[Tutti contro tutti ] The Lord of the Ice Garden

 Nuovo appuntamento, stavolta per The Lord of the Ice Garden, uno dei giochi più discussi e apprezzati dello scorso anno, fin da quando Pennuto ne parlò più che bene in diretta da Essen.

Oggi peraltro partecipa un ospite d'eccezione: niente meno che SdP :)

Vi ricordo che potete sempre proporre e partecipare ai nuovi Tutti contro Tutti semplicemente scrivendo a redazione@goblins.net

Approfondimenti
Giochi
Giochi collegati:
The Lord of the Ice Garden
Nuovo appuntamento, stavolta per The Lord of the Ice Garden, uno dei giochi più discussi e apprezzati dello scorso anno, fin da quando Pennuto ne parlò più che bene in diretta da Essen.
 
Oggi peraltro partecipa un ospite d'eccezione: niente meno che SdP :)
 
Vi ricordo che potete sempre proporre e partecipare ai nuovi Tutti contro Tutti semplicemente scrivendo a redazione@goblins.net
 
 
 [Zaress]
La mia esperienza con The Lord of the Ice garden, che ora per praticità chiamerò LOTIG, è stata abbastanza burrascosa. Premetto che seguo da quasi due anni il mondo di kickstarter e finanzio tantissimi giochi, a volte analizzo bene il progetto leggendo discussioni o notizie in rete mentre altre mi faccio guidare dall'istinto, con LOTIG è stato proprio così. Mi aveva colpito il progetto per la somiglianza con Chaos nel Vecchio Mondo (gioco che piace molto a me e alla mia compagna) e l'ho finanziato quasi per scommessa. La prima edizione non ha avuto successo come titoli più noti come Zombicide, Conan, Dungeon Saga ecc ecc ma è comunque andato in porto con alcuni SG.
Dopo alcuni mesi il corriere me lo consegnò e ammetto di averlo quasi dimenticato, di certo non avevo l'hype rispetto ad altri titoli che stavo aspettando.
Aprendo la scatola rimasi comunque sorpreso, i componenti erano molto buoni sopratutto le miniature molto dettagliate e di resina, lo stesso interno scatola disegnato e con le scritte al posto del solito divisorio in cartoncino bianco. Nessuna difficoltà nel defustellare i token, la stessa plancia con colori diversi l'ho trovata utile, una maggiormente visibile e l'altra invece maggiormente “ambientata” con i toni più cupi.
La nota dolente è stata per me il regolamento, io ammetto di non essere un esperto in inglese anzi sono una vera e propria capra ma non ho avuto l'impressione che il regolamento fosse intuitivo o scorrevole così ho dovuto aspettare l'occasione giusta, arrivata icon la scorsa CON a Zola Predosa (BO) dove ho potuto giocare la mia copia con l'aiuto di Eurek.
Finalmente riuscì a fare la mia prima partita e le impressioni furono subito positive, centrando appieno le mie aspettative. Ora è uno dei titoli della collezione che maggiormente gioco.
I punti di forza sono senz'altro l'assimetria e la pianificazione strategica. Assomiglia molto a Chaos nel vecchio mondo come mi ero aspettato ma a mio avviso in certi aspetti li ha pure superati.
La mancanza del dado per un gioco di questo tipo è uno tra gli aspetti che più mi è piaciuto, ho apprezzato tantissimo l'assimetria tra le “divinità” ognuna ha un suo personale obiettivo in linea con l'ambientazione e la strategia stessa da perseguire è ben diversa. Il gioco di base sfrutta la meccanica di maggioranza e la scelta delle azioni ed il numero delle stesse che può variare durante la partita tra giocatore e giocatore lascia spazio ad un buona pianificazione. A bilanciare il tutto c'é Vuko, il buon paladino che farà visita al giocatore più cattivo, e la famigerata Death Snow.
Spendo due parole su quest'ultima, in quanto essa può divenire una condizione di vittoria completamente diversa dalle altre (punti e obiettivo personale) e va affrontata mentalmente da parte dei giocatori i maniera corretta, nel regolamento della prima edizione non è menzionata ma in tutte le partite ho applicato la regola che la DS non può fare il movimento di chiusura finale se non sei il giocatore che vincerebbe con la sua risoluzione.
Finora ho giocato a LOTIG sempre in 4 perché ritengo che sia uno di quei titoli che giocato a meno giocatori lasci un po di amarezza e non diverta allo stesso modo.
Non voglio dilungarmi su spiegazioni di meccanica e precise considerazioni sugli aspetti del gioco, consiglio vivamente di provarlo a chi piace l'assimetria tra player, l'interazione alta e sopratutto la strategia, LOTIG mi sorprende sempre come gioco e se al tavolo il livello di esperienza è simile i colpi di scena avvengono spesso all'ultimo turno, la vittoria sul filo del rasoio è appagante.
L'ho fatto provare finora a dieci persone in diverse e numerose partite e solo ad uno non è piaciuto mentre gli altri nove ne sono rimasti tutti entusiasti e vogliosi di rigiocarlo.
LOTIG è tra la mia TOP-TEN della mia collezione di oltre trecento giochi e non vedo l'ora di provarlo con il nuovo regolamento della seconda edizione.
materiali ****
ambientazione **** (peccato non ci siano i romanzi tradotti)
regolamento *
scalabilità **
rigiocabilità ****
originalità ****
interazione *****
meccaniche ****
strategia *****
tattica *****
giudizio complessivo 9
 
