Dead by daylight: recensione del gioco da tavolo

Ho avuto la fortuna di giocare la versione Collector di questo survival horror per tutti i giocatori, purché maggiorenni.

Voto recensore:
7,2

Premessa: non ho mai giocato al videogioco da cui è tratto il gioco da tavolo, per cui non potrò dirvi quanto sia fedele e quanto ne riproduca le atmosfere. Chi possiede la scatola che ho provato, però, è un appassionato proprio della versione videoludica e si è mostrato estremamente soddisfatto di questa trasposizione analogica.

Il gioco da tavolo è stato finanziato su Kickstarter per più di un milione di dollari da circa undicimilacinquecento sostenitori. Erano disponibili due versioni: la Collector edition, con una scatola delle dimensioni di una bara, con materiali migliori e molti personaggi e killer aggiuntivi; la Standard edition, classica scatola quadrata, meno materiale dentro e che è ora disponibile anche per il preordine, dato che arriverà anche in retail.

Dead by daylight è un gioco da tavolo american, cooperativo del tipo “tutti VS uno”, a tema survival horror, per 3-5 giocatori, della durata di 40-50 minuti a partita, dedicato a un pubblico occasionale (per i temi trattati ha il bollino 18+), con meccaniche di scelte simultanee, tiro dadi (check statistico), movimento su pattern, punti azione.

Come si gioca a Dead by daylight

Lo scopo dei giocatori è riparare quattro generatori di corrente e infine l'uscita di sicurezza, alimentata da tali generatori.
Lo scopo dell'assassino è appendere ai ganci da macellaio quanti più giocatori possibile per guadagnare gli otto punti Sacrificio necessari per vincere.
Ci si muove dentro un tabellone composto da varie stanze, collegate da percorsi in quattro colori diversi e contenenti differenti oggetti, alcuni più utili ai giocatori, altri al killer.
La meccanica base sono le scelte simultanee: i giocatori hanno quattro carte che descrivono quattro movimenti (nei quattro colori) e ne programmano una sola per il turno. L'assassino ne ha cinque perché possiede anche una carta “stare fermo”, e ne programma invece due.
Poi, a partire dal primo giocatore, ciascuno scopre la propria ed esegue il turno, col killer che agisce sempre per ultimo.

Al proprio turno, si esegue un movimento lungo il percorso indicato, si scopre un nuovo oggetto nella stanza di arrivo, infine si interagisce con un oggetto lì presente o con un altro sopravvissuto. Ad esempio, per riparare un generatore si esegue un test: a tale scopo si lancia un dado nero, che serve poi bene o male per la stragrande maggioranza dei test nel gioco. Quattro facce danno un successo, una un fallimento e una un successo critico (con cui, ad esempio, nel generatore si piazzano due gettoni riparazione, invece di quello singolo piazzato col successo normale).
Ciascun giocatore ha poi anche tre abilità speciali attivabili liberamente una volta per turno ciascuna, spendendo punti Sangue. Si prendono nuovi punti sangue con alcuni oggetti specifici o liberando un sopravvissuto appeso a un gancio da macellaio. Altri oggetti con cui interagire sono: le casse, da cui pescare una carta Equipaggiamento; le pile di teschi da rimuovere per sottrarle all'assassino; i corvi che danno un'azione gratuita ma anche un punto Sangue al killer; gli armadietti in cui nascondersi; i pallet con cui bloccare provvisoriamente i corridoi.

Anche il killer può interagire con gli oggetti: prende due sangue da una pila di teschi, uccide un corvo e prende un sangue, spacca un armadietto con un sopravvissuto dentro, sabota un generatore non ancora del tutto riparato, ecc.
Ma soprattutto interagisce con i personaggi: la prima volta ferisce, piazzando un segnalino rosso sotto alla miniatura, la seconda lo appende a un gancio da macellaio, guadagnando punti Sacrificio.
Anche l'assassino ha tre abilità speciali utilizzabili coi punti Sangue, più un'interazione unica che può eseguire al posto di quelle con oggetti o sopravvissuti. Inoltre, spendendo quattro Sangue, può fare un'azione extra.

