Saranno Goblin: Le Casette dei Mostri

Riuscite a ricordarvi dei mostri?

Articoli
Giochi

Quando osservo i miei figli, provo una profonda invidia per la loro capacità di stupirsi rispetto a quello che li circonda: il saper sorprendersi per le cose più banali o che, semplicemente, entrano per la prima volta nel percorso della nostra vita, è una delle più grosse perdite che spesso accompagna l'età adulta.

È partendo da questo assunto che non ho potuto che apprezzare l'introduzione di Le Casette dei Mostri della Lisciani, dove la parola "mostri" è associata al suo significato originario, ovvero "qualcosa di straordinario", fungendo allo stesso tempo da motore "ideale" nello sviluppo di questo titolo; certo, quello di cui vi parlerò è, a conti fatti, una variante del memory, mondo che ho già affrontato in un precedente articolo, ma sono sicuro che potrete trovare qualcosa di interessante anche in un gioco apparentemente banale.

Tre occhi, sei braccia, una testa

I protagonisti del gioco (incredibile dictu... oggi vi tocca il latino) sono i mostri, qui rappresentati su 64 tessere colorate (+ 6 tessere jolly) e che popolano 4 diverse torri casette in 3D; ognuno dei nostri simpatici amici è inoltre colorato con una delle quattro tonalità (verde, blu, fucsia e giallo) delle casette e ha un numero variabile di occhi. 

Questo set vi permette di cimentarvi in tre diverse modalità di gioco che vi illustrerò sinteticamente:
  • Memo Monsters: come si evince dal titolo, in questo caso dovrete semplicemente utilizzare tutte e 70 le tessere per mettervi alla prova con il classico Memory; l'unica variabile in questo caso è "visiva", in quanto ogni coppia scoperta andrà riposta nella casetta che avete scelto a inizio partita così che, una volta terminati i mostri, chi avrà riempito di più esserini la propria magione sarà decretato come vincitore.
  • BUH!: questa modalità di gioco sfrutta la presenza di un numero variabile di occhi su ogni mostro; dopo aver diviso le tessere in maniera equa e dipendente dal numero di giocatori, a turno dovrete prendere e scoprire una carta della vostra torre, innescando un veloce confronto: se il vostro mostro ha più occhi di quello presente in quel momento sul tavolo "vincete" le tessere, in caso negativo sovrapponete la vostra tessera e passate il turno per un nuovo confronto. Vince chi, terminate le tessere, si troverà con il bottino più ampio.
  • Mostri Sciò!: questa è la modalità di gioco che preferisco, non fosse altro perché è quella più accattivante dal punto di vista del flusso di gioco. Dopo aver diviso le tessere in modo equo come in BUH! e averle infilate nella propria casetta, il primo giocatore pesca una tessera e la pone sul ripiano di gioco, lasciando lo spazio al giocatore successivo; se questi ha una tessera con lo stesso colore o lo stesso "totem" (un oggetto che il mostro ha in mano) può sovrapporre la tessera e giocarne un'altra, mentre in caso negativo dovrà passare il turno. Vince chi svuota per prima la propria casetta.

In tutte le modalità il numero di giocatori è variabile da 2 a 4, con una durata della singola partita che difficilmente supererà l'ordine della decina di minuti abbondante.

In generale tutte e tre le modalità, nei già citati limiti della semplicità, risultano ben bilanciate sia nella durata determinata dal numero di tessere, sia nella semplicità dei confronti/scelte richieste, assolutamente in linea con l'età di gioco.

Permetettemi però, prima di passare ai commenti finali , di aprire una piccola parentesi sulla qualità dei materiali: assolutamente in linea con la tradizione Lisciani, ovviamente ben consapevole del target a cui va a rivolgersi, tutta la componentistica è di ottima fattura, con cartone spesso, colorato e dai tratti accattivanti, tanto che il mio figlio più piccolo ha perso diverso tempo solo a passarsi le tessere di mano. Il plus delle casette in tre dimensioni dona poi quel quid tattile in più, rendendo più appagante l'intera esperienza di gioco.

Ricordati di me

Come suggerisce anche l'età proposta di gioco (4+), Le Casette dei Mostri è chiaramente un titolo entry level, di quelli che potete proporre al tavolino (tavolo piccolo per giocatore piccolo, tavolo grande per giocatore grande: non un gioco grande, ma un grande gioco, Gioco Cinghiale!) per iniziare a creare quella sorta di dipendenza che vi darà tanta gioia in un futuro prossimo.

A differenza però del memory "classico", dove il tutto si riduce a una questione di allenamento mnemonico (assolutamente importante, non fraintendetemi), grazie al titolo di Lisciani avrete qualcosa di leggermente più corposo con cui "allenare" e giocare anche su altre abilità: potrete infatti cimentarvi con le prime nozioni di conteggio (quanti occhi sono?) e di confronto (hai forse più occhi di me?), tralasciando in questa fase qualsiasi fattore di strategia o analisi per lasciare il giusto spazio alla casualità e al divertimento spensierato.

Certo, questo comporta che - tolta la componente memory che è oggettivamente senza tempo (e che vi regalerà le sconfitte più cocenti) - questo gioco abbandonerà velocemente il vostro armadio, ma alla fine non era così bello quando ricordavamo i mostri?

Commenti

Uh carino! Il mio ha ancora 2 anni e mezzo ma questo devo segnarlo altrimenti me lo scordo... "Prendili da piccoli" (cit.)

Per scrivere un commento devi avere un account. Clicca qui per iscriverti o accedere al sito

Accedi al sito per commentare