Biosphere: questo sconosciuto!

Biosphere
DDD Verlag

Biosphere è la versione light di Specie Dominanti con tempi contenuti, una buona profondità sia tattica che strategica e dei materiali davvero di qualità. Un’ottima sorpresa di Essen 2018 - o forse 2017?

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Biosphere
Voto recensore:
8,0

Mi trovo qui a scrivere la mia primissima recensione. Non sono certo un esperto, ma vorrei parlarvi di questo gioco, di cui si trovano pochissime informazioni sulla rete, che ho scoperto leggendo il report di Essen 2018 scritto da Pupina (grazie!).

Una curiosità: ufficialmente Biosphere dovrebbe essere una novità Essen 2017, ma era presente in prova anche a Essen 2018 e fino al mese scorso (novembre 2018) non è stato distribuito.

Se cercate il gioco sappiate che, mentre scrivo la recensione, la casa editrice Ddd Verlag distribuisce solo su suolo tedesco ed in Italia è presente un solo distributore che lo ha in disponibilità, ma in poche copie.

Materiali

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Partita a tre giocatori
La scatola contiene quarantotto tessere ambiente, sei plance giocatore e una plancia comune, tutte in cartone molto spesso di ottima fattura. All’interno troverete poi tre mazzetti di carte in materiale pseudo plastico che credo sia difficile rovinare e quindi non c’è bisogno di imbustare, trecento dadi che verranno usati come contatori, centocinquanta cubetti di legno e la ruota della vita composta da due dischi di cartone accoppiati con un perno in plastica.

Tutti i componenti li valuto ottimi sia nei materiali che nelle rifiniture. Tutte le indicazioni sulle carte e sulle plance sono ben leggibili e con un’iconografia chiara ed intuitiva.

Gli unici testi presenti sono nel riepilogo del round sulle plance e sulla descrizione estesa delle carte obiettivo. Purtroppo il gioco è solo in lingua tedesco/inglese; ma poco importa, data la minima dipendenza dalla lingua.

Per gli amanti della lingua italica come me, potete scaricare i file delle traduzioni dalla scheda del gioco qui sulla tana o su BoardGameGeek.

Il gioco in sintesi

Biosphere mette al tavolo da due a sei giocatori dai dodici anni in su, per circa 15-20 minuti a giocatore.

Ogni giocatore interpreta uno dei sei fratelli, tutti dei, che cercano di far prosperare la propria specie nella Biosfera, un mondo creato dai loro genitori. Il primo giocatore che riuscirà a creare una specie equilibrata che sia in grado di vivere in armonia sarà proclamato Signore della Biosfera.

Il gioco si sviluppa in tanti round fino a quando un giocatore non ha raggiunto cinque dei sette obiettivi comuni, che vengono selezionati in modo casuale a inizio partita da una riserva di carte.

Le fasi di gioco

Ogni round si suddivide in 8 fasi, ma non vi spaventate, la maggior parte sono fasi di sistema in cui bisogna solo compiere delle azioni prestabilite.

Tutti i giocatori svolgono ogni singola fase prima di passare alla fase successiva rispettando l’ordine di gioco in senso orario partendo dal primo giocatore.

Fase 1 (sistema)

La ruota della vita si sposta di uno spicchio ed indica quali popolazioni si estinguono in questa fase. Tutti i dadi presenti nella Biosfera con quella faccia del dado devono essere rimossi.

Fase 2 (sistema)

Ogni giocatore guadagna tanti punti evoluzione, quanto indicato sulla propria plancia. I punti evoluzione sono la valuta di gioco che permette di compiere le azioni nella prossima fase.

Fase 3 (attiva)

biosphere-plancia-giocatore
Plancia giocatore
Ogni giocatore può spendere i propri punti evoluzione per far evolvere la propria specie e migliorarne le caratteristiche. Sarà possibile:
  • acquistare una o più carte evoluzione dal mercato costituito da 10 carte. Il mercato viene ripristinato all’inizio del turno di ogni giocatore pescando nuove carte per rimpiazzare quelle che sono state acquistate.
  • spostare gli indicatori della scala evolutiva sulla propria plancia per ottenere le combinazioni necessarie per giocare le carte acquistate o per ottenere particolari bonus. Più vengono spostati gli indicatori, maggiore sarà il costo da pagare.
  • spostare il proprio segnalino sulla barra degli spareggi della plancia comune. Questa traccia serve a fine partita per decretare il vincitore se più di una persona ha raggiunto i 5 obiettivi, oppure serve per innescare una meccanica particolare che dà bonus o malus durante la partita.
  • giocare una carta tra quelle acquistate, in questo round o nei precedenti, è sempre l’ultima delle azioni da compiere. Una carta è giocabile solo se la scala dell’evoluzione sulla propria plancia mostra esattamente i requisiti richiesti dalla carta. Le carte giocate danno dei bonus che fanno progredire le caratteristiche della specie.

