli nascosti, attese ripagate da giochi che non vedevo l’ora di provare e delusioni cocenti da condividere: sono passati pochi giorni dal rientro, dal sipario calato su di uno spettacolo troppo breve che concederà il suo bis fra “ben” 12 mesi. Essen è come una bella donna: l’attesa del piacere che ti regalerà sarà essa stessa parte del piacere - effimero - di una 4 giorni che col senno di poi sembrano 4 ore. E no, l’aver già prenotato il soggiorno 2017 non aiuta ad ingannare l’attesa: sarà un corteggiamento che durerà un anno, e chissà che non possa dare nuovi frutti.
Parafrasando uno dei momenti migliori di una serie TV che ho amato/odiato: “See you in another Essen, brother!”