 
 [Cola]
Tutto inizia con il reportage di Zerro direttamente da Essen, dichiara di aver perso 100,00 euro ma questo non lo ferma nell’acquisto del gioco, da qui inizia la scimmia. L’Hype in Tana cresce, ma non solo, tanto che nel nostro gruppo ora ne abbiamo 4 copie. Il gioco potrebbe essere paragonato a Caos nel vecchio mondo, per razze asimmetriche, controllo del territorio, diversi modi di vincere e obbiettivo personale, ma mentre Caos lo trovo un ottimo compromesso tra eurogame e american, Icegarden si rivela un eurogame puro.
Quindi abbiamo un setup sempre differente (alla El grande), gioco di maggioranze con moltissima interazione e rischio di bash the leader.
La caratteristica del gioco che ha diviso gli animi è la dead-snow, singolare contatore per la limitazione dell’uso della magia che velocemente sale e diminuisce le azioni da scegliere ma anche impedisce la fuga del leader di turno.
Inoltre è possibile giocare con regole rookie e regole pro rischiando di aumentare vertiginosamente la paralisi d’analisi.
Conclusione, posso definire Icegarden, il mio gioco preferito, quindi non posso far altro che consigliarlo spassionatamente.
materiali ****
ambientazione ****
regolamento ***
scalabilità ***
rigiocabilità *****
originalità ***
interazione *****
meccaniche ****
strategia ****
tattica ****
giudizio complessivo 8,7
 