Fase 4 (attiva)

Ogni giocatore può spostare i propri dadi sulla Biosfera di tanti spazi quanto indicato sulla propria plancia giocatore. Quando un dado si sposta, la faccia mostrata si riduce di un numero, per rappresentare lo sforzo compiuto nella migrazione.

Fase 5 (attiva)

Ogni giocatore aggiunge nella Biosfera tanti dadi quanto indicato sulla propria plancia giocatore. I dadi possono essere aggiunti solo nelle tessere dove si è già presenti o in quelle adiacenti.

Qui si innesca una meccanica geniale per stabilire su quale faccia il dado debba essere posizionato. Il giocatore deve consultare l’aspettativa di vita della propria specie in quel determinato ambiente, poi usando la posizione attuale della ruota della vita convertirà quel valore di round in una faccia del dado.

Fase 6 (sistema)

Se un giocatore detiene la maggior parte degli spazi occupabili su una tessera ambiente, aggiunge dadi sugli spazi liberi restanti usando la solita meccanica per determinare la faccia del dado da impostare.

Fase 7 (sistema)

Si controlla se qualcuno ha raggiunto i requisiti di qualche obiettivo ed eventualmente se ne tiene traccia. Se un giocatore ha raggiunto 5 o più obiettivi il gioco finisce immediatamente.

Fase 8 (sistema)

Il segnalino del primo giocatore passa al giocatore successivo e le carte evoluzione del mercato vengono aggiornate scartando le due più vecchie e pescandone di nuove.

Un paragone istintivo

Come indicato da Pupina sul suo report, appena ho raccolto le prime informazioni sul gioco mi è saltato subito alla mente un paragone con un altro gioco: Specie Dominanti.

Anche se l’ambientazione è simile in entrambi i giochi, ed in entrambi sono presenti dei cubi sulle varie tessere ambiente, i due giochi hanno meccaniche diverse: uno è prevalentemente un asimmetrico con piazzamento lavoratori e controllo area, l’altro è una gestione punti azione con controllo area.

Ritengo comunque che ci siano buoni punti di contatto, e mi piace considerare che Biosphere sia il fratellino minore, o la versione light di Specie Dominanti, che va a correggere un paio di problemini del titolo anziano.

Considerazioni

biosphere-scatola
biosphere-scatola
Siamo arrivati quindi alle mie conclusioni personali da appassionato abbastanza neofito e con poca esperienza.

Credo sia scontato dire che il gioco mi è piaciuto, altrimenti non mi sarei certo dedicato alla traduzione e alla recensione del titolo. In particolare mi sono piaciuti moltissimo i materiali che risultano essere molto curati e validi (tranne il segnalino primo giocatore che è uno squallido cilindretto color melanzana!).

Le meccaniche di gioco che ho qui riassunto in modo certamente non esaustivo, ma solo per dare un’idea di come gira il gioco, le ho trovate innovative e sfiziose, forse per la mia scarsa esperienza in giochi da tavolo. Il meccanismo della ruota della vita che gira e ti indica su quale faccia posizionare il dado è semplice, ma fantastico.

In generale il round di gioco scorre piacevolmente con maggiore focus e attenzione sulla fase 3 che è quella principale dove vengono decise le azioni da compiere. In generale ho sentito il “giusto” bilanciamento tra tattica e strategia con un pizzico di alea dovuta unicamente alla pesca delle carte evoluzione da inserire nel mercato.

L’interazione tra i giocatori c’è, e credo che possa farsi sentire non appena i giocatori si sono impratichiti con le varie fasi. Valutando le tre partite svolte finora posso dire che l’apprendimento delle basi del gioco avviene già al secondo/terzo round, mentre padroneggiare il tutto e ottimizzare le azioni per avere il miglior risultato e al contempo riuscire a ostacolare gli avversari inizio solo ora a intravederelo dopo qualche partita.

Anche se l’ho provato solo a 3 e a 4 giocatori, la scalabilità mi è sembrata buona, dato che le dimensioni della Biosfera si adattano al numero di giocatori.

La rigiocabilità penso sia alta per via del fatto che ci sono 25 carte obiettivo molto diverse tra di loro e ad ogni partita ne vengono estratte solo 7 rendendo la strategia vincente di una partita assolutamente inutile in un’altra.