Materiali

Spettacolari. C'è da dire che io ho giocato con la versione Extended, che ha un sacco di materiali in più e anche le miniature di plastica per generatori e soprattutto ganci, a cui appendere fisicamente le miniature dei sopravvissuti (provviste di un apposito buco sulla schiena).
In ogni caso miniature, carte e tabellone plastificato, sono tutti di ottima fattura. 
Esteticamente il tabellone è un po' povero e non molto evocativo, ma va detto che nella Extended, tra fronte e retro, ce ne sono ben quattro (due nella scatola retail). 
Sempre nella Extended trovate molti personaggi e killer aggiuntivi, almeno il doppio rispetto all'edizione standard. La scatola Extended, di conseguenza, ha una forma lunga e schiacciata che la rende parecchio anomala e scomoda, mente la versione standard è classicamente quadrata.
Nelle schede personaggio/killer le abilità non hanno il testo di flavour distinto a livello di font dalla regola, per cui la lettura diventa un po' più scomoda del consueto.

Regolamento

Per essere un gioco così semplice e con sole dieci pagine di regole, piene anche di figure, non è che sia organizzato benissimo. Gli esempi non sono distinti dal testo principale, le informazioni sparse e non coese e qualcuna è mancante, con necessità di ricorrere alle FAQ.
Per fortuna la semplicità generale aiuta e, anche con questi difetti, il gioco si impara molto rapidamente.

Ambientazione

Quattro persone sono rinchiuse in una struttura con le porte bloccate. L'assassino vuole prendere e appenderle ai suoi ganci da macellaio. Loro devono scappare, riparando i generatori elettrici che alimentano le uscite di sicurezza.
Nonostante non conosca il videogioco da cui deriva, l'ambientazione si sente assolutamente e, accanto alla cooperazione tra i giocatori, si sente palpabile l'adrenalina per la presenza del killer e l'urgenza di ottimizzare le mosse per batterlo sul tempo.
Il comparto artistico – se si esclude la bruttezza del tabellone – è fenomenale e tutti i disegni sono cupi e horror, come ci si aspetta dal tema.

Considerazioni

Con Dead by daylight siamo in pieno campo survival horror, ovvero un'ambientazione horror in cui i protagonisti non sono superpotenti e combattono alla pari con i mostri (alla Zombicide), ma sono sempre in difficoltà e devono muoversi cautamente per non essere sopraffatti (alla Resident Evil). Qui, in Dead by daylight, la cosa è ancora più accentuata: i sopravvissuti non hanno mai la possibilità di danneggiare il killer, ma solo di ostacolarlo (coi pallet), di nascondersi (negli armadietti), di fuggire. L'assassino li ferisce in automatico, nemmeno deve tirare un dado, mentre appenderli può essere lievemente più difficile, ma solo se un gancio è lontano dalla stanza in cui acchiappa il malcapitato che, nel qual caso, può tentare di liberarsi con qualche fortunato lancio di dadi. A ogni modo questo sistema di gioco è reso molto bene ed esaltato proprio dalla meccanica base utilizzata, quella delle scelte simultanee. Programmare tutti assieme le azioni da fare rende le cose più tese e reali e introduce anche un elemento di deduzione. I sopravvissuti possono parlare tra loro, ma il killer deve sentire tutto: non è possibile comunicare in segreto. Quindi un caso in cui le meccaniche sono a supporto dell'ambientazione, come dovrebbe essere in ogni buon american.

Nota dolente è la scalabilità, che è falsa: il gioco prevede che i sopravvissuti siano sempre quattro. Dato che non dovrebbe esserci troppa coordinazione tra loro, ecco perché il limite minimo è fissato a tre partecipanti: se fosse uno solo a manovrare tutti, potrebbe coordinarli senza problemi.