 
 [rosco83]
Lord Of Ice Garden ovvero la sensuale elfa astrofisica che popola i sogni di alcuni di noi. Le miniature seducono anche il più integralista degli amerigamer: solide, dettagliate ed evocative. Ma l’anima german emerge fin dall’unboxing grazie agli onnipresenti cubetti. Gli altri materiali sprizzano “funzionalità” da tutti i pori, ma il tabellone con due facce identiche e i cubotti selezione azioni su spazi rotondi fanno pensare a spigoli non ben limati.
L’ambientazione risente della scarsa popolarità del romanzo fantasy ma anche giocando senza documentarsi traspare l’idea di una lotta per la supremazia tra quattro forze occulte assuefatte al potere, braccate costantemente dall’eroe di turno. La storia è comunque riassunta nel regolamento, abbastanza chiaro in ogni sua parte anche se qualche parolina in più su alcune delle fasi principali di gioco avrebbe potuto essere spesa. Scalabilità limitata a 3-4 giocatori: in un faccia a faccia perde fascino e bilanciamento. Rigiocabilità elevata grazie anche alla personalizzazione delle unità, ai poteri delle fazioni e alle diverse strategie percorribili.
L’innovazione è invece limitata: è innegabile che gli autori abbiano pescato a piene mani da altri titoli presenti sul mercato. Bisogna riconoscere, tuttavia, che questa ricerca d’ispirazione abbia prodotto alcune idee originali e in generale una buona amalgama tra le meccaniche. Molto interessanti, ad esempio, la dead snow track e l’IA del gioco, rappresentata dall’eroe Vucko e dalle sue tiles. Interazione molto elevata, grazie agli spazi azione limitati, agli attacchi deterministici e alla risoluzione delle maggioranze. Perfetta integrazione tra strategia e tattica: la pianificazione, data dalla selezione delle azioni, deve continuamente rispondere agli interventi degli altri giocatori. Non è possibile focalizzarsi sul raggiungimento della condizione di vittoria senza considerare l’acquisizione delle risorse e senza marcare strette le altre fazioni.
materiali ****
ambientazione ***
regolamento ****
scalabilità **
originalità **
interazione *****
meccaniche *****
strategia *****
tattica *****
Giudizio complessivo: 8
 
 
 [Baggins]
Premetto che il mio giudizio si basa su una singola partita in 4 giocatori.
I materiali, la grafica e le illustrazioni sono molto belli ed evocativi, con particolare riferimento alle miniature, ben realizzate e diverse per ogni fazione, e al tabellone ben illustrato. Il regolamento è un po’ spinoso alla prima lettura, ma alla fin fine le regole non sono complicate da apprendere (mettiamoci pure che ho avuto la fortuna di avere uno spiegatore che conosceva bene il gioco). 
Il gioco sposa un’ambientazione ben percepibile con delle meccaniche tipicamente tedesche, caratteristiche che nella mia limitata esperienza di giocatore ho trovato abbastanza originali. La scalabilità e soprattutto la rigiocabilità appaiono buone (anche se non mi sbilancio avendo fatto una sola partita). Ottimo il livello di interazione, sia indiretta che diretta, che richiede estrema attenzione agli aspetti tattici.
Dal punto di vista strategico ho trovato The Lord of the Ice Garden molto intrigante. Nonostante capisco le diverse critiche indirizzate alla meccanica che provoca la fine partita per Dead Snow, a mio avviso questo sistema da un lato impedisce la “degenerazione” del gioco in un puro scontro di armate (cosa che non vuole essere), e dall’altra esalta la capacità di gestire intelligentemente le proprie risorse in modo da mantenere sempre il bilanciamento tra punti, obiettivi e reputazione. Così, di primo acchito, forse avrei anch’io preferito un sistema che cercasse di mediare la reputazione con qualche altro parametro, visto che personalmente in almeno un’occasione ho rischiato di vincere la partita pur essendo disastrosamente ultimo su tutti i fronti (eccetto appunto la reputazione), tuttavia penso che la complessità strategica di questo aspetto meriti di essere valutata con qualche partita in più alle spalle.
In definitiva, un bel gioco che mi è piaciuto. Vorrei giocarlo di nuovo per approfondire la valutazione delle strategie.
materiali *****
ambientazione ****
regolamento ***
scalabilità ***
rigiocabilità ****
originalità ****
interazione *****
meccaniche ****
strategia ****
tattica ****
giudizio complessivo 8,0
 
