Dragonland

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Voto recensore:
7,0
Drachen Land è uno di quei giochi che, a prima vista, non invoglia all’acquisto: ambientazione fantasy, dadi e caselle di movimento per le pedine, gemme in plastica colorata e marchio Ravensburger potrebbero far pensare ad un prodotto destinato ai bambini. Si tratta invece di un gioco sì semplice, ma interessante al punto tale da riuscire a coinvolgere anche gli adulti in una missione nella Terra dei Draghi a salvare preziose gemme dalla distruzione! L’ambientazione vede i Draghi chiedere aiuto ai giocatori per salvare i loro tesori e le loro uova dalla distruzione, ora che i 15 vulcani stanno per scoppiare in una serie di eruzioni. Ogni giocatore manda tre aiutanti, ognuno “specializzato” in un tipo particolare di gemme. Chi ne salverà la maggior quantità?

Il tabellone riporta i crateri dei 15 vulcani uniti tra loro da sentieri e, in qualche caso, anche da corsi d’acqua. Prima della partita in ogni cratere vanno poste a caso 3-5 gemme (possono essere rosse, blu, verdi o trasparenti), 1-2 uova e 1 gettone speciale coperto. Ogni giocatore riceve tre pedine (una rossa, una verde ed una blu), uno schermo e tre gettoni speciali (Traghettatore, Ritira i dadi e un Drago Minore). Le pedine dei vari giocatori si distinguono non dal colore, ma dalla forma che hanno.

Il meccanismo di base è il seguente: al proprio turno, nella fase di movimento, i giocatori lanciano i due dadi e con ognuno di essi possono “attivare” una delle loro pedine. Ciò significa che una pedina su tre starà ferma e non potrà agire nemmeno nella successiva fase di raccolta. E spesso le vorremmo attive tutte e tre. Se dopo il movimento una o entrambe le pedine attive si trovano in un vulcano ognuna di esse potrà raccogliere qualcosa. Le alternative sono: a) tutte le gemme dello stesso colore della pedina, b) 1 gemma trasparente, c) 1 uovo + il gettone speciale (se possibile), d) 1 anello magico (ove possibile), da infilare sulla pedina stessa.

Nello stesso turno è consentito usufruire di una sola delle alternative sopra elencate, ma è possibile rinunciare al movimento e rimanere più turni fermi nello stesso vulcano per raccogliere ogni volta un ulteriore pezzo. Gemme e uova vanno nascoste dietro lo schermo, mentre i gettoni speciali vanno lasciati in vista. La partita termina nel momento in cui viene raccolto l’ultimo uovo.

Un po’ come in Euphrat & Tigris dello stesso Knizia, la raccolta dei tesori va fatta in modo bilanciato poiché per vincere è necessario un po’ di tutto: l’insieme formato da un uovo, una gemma rossa, una verde ed una blu (chiamiamolo “set completo”) vale a fine partita 10 punti. Le gemme trasparenti valgono come “Jolly” e possono sostituire una gemma colorata, ma non le uova. Gemme e uova “spaiate”, invece, valgono un punto ciascuna. Inoltre guai a lasciare una pedina senza l’Anello Magico! Avere a fine partita una pedina sprovvista di Anello Magico significa dover scartare tutte le gemme del colore della pedina stessa e sarebbe un disastro poiché, per completare dei set bisognerebbe contare sulle poche gemme trasparenti.

Infine due parole sui gettoni speciali: alcuni vanno raccolti per essere utilizzati in seguito e permettono di farsi traghettare lungo i corsi d’acqua, raccogliere due volte i tesori nello stesso turno, muovere una pedina fino a tre caselle extra o far diventare un dado un “4” anche se non lo era. Altri, invece, rappresentano i Re dei Draghi (uno per colore) e permettono in certe circostanze di trasportare una pedina da un vulcano ad un altro, risparmiando così tempo prezioso.
Pro:
In definitiva Drachen Land è un gioco semplice, ma che richiede fin dall’inizio (da quando bisogna far entrare in campo la prima pedina) di vagliare la situazione, la posizione delle pedine avversarie, posizione dei vulcani e gemme che ci possano interessare, prima di decidere quali pedine muovere e cosa raccogliere. Possiamo quindi dire che possiede sufficienti possibilità strategico/tattiche per interessare tutti, anche i giocatori più smaliziati qualora vogliano passare 45 minuti di relax, magari assieme ad amici meno esperti o in casa con moglie e figli.

La grafica e i materiali sono belli e piacevoli da usare, il tabellone è perfettamente bilanciato poiché le distanze da un vulcano all’altro sono ben studiate in relazione a quanto possano essere preziosi i loro contenuti ed è sia qui che nella numerazione dei dadi che si vede che il tocco di Knizia: sono a sei facce, ma anziché riportare la classica numerazione 1-6 vi si trovano 1122233 su uno e 233444 sull’altro. Tutto questo studiato per ridurre il fattore fortuna e permettere quasi sempre ai giocatori di trovarsi con un lancio utilizzabile se non al meglio almeno quasi.

Insomma non è facile trovare un gioco di questo genere così ben congegnato. Come scritto da qualcuno su Boardgamegeek, se fosse stato creato da altre mani sarebbe stato un gioco sbagliato e sciocco. E va detto comunque che i dadi e la distribuzione dei gettoni fanno di Drachen Land un gioco rigiocabile più e più volte sempre con soddisfazione.
Contro:
Il fattore fortuna rimane un po’ influente. Gioco comunque “leggero” quindi non piacerà ad una certa categoria di giocatori. Ambientazione di moda. Ma se proprio vogliamo fare un ultimo appunto questo va alla casa editrice: come se non bastassero il nome di Knizia ed il marchio Ravensburger a far salire un po’ il prezzo, hanno pensato bene di inserire anche la Torre del Fato per il lancio dei dadi. Per i bambini sicuramente molto divertente, ma assolutamente inutile e fastidiosa per gli adulti e dopo tutto il gioco è forse più adatto a questi ultimi.
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