
Posso dire che è più bello il prototipo, sì?
Vlaada Chvàtil pare aver preso gusto nel fare party games. O forse si è reso conto che con un quarto dello sforzo rispetto ad un giocone, incassa dieci volte tanto.
Sull'onda di Codenames e dei sui spin-off, ecco che Vlaada ci propone un altro partygame, stavolta basato sulle domande e sull'intuire le giuste risposte, con un sistema di meccanica e punteggio simile a Dixit.La seguente anteprima è basata sulla sola lettura delle regole ed in nessun modo ha valore di recensione
Il tabellone rappresenta un coloratissimo percorso a caselle su cui far correre i propri scoiattolini. Alla fine della partita quello che sarà arrivato più avanti nel percorso, sarà il vincitore. In linea con il simpatico spirito con cui è stato scritto il regolamento, vi dico anche che c'è un simpatico sistema di spareggio ma non ve lo rivelo...
Ogni giocatore ha in mano 5 tessere Risposta, ciascuna con 3 risposte con un fondo colorato diverso (blu, verde, rosso), corrispondenti ai colori sulla plancia comune delle domande. Su questa plancia, in mezzo al tavolo, sono scritte le tre domande sempre in gioco, ovvero:
Al proprio turno il giocatore ne sceglie un altro a cui fare una domanda (c'è un sistema per coinvolgere sempre un po' tutti in partita, molto semplice e non sto a spiegarvelo) e sceglie due tra le risposte di quel colore che ha in mano, piazzandole sotto alla domanda corrispondente.
Per cui ecco che la domanda verde diventa:
Cosa ti mancherebbe di più se cessasse di esistere? Biancheria intima comoda o aeroplani?
Ecco, il giocatore deve scegliere segretamente la risposta A o B con una tesserina, mentre gli altri scommettono su quale sarà la risposta data.
Chi ha fatto la domanda avanza di uno spazio per ogni risposta “sbagliata”, mentre chi ha risposto e chi ha indovinato avanzano di 1 casella.
Il geniaccio di Vlaada pare aver fatto un altro centro dopo Codenames, presentando un party game stavolta anche accattivante nei materiali e nella grafica, laddove il precedente peccava un po'. Dopotutto, avrà pensato, se hanno venduto milioni i gattini, perché non gli scoiattoli?
Eppure questo That's a Question mi lascia un po' più freddo e perplesso (rispetto a Codenames, non ai gattini...). Intanto perché viene un po' meno quel senso di sfida vera che permeava Codenames: qui l'indovinare la risposta può sì essere interessante e frutto della conoscenza degli amici al tavolo, ma le domande sono talmente surreali che secondo me ci sarà anche una buona parte di fortuna, laddove in Nome in Codice trionfava intuito e pensiero laterale.
Temo anche che passato l'effetto novità e gli inevitabili sorrisi per le improbabili domande, il gioco non spinga a ritirarlo poi spesso giù dallo scaffale.
Ma sono tutte supposizioni basate sulle regole, per cui se vi fidate del volpone ceco, prendetelo tranquilli.
Posso dire che è più bello il prototipo, sì?
Stavolta Vlaada non si é inventato nulla. Ha praticamente semplificato un gioco già esistente non suo: Say Anything
Stavolta Vlaada non si é inventato nulla. Ha praticamente semplificato un gioco già esistente non suo: Say Anything
però ci ha messo gli scoiattoli :p
Funzionare funzionerà, il mestiere in mano ormai ce l'ha. Ma, ehm, come glielo dico che vorrei abbracciare un nuovo capolavoro dei suoi mattoncini?
Funzionare funzionerà, il mestiere in mano ormai ce l'ha. Ma, ehm, come glielo dico che vorrei abbracciare un nuovo capolavoro dei suoi mattoncini?
mandagli una mail asd :D
Identico a "Dimmi chi sei", gioco gratuito uscito a maggio su ps4. Il gioco per console annoia già alla prima esperienza e si rivela totalmente dipendente dalla fortuna, a volte anche snervante, quando il giocatore che doveva scegliere la sua risposta, sceglie una cosa totalmente senza senso solo perché era l'opzione più simpatica, ma non veritiera.
Peccato perché l'ambientazione era davvero accattivante! Ahahah
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