 
 [Agzaroth]
Ottimi materiali, a cui però non fa seguito un'altrettanto valida grafica e iconografia, con colori troppo cupi sul tabellone e catene di simboli geroglifiche. Sentita invece l'ambientazione a cui si dà ampio spazio nel manuale, esaltata da un gameplay differente e particolare per ogni fazione. Regolamento della prima edizione non chiaro e parco di esempi, duro da comprendere, digerire e ricordare. Buona la scalabilità anche se in 4 dà il meglio di sé, considerando anche le compensazioni delle razze in gioco. Consiglio di utilizzare, per questioni di bilanciamento, il colore nero solo se si gioca in 4. Altamente rigiocabile per provare i diversi eserciti a anche i differenti approcci col medesimo colore. A modo suo originale, sebbene sia incentrato sulle maggioranze e sulla forte interazione diretta come molti altri titoli, fa della matematicità, della asimmetria e dei poteri variabili i propri punti di forza. Le meccaniche si fondono in un mix particolare di calcolosità german e flavour american in grado di soddisfare un ampio spettro di pubblico, ma risentono di numerose piccole complicazioni, macchinosità di fondo e una certa "autogestione" del tavolo per le condizioni di vittoria che non tutti apprezzano. Importante impostare la propria partita sotto il lato strategico perché il tempo e le azioni sono veramente risicate, ma altrettanto vitale il sapersi adattare alle numerose e pesanti interferenze esterne. 
In definitiva, a mio gusto uno dei migliori giochi del 2015 anche se con qualche limatura e sgrossatura in più poteva arrivare ancora più lontano.
materiali ****
ambientazione ****
regolamento **
scalabilità ***
rigiocabilità ****
originalità ***
interazione *****
meccaniche ***
strategia ****
tattica ****
giudizio complessivo 7,8
 
 
 [sava73]
Materiali di rilievo, miniature perfettamente scolpite e di un materiale plastico piacevole al tatto. Graficamente accattivamente e aderente l'ambientazione che si percepisce soprattutto nell'asimmetria del gioco: poteri dei vari personaggi e loro obiettivi finali. Poco leggibile una delle due mappa, ma fortunatamente la plancia e double-face. Edito tramite KS, costo medio alto, di difficile reperibilità anche nel mercato dell' "usato". Complessivamente sufficiente il regolamento, introduzione molto ampia e descrittiva dei vari personaggi presenti nel gioco, carente o poco chiaro in alcuni punti fortunatamente facilmente intuibili, ma pure perfezionati nell'edizione 2.0 e nelle Faq messe online dall'autore. Scala bene in 3, improponibile in due, è sostanzialmente un gioco da 4, con tutte le "razze" in gioco viene esaltata la perfetta amalgama dei pezzi e l'equilibrio massimo fra i giocatori. Buona rigiocabilità; In parte dovuta al set-up sempre differente, in parte alle molteplici situazioni di gioco che si possono creare. Poco originale come meccaniche, è una fusione fra Caos nel Vecchio Mondo ed El Grande senza elementi di spicco. Interazione diretta molto alta con annessi kingmaking e bashtheleader, in un gioco del genere fa parte delle caratteristiche di serie. Possibile downtime per analizzare le varie possibilità, sia di "guerra" che di spostamento. Il gioco viene penalizzato da una delle meccaniche che lo equilibrano: la Dead Snow. Divido il gioco in due fasi. La prima in cui si cerca di fare il proprio obiettivo e la seconda nella quale non si potrà piu' riuscirci. Il cambio di ritmo al ribasso della seconda mal si sposa con la piu' divertente prima parte, e questo calo rende il gioco meno piacevole e "monco". Le azioni disponibili si riducono a 3 (4 se qualcuno ha sbagliato e si rischia la chiusura anticipata del gioco) e tutto diviene piu' monotono e meno intenso. Nel complesso il gioco mi piace. E' divertente, teso e pure avvincente (nella prima fase). Molto tattico e permette strategie a medio termine. Peccato per la Dead Snow, imprescindibile, ma pure tarpante.
materiali ****
ambientazione ****
regolamento ***
scalabilità **
rigiocabilità ****
originalità **
interazione *****
meccaniche ****
strategia ***
tattica ****
giudizio complessivo 7,5
 
