Molto interessante. Grazie!
Rise to Nobility, che è stato a suo tempo finanziato tramite un Kickstarter, vanta un ampio range per 1-6 giocatori abituali (13+ l'età consigliata) e un tempo di gioco contenuto tra 50 e 100 minuti. Si basa su poteri variabili, gestione dadi e piazzamento lavoratori (che sono i dadi stessi in aggiunta ad alcuni meeple).La seguente anteprima si basa sulla sola lettura delle regole ed in nessun modo ha valore di recensione.
Riassunto di gioco
Il tabellone disegna tutta una serie di spazi azione che variano in base al numero dei giocatori. Ciascuno richiede il piazzamento di dadi di un certo tipo o in una determinata sequenza.
Ogni giocatore ha infatti un pool di cinque dadi che userà per le varie azioni. Nella sua scheda personale ha poi spazi per costruire vari edifici, una riserva per le risorse ed i meeple e un tracciato Reputazione, che va da 6 a 24. Questo tracciato è importante perché determina quali e quanti dadi tu possa usare in ogni round di gioco. All'inizio di ciascuno dei dieci round della partita, infatti, i giocatori lanciano tutti i loro dadi. Potranno usare solo dadi la cui somma è pari o inferiore al loro livello di reputazione.
Il round prosegue con i giocatori che piazzano in dado a testa in senso orario, fino ad aver consumato tutti quelli piazzabili. Alcune azioni del tabellone richiedono un dado di un valore specifico; altre hanno efficacia diversa a seconda di quanto alto è il dado piazzato; altre ancora richiedono un dado maggiore o minore del precedente piazzato sulla medesima azione.
Con tutte queste azioni si fanno un po' le classiche azioni di tutti i piazzamento lavoratori: si accumulano risorse, le si vendono al porto per prendere soldi, si reclutano nuovi meeple, si edificano costruzioni sulla propria scheda, si guadagnano punti nobiltà, che serviranno a fine partita per incrementare i Punti Vittoria guadagnati nel corso del gioco, con le varie azioni.
Le azioni sono abbastanza varie ed anche tematiche, ad esempio favorendo un contratto con un Consigliere (si guadagnano PV spendendo risorse), ci si inimicheranno gli altri, scendendo di 1 nella propria reputazione; oppure si può costruire un edificio comune in una gilda, cosa che ci arricchirà ogni volta che sarà usato da un altro giocatore; o ancora raggiungere un certo livello del tracciato Nobiltà sblocca abilità speciali diverse per ogni razza.
A fine round si riprendono i dadi, si incassano le rendite e si rimpinguano i vari settori del tabellone. Questo per dieci round, poi si contano i Punti Vittoria (PV).Prime impressioni
Al di là dell'ambientazione pucciosa ed accattivante e del piazzamento lavoratori, ormai abusato e implementato in tutte le salse, Rise to Nobility fa della gestione dadi il suo nodo focale e pare sfruttarlo – se non con originalità – quantomeno con intelligenza.
Intanto il tracciato della Reputazione pone un limite naturale al proprio pool di dadi, costringendo ad una ulteriore pre-gestione, prima ancora della fase di piazzamento. In partita è possibile prendere bonus per alterare il risultato dei dadi, ma solo per sfruttare al massimo i tiri, dato che non si potrà comunque superare il proprio massimo consentito.
Poi anche i risultati bassi hanno una loro utilità: intanto farne molti significa comunque aver la possibilità di eseguire più azioni in virtù della Reputazione, specie ad inizio partita, quando è molto bassa (si parte da 9) . Inoltre alcune azioni richiedono di piazzare un dado più basso del precedente. Infine altri spazi sono limitati e avere un risultato basso potrebbe consentire di eseguire l'azione se quelli alti sono occupati (e presumibilmente lo saranno per primi, essendo più remunerativi).
Insomma, pur non gridando al miracolo e non avendo elementi di originalità, Rise to Nobility pare un interessante piazzamento lavoratori / gestione dadi, del quale sarà poi da valutare sul campo il bilanciamento per i vari percorsi strategici. Amanti della gestione dadi: potrebbe essere il gioco per voi.