A me ha detto veramente pochino. Non che sia un gioco brutto ma non spicca tra i piazzamenti tessere (almeno secondo me).
In Akropolis, vincitore dell’As d'Or 2023, ci ritroviamo per l’ennesima volta a vestire i panni di architetti dell’antichità, praticamente una seconda pelle per ogni giocatore che si rispetti, e siamo chiamati a costruire una città su più livelli.
Akropolis è un gioco destinato a un pubblico family, per 2-4 giocatori, basato su meccaniche di draft e piazzamento tessere, per la durata di 20-30 minuti. In Italia è localizzato da Ghenos Games.
In cosa consiste il gioco
Il gioco ha due azioni:
- prendere una tessera;
- piazzare la tessera presa nella città.
Ogni giocatore parte con una tessera iniziale uguale per tutti e al suo turno preleva una tessera dal mercato e la posiziona nella sua città: prendere la prima tessera del mercato è gratis, per la seconda si spende una pietra, per la terza due e così via.
Non ci sono particolari vincoli di posizionamento, ma le tessere che vanno al livello strada (livello uno) devono essere posizionate con un lato in comune a un’altra già presente, mentre quelle da mettere ai livelli superiori devono essere piazzate su almeno due tessere differenti.
Quando il giro torna al primo di turno, questo fa un’ulteriore presa e posizionamento (sì, il primo di turno sceglie e piazza due volte) e poi passa il segnalino da primo giocatore alla sua sinistra. Si ripete questa procedura per dodici volte e poi si va al calcolo dei punti.
Le tessere sono formate da tre esagoni e ognuno di essi può rappresentare una piazza, un quartiere o una cava:
- Le cave non forniscono punti, ma quando ci piazzate sopra una tessera vi forniranno una pietra;
- I quartieri sono di cinque tipi e ognuno contribuisce al punteggio in maniera differente:
- I Mercati, di colore giallo, danno punti solo se non sono vicini a un altro mercato;
- Le Caserme, di colore rosso, forniscono punti solo se si trovano sul bordo della città;
- I Templi, di colore viola, danno punti solo se completamente circondati da altre tessere;
- I Giardini, di colore verde, basta posizionarli per guadagnare punti;
- Le Case, di colore blu, danno punti in base al gruppo di case adiacenti più numeroso.
I quartieri piazzati al livello uno forniranno un punto, quelli al livello due ne daranno due e così via.
- E le piazze? Sono dei moltiplicatori che sbloccano il punteggio: ogni piazza presenta un numero di stelle differente che funge da moltiplicatore (si parte dalle blu, con una sola stella, fino ad arrivare alle rosse, che ne hanno tre). Attenzione però: se avete un quartiere senza la relativa piazza, non farete punti. Per il punteggio finale si prende, quindi, il valore dei quartieri moltiplicato per le stelle delle piazze relative.
Materiali e ambientazione
Uno dei punti di forza del gioco sono i materiali, con le tessere belle alte che, quando si vanno a impilare, danno la sensazione di andare in alto, di essere ad Atene e di star costruendo l’acropoli. Scherzo, mai e poi mai sentirete di star costruendo una città. Non vi sembrerà che nei vostri quartieri ci siano case, caserme o giardini, ma esagoni blu, rossi e verdi. Avrei preferito i colori sgargianti di papà Kingdomino, ma la grafica semplice e senza tanti fronzoli da astratto rende il gioco molto leggibile, anche se un po’ asettico.
Commento
Le prime partite saranno tutte basate sulla tattica, senza pensare troppo a costruire in altezza, ma, presto, anche il gruppo family comincerà a pianificare di costruire su più piani, per provare a guadagnare più punti.
Akropolis funziona in tutte le configurazioni, da 2 a 4 giocatori. Al crescere del numero dei giocatori bisogna assicurarsi di avere una buona scorta di pietre, in modo da poter scegliere la tessera che ci permetterà di guadagnare più punti possibili (altro aspetto leggermente strategico del titolo).
Il regolamento riporta anche delle varianti pensate per rendere il gioco un po’ più difficile, ma, non preoccupatevi, non diventerà un brucia cervelli.
Insomma, per la fascia di giocatori per cui è stato pensato è un’ottima scelta. Se siete dei giocatori abituali, invece, lo potete scansare senza tante remore, non aggiunge niente di nuovo al panorama ludico (voto 6): per voi sarà veramente un mix non troppo ispirato tra Kingdomino e Taluva.
Conclusione
Pur non essendo un gioco particolarmente originale, Akropolis fa il suo dovere e sa divertire il suo pubblico. Tutti gli altri per Natale se ne saranno scordati.