 
 [SdP]
Ho giocato una sola partita a Lord of the ice garden (LOTIG).
E' stata una partita interessante in cui un uso spregiudicato della magia a mi ha messo in difficoltà ritrovandomi privo di creature e risorse nella fase finale,
Il famoso Dead Snow richiede per migliorare la partita delle "house rules", e questo non depone certo a favore del gioco!
I materiali sono molto belli (specie avendo giocato con una copia del KickStarter).
Il gioco ha una enorme interazione tra i giocatori, che come in tutti i giochi di controllo del territorio, hanno il compito di marcarsi a vicenda evitando che qualcuno prenda il largo.
Errori gravi in fase iniziale possono facilmente mettere un giocatore fuori dalla lotta per la vittoria, ma in un gioco "American" questo ci sta tutto!
Mi sono divertito? Sì, abbastanza, anche se non avendo capito , come ovvio , nella prima partita, le potenzialità delle combo mie e dei miei avversari, non è stato per nulla facile.
In realtà il gioco e' buono, ma non mi ha fatto venire quella voglia irrefrenabile di desiderio di possesso o di rigiocarlo al più presto.
Dovendogli dare un voto sarei per il 7, interazione, strategie diverse e meccaniche interessanti anche se non perfette.
Vi suggerisco di provarlo perché se vi piacciono gli "Americani" potrebbe essere anche il vostro gioco.
materiali *****
ambientazione ****
regolamento ***
scalabilità ****
rigiocabilità ****
originalità ***
interazione *****
meccaniche ****
strategia ***
tattica ****
giudizio complessivo 7,6

 

 [eurek]
The Lord of the ICE Garden si presenta subito bene con una carrozzeria di un'accattivante colore blu metallizzato e buona qualità dell'illustrazione sulla scatola, qualità confermata anche dal buon lavoro anche negli 'interni' seppure il tabellone - pur doppia faccia - non brilla per chiarezza da nessuno dei due lati. Le miniature in resina sono davvero eccellenti e sembra che debbano prendere vita da un momento all'altro.. Peccato per editing e grafica che con scelta di font gialli imbarazzanti e icone geroglifiche fanno rimpiangere Race for the Galaxy. Il manuale (almeno della 1a edizione) decide di dedicare metà pagine all'ambientazione di una fantastica quanto sconosciuta serie polacca che giocando non si sente e si vede poco, perdendo nel contempo ottime occasioni per mettere luce su un testo non certo di illuminante chiarezza. A fine spiegazione sarà impossibile non fare subito paragoni con il suo vicino più navigato Caos nel Vecchio Mondo (CitOW), da cui prende spunti a piene mani senza nemmeno nasconderlo: ben venga dato che il predecessore è un ottimo gioco. Ritroviamo asimmetria delle razze e delle condizioni di vittoria, le molteplici condizioni di vittoria, il concetto della dominazione delle regioni per maggioranza e forzando un po' anche gli eroi di CitOW ricordano lo stesso Vuko. il lato oscuro dell'asimmetria è spesso la scalabilità, anche se devo dire che pensavo ne risentisse di più . Il cuore del gioco è quello di un worker placement con spiccata meccanica di controllo area e maggioranza, dove si pensa tanto e ci si mena altrettanto e dove un errore difficilmente viene perdonato. L'interazione c'è e si sente, sia nel piazzamento azioni che diretta su mappa. La sensazione è quella di un gioco pieno, lungo e di soddisfazione a zero alea che per caratteristiche (miniature e interazione diretta) conquista anche i goblin più americani. Sì ci può essere bash-the-leader, sì ci può essere king making. Ma questa dead snow tanto criticata per me funziona, e se devo trovare un difetto non è certo la dead snow che addito, quanto una sensazione generale di un gioco un po'.. "faticoso" nel suo complesso, come un piatto di trippa che buono è buono ma forse tutti i giorni certo non lo metti in tavola.
materiali ****
ambientazione ***
regolamento ***
scalabilità ***
rigiocabilità *****
originalità ***
interazione *****
meccaniche ****
strategia ***
tattica ****
giudizio complessivo 7,4
 
 

[Arkady72]