Un piccolo neo è rappresentato dalla possibile paralisi d’analisi di qualche giocatore nella fase 3 delle azioni, ma in genere i giocatori fanno la propria strategia durante il turno degli altri al tavolo così da rendere minimi i tempi morti, salvo che qualcuno non voglia risolvere veri e propri dilemmi esistenziali.

Fine

Si conclude così la mia primissima recensione con l’invito a tutti di provare il gioco (se riuscite a trovarlo!) e smentire eventuali mie valutazioni personali errate.

Un grazie agli amici con cui gioco, che mi hanno spronato a scrivere questa recensione.

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Commenti

Complimenti davvero per questa tua prima recensione, chiara, dettagliata ed esaustiva.

Sei riuscito a far appassionare il lettore (me di sicuro) al titolo.

Alla prossima lettura allora.

Complimenti, mi aspetto altre recensioni

Grazie per la recensione 

Anch'io ci ho giocato. Gioco interessante, ben descritto come il fratello leggero di Dominant Species, ma molto più corto, credo che anche in 6 si possa stare tranquillamente sotto le 2 ore. A differenza di quasi tutti i german, è un gioco di corsa, bisogna fare gli obiettivi prima degli altri, quindi serve avere le proprie specie nella tessera giusta al momento giusto. L'unico difetto che gli ho trovato è che in 3 mi è sembrato che la mappa fosse troppo grande e che ci fosse troppa poca interazione sulla conquista delle tessere, in più giocatori credo che questo aspetto migliori, ma non l'ho provato.

Caro DarthDreamer, 

Grazie per la tua recensione che ho trovato molto curata e ben fatta: complimenti e... ne aspettiamo altre! 

Mi fa piacere essere stata la "musa ispiratrice" per questo gioco. :) 

Io, dopo la prova di Essen (dove ho ovviamente acquistato il gioco), sono riuscita a fare una sola partita completa ma il gioco si è confermato molto molto interessante. 

Per chi dovesse essere incuriosito  cercherò di portare e rendere disponibile la mia copia alla gobcon Deluxe.

Comunque ritengo che il gioco meriti un po' più di visibilità rispetto a quella che ha ottenuto finora, quindi spero, in futuro, di sentirne parlare di più

Buon gioco a tutti e buon Natale! 

bella recensione, se è la prima che fai complimenti, l ho trovata chiara, onesta e, soprattutto, coraggiosa perche tratta un gioco di cui si sente ben poco parlare, per cui ogni impressione è davvero gradita. temo che sia un po’ troppo astratto come gioco, eh? ci sono carte o meccaniche che riescono a tematizzare un po’? per capirsi, Quantum, nonostante le premesse simili, l’ho trovato efficace e immersivo; altri titoli invece no. questo?...

Un ringraziamento a tutti per i complimenti che mi avete fatto.

temo che sia un po’ troppo astratto come gioco, eh? ci sono carte o meccaniche che riescono a tematizzare un po’? per capirsi, Quantum, nonostante le premesse simili, l’ho trovato efficace e immersivo; altri titoli invece no. questo?...

Il gioco non lo considero affatto un astratto, in quanto: la storia c'è, così come l'ambientazione ed i riferimenti alla realtà. Non posso certo affermare che mi sono sentito un Dio che plasma il mondo, ma sicuramente durante le partite svolte la senzazione è sempre stata che i dadi di fronte a me non sono solo numeri, ma veramente popolazioni che si spostano, si riproducono, occupano territori e destinate ad estinguersi dopo un certo tempo. In definitiva assegnerei una sufficienza all'ambientazione generale.

Grazie mille!! fiunalmente qualche notizia in più su questo gioco

ma se dovessi fare un paragone a livello di complessità/bellezza del gioco con chi lo accosteresti?

 

Pippolone, bella domanda!

Ci ho riflettuto a lungo per cercare un titolo con cui fare un paragone alla pari, che assomigli sotto il punto di vista della qualità o della profondità, ma a causa della mia ancora scarsa esperienza con i german, non sono riuscito a trovarne nessuno a cui accostarlo.

Istintivamente direi Railways of the World che ho provato per la prima volta questa settimana, anche se tutt'altra ambientazione, che mi è sembrato abbia la stessa complessità: lo si capisce in due o tre turni, ma lo si padroneggia in tre o quattro partite. A livello di piacevolezza di gioco, penso dipenda dei gusti; a me è piaciuto molto come mi piace Pandemia (anche qui un genere diverso!).

Sono sicuro che gli altri che hanno provato Biosphere saranno farti paragoni più corretti dei miei.

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