Altra piccola cosa che potrebbe infastidire qualcuno è il fatto che un giocatore appeso a un gancio, salta il suo turno in attesa che qualcuno lo liberi (non può farlo da solo, a meno di particolari abilità). Può quindi esserci qualcuno che non gioca per uno o due turni (di più non è mai capitato nelle mie partite), in una sorta di esclusione giocatore momentanea. Però devo dire che la cosa non è mai così penalizzante, un po' perché i singoli round sono davvero veloci un po' perché la durata della partita è molto limitata.

A proposito, Dead by daylight è proprio un esempio di american moderno, di quelli che hanno subito la contaminazione degli eurogame senza però snaturarsi. Non fraintendete, è un gioco american fino al midollo, ma è stato progettato in modo da avere regole semplici e lineari, senza pesanti eccezioni: ha una durata limitata che lo rende intavolabile praticamente sempre; ha pulizia nelle meccaniche e lascia ai giocatori ampia agency limitando l'impatto dell'alea, pur presente. C'è un altro piccolo dettaglio in cui si nota questa attenzione al game design: ogni giocatore ha un segnalino Sacrificio sulla propria scheda. La prima volta che viene appeso, questo segnalino va sul tracciato vittoria del killer. L'assassino riceve poi normalmente un segnalino anche per ogni personaggio ancora appeso a fine round. Quando poi un sopravvissuto viene liberato, se il killer riesce a riappenderlo, non guadagna più il segnalino extra sulla scheda. In questo modo, per avere più chance di vittoria, il killer è invogliato a dare la caccia a tutti i sopravvissuti, senza accanirsi su uno solo. E questo va a vantaggio anche dei giocatori, che così si “distribuiscono” i turni di gioco persi col personaggio appeso senza far nulla.

Ultimo grande punto di pregio risiede nella diversità tra i sopravvissuti e gli assassini vari, ciascuno con abilità particolari e diverse peculiarità. Già nella scatola base ci sono sette personaggi e sei assassini, per cui un buon numero, ma certo la Extended porta queste cifre rispettivamente a diciassette e sedici, fornendo combinazioni per tutti i gusti.

C'è un però. Nonostante questa enorme varietà di personaggi, lo scenario, la partita risultano, dopo un po' di serate, piuttosto monotoni. Lo scopo, per entrambe le parti, è infatti sempre lo stesso e anche il modo per raggiungerlo. Nonostante si cambino anche tabellone e setup, il gioco potrebbe rischiare di annoiarvi presto e risultare un po' ripetitivo.

Conclusione

Non stiamo gridando al miracolo, ma Dead by daylight è un potenziale ottimo introduttivo al genere american. Ricalca la vecchia struttura “uno contro tutti” ormai quasi del tutto abbandonata, trasuda ambientazione, è adrenalinico, ha la sua giusta dose di fortuna che non pregiudica la partita ma dà il brivido dell'imprevisto, ha materiali evocativi che aiutano l'immedesimazione. 
Betrayal at the house on the hill gli rimane superiore per varietà delle situazioni create, ma Dead by daylight si rivela sicuramente più moderno come concezione, realizzazione e pulizia delle meccaniche.

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Commenti

"C'è un però. Nonostante questa enorme varietà di personaggi, lo scenario, la partita risultano, dopo un po' di serate, piuttosto monotoni. Lo scopo, per entrambe le parti, è infatti sempre lo stesso e anche il modo per raggiungerlo. Nonostante si cambino anche tabellone e setup, il gioco potrebbe rischiare di annoiarvi presto e risultare un po' ripetitivo."

Lo stesso problema che emerge nella controparte videoludica. Sia a vederlo che a giocarlo, dopo un pò è sempre uguale. Comunque il gdt sembra davvero interessante.

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