Ho fatto una sola partita a Lord of Ice Garden

Cercherò di dire la mia nonostante non mi ricordi moltissimo..
Materiali molto buoni, le miniature sono fantastiche!
Simbologia non molto chiara ad un primo impatto, ma con il susseguirsi dei turni risulta ben leggibile e comprensibile, bel tabellone.
La meccanica del gioco è molto bella, pianificazione delle azioni, maggioranze, controllo territorio, guerra deterministica, malus sotto forma di VUKO, un brutto
omaccione che ti perseguita se diventi troppo cattivo.
Le quattro razze dl gioco hanno poteri e obiettivi asimmetrici, cosa molto interessante a mio avviso.
Il gioco puo finire in tre modi : per conseguimento dell'obiettivo della razza, per punti vittoria o per la famigerata Dead Snow, una track che aumenta di livello ogni volta che si
evocano guerrieri.
Nella mia partita abbiamo introdotto un ulteriore "livello di spaesamento" per il sottoscritto, cioe l'ordine di risoluzione della azioni:
 di per sè molto strategica, ma assolutamente sconsigliata per le prime partite.
Sulla carta tutto molto bello, se non fosse per un aspetto che proprio non sono riuscito a capire: la Dead Snow.
Come funziona? Ogni volta che un giocatore evoca un guerriero , la DS sale e di conseguenza la track della reputazione del giocatore scende.
In un controllo territorio con maggioranze, si arriva ad un certo punto dove occorre evocare per poter perseguire il proprio obiettivo 
personale, o per poter prendere il controllo di un territorio,quindi inevitabilmente la track salirà, fino a causare la fine del gioco.
Chi vince in questo caso? Chi è piu indietro nella track della reputazione.
Ad alcuni questa cosa piace molto, perchè mi si dice che è un ulteriore aspetto da tenere sotto controllo, che serve perche se no la razza Nera è troppo 
avvantaggiata, è un timer del gioco..insomma tutte osservazioni piu che valide, ci mancherebbe; 
ma come dicevo in precedenza, questa cosa non mi ha colpito proprio anzi, la sola possibilità che possa vincere il giocatore
che ha giocato peggio, o se non vi piace questa affermazione, chi ha speculato sulla reputazione per poi vincere facendo salire la DS, beh non mi piace affatto.
Si poteva gestire la DS in altro modo, magari dare penalità sempre maggiori sul punteggio , ma che mi faccia finire il gioco non lo tollero.
Mi rendo conto che una partita sola non basta per giudicare un gioco del genere, qindi il mio giudizio ha ben poca valenza,
 ma la cosa che mi ha lasciato altrettanto deluso è la poca voglia di riprovarlo.
Infatti, vuoi perche di giochi di maggioranze ne abbiamo visti molti, vuoi perche mi sembra un Caos del Vecchio Mondo de-americanizzato (manca l'alea del dado, mancano le carte che 
stravolgono le regole ..ma ci sono le Vuko tiles eh), insomma, mi ha trasmesso un qualcosa di "già visto".
Questo giudizio va oltre le considerazioni espresse sulla DS, è un titolo che non mi ha lasciato nulla.
Preferisco titoli come Specie Dominanti e Caos nel Vecchio Mondo, pur riconoscendo che LOIG rimane un bellissimo gioco, che sicuramente piacerà
soprattutto a chi non digerisce una certa dose di alea e ai puristi del german.
materiali *****
ambientazione ***
regolamento nv
scalabilità nv
rigiocabilità ***
originalità *
interazione *****
meccaniche ****
strategia *****
tattica ****
giudizio complessivo 7
 
 ZarColaRoscoBaggAgzSavaSdPEurekArkadyMEDIA
materiali***************************************4,3 /5
ambientazione*********************************3,6 /5
regolamento**********************nv2,7 /5
scalabilità**********************nv2,7 /5
rigiocabilità***********************************3,8 /5
originalità****************************3,1 /5
interazione*********************************************5 /5
meccaniche************************************4 /5
strategia************************************4 /5
tattica**************************************4,2 /5
voto98,7887,87,57,67,477,8 /10

 

 

Commenti

quel sava73 si capisce che ne sa :snob:

Per scrivere un commento devi avere un account. Clicca qui per iscriverti o accedere al sito

Accedi al sito per commentare