Gardens of Babylon, la recensione

Gardens of Babylon
BoardGameGeek

Prodotto tramite una campagna Kickstarter, questo piazzamento tessere sfrutta le due dimensioni di un tavolo talmente bene da averne praticamente tre!

Giochi collegati: 
Gardens of Babylon
Voto recensore:
7,5

Il re Nabucodonosor ordina a tutte le gilde dei giardinieri del regno di Babilonia di creare le più belle composizioni floreali nei suoi giardini pensili, una delle sette meraviglie del mondo. Il gioco, prodotto dalla Cackleberry Games e creato da Stavros Polyviou, che va da 1 a 4 giocatori, è stato finanziato su Kickstarter a fine febbraio 2019. Ho atteso con curiosità fino a novembre per provare il gioco che, nonostante la semplicità delle regole, mi è sembrato un titolo con buona profondità: è sostanzialmente un piazzamento tessere, che costituiranno la mappa di gioco, ossia la ziggurat dei giardini pensili.

Come si gioca?

Perché ho detto che ha in pratica tre dimensioni? La risposta è la meccanica della cascata di semi, aggiungendo oltre alla "lunghezza" e la "larghezza" del tabellone anche la sopraelevazione di una tessera rispetto a un'altra. Parlando velocemente delle regole e delle fasi di gioco:

  • A turno si piazza una tessera tra le quattro disponibili in modo che sia posizionata al di sopra di due tessere già piazzate; detta in modo semplice, non posso far crescere in altezza la ziggurat senza una base abbastanza capiente.
  • Si aggiunge e poi si muove un lavoratore alla base della mappa o si muove uno dei lavoratori già presenti lungo i percorsi che poco per volta si formeranno formando una specie di labirinto: ogni tessera ha rappresentate delle scale o degli archi per permettere gli spostamenti in altezza o sullo stesso livello. Ogni lavoratore può effettuare fino a tre spostamenti, ma se incontra un altro lavoratore dello stesso colore questo contatore si azzera e può muoversi nuovamente di tre spazi.
  • Se il lavoratore passa in una casella che presenta una vasca senza segnalini fiori piazzati, si fermerà obbligatoriamente e piazzerà un fiore del suo colore.
Ogni casella presenta sempre una vasca dove si potranno piazzare fiori, mentre può presentare altre caratteristiche a seconda del caso: scale e archi come detto prima, murales di fiori (1 punto aggiuntivo a fine partita per ogni fiore disegnato sulle tessere possedute), canali di ingresso nella vasca e canali di uscita verso le tessere sottostanti.

Le regole sono poche ma in particolare la struttura dei canali darà una profondità strategica a tutta la partita causando la cascata di semi: infatti, a partire dalla tessera dove si ferma il lavoratore e si piazza il segnalino fiore, per ogni canale che scorre verso piani inferiori e che raggiunge un’altra vasca, si piazzerà un segnalino del proprio colore rimuovendo anche quelli avversari se presenti. Questo può generare veri e propri effetti concatenati, dove un singolo seme piazzato potrebbe andare a riempire in una singola azione anche sei o più tessere diverse sottostanti. Ma nulla è fisso e sicuro fino a quando non si riuscirà a bloccare completamente i canali sovrastanti, che potrebbero farvi perdere ciò che si è poco prima piazzato. Man mano che si va verso la cima della piramide le vasche in cui saranno presenti i fiori varranno più punti, dando una maggiore influenza alla partita proprio nella lotta sulla cima. Piazzata la tessera finale, che concluderà la piramide, la partita si concluderà e si conteranno i punti in base alla situazione finale. Tutti i giocatori faranno sempre lo stesso numero di mosse, per cui in una partita a 4 giocatori anziché usare 78 tessere se ne useranno 76, troncando in parte la cima.

Considerazioni sul gioco

Dopo aver effettuato varie partite a diverso numero di giocatori, posso dire che il gioco scala bene, poiché anche se la mappa resterà sempre della stessa dimensione cambierà il numero di lavoratori e quindi le libertà di movimento sulla mappa e l’estensione di area che si può gestire. Penso che la modalità di gioco a 4 sia la migliore perché è quella in cui l’interazione e la presenza degli avversari si sente di più all’inizio della partita: è decisamente minore nelle partite a 3 e quasi nulla nelle partite a 2 giocatori. L’interazione forte arriva generalmente a partire da metà partita inoltrata, quindi dopo aver completato il quarto piano della ziggurat (la metà delle tessere sarà piazzata proprio in questi primi piani). I piani sono dodici e si stringono una tessera per volta, basta sapere questo per capire che in cima si sta abbastanza stretti. Soprattutto sulla cima una mossa sbagliata può costare la partita proprio perchè le tessere valgono più punti che sulla base.

Un dettaglio che mi ha anche convinto a pledgiare questo gioco è stata la possibilità della partita veloce: si può infatti assemblare la base della piramide in base a quanto si voglia fare durare la partita, se durata piena o dimezzata. Questo permette di intavolarlo abbastanza facilmente ed incastrarlo come gioco di chiusura serata se il tempo stringe o come “antipasto” leggero per poi passare a portate più sostanziose ed impegnative. Questa sua versatilità mi ha permesso di usufruirne in più serate di quante ci si possa aspettare e con diversi gruppi di gioco, riscuotendo positività ovunque intavolato. 

Man mano che si guadagna esperienza con il metodo di gioco si notano mosse più cattive e ad alta interazione di quanto ci si aspetti: lasciare vasche vuote per rallentare gli altri, bloccare i lavoratori non permettendo la loro scalata... Tutto ciò rende la partita molto interessante con quella punta di cattiveria in più, rendendo più succosa la vittoria.

La rigiocabilità è elevata, non ci sono mai partite uguali fra loro per via del gran numero di tessere presenti nel gioco e la loro sequenza di arrivo non le rende mai egualmente appetibili durante le partite; la durata di gioco corrisponde a ciò che è segnato sulla scatola, difficilmente si sforerà dall’ora piena una volta che si conoscono le meccaniche e non ci saranno domande durante la partita.

Esiste anche la possibilità di giocare in solitario, sfidando il re stesso a fare meglio di noi. Saremo in pratica contro una “intelligenza artificiale” (meglio chiamarla bot in questo caso, di intelligente ha ben poco) molto semplice da gestire che renderà la partita equivalente ad una in due giocatori con qualche piccola variante. In questa modalità le prime partite risulta molto complessa da vincere, in quanto il re sembra un po' avvantaggiato, ma dopo una serie di partite effettuate e dopo aver padroneggiato un po’ le meccaniche di gioco risulta semplice da battere (si ha la possibilità di renderlo più difficile con qualche variante, ma non sarà mai nulla di estremo). Resta comunque un bel solitario per passare una mezzoretta in tranquillità, quando non si ha voglia di ragionare troppo.

La grafica è veramente ben curata, molto sobria e senza troppi eccessi, osservare la piramide completa è veramente soddisfacente ed un piacere per gli occhi. I materiali sono nella norma, le tessere sono resistenti e i meeple sono classici; la versione deluxe (esclusiva kickstarter) aggiunge, esteticamente parlando, solamente meeple personalizzati e segnalini sagomati a forma di fiore, e un’utilissima moneta babilonese con il profilo di Nabucodonosor… Avendo preso solo la versione standard non posso però commentare la qualità delle componenti personalizzate.

Esiste anche un’espansione nella versione deluxe e che non ho voluto acquistare, in cui si aggiungevano gli assiri: meeple e segnalini ostili a tutti i giocatori, che vogliono rovinare a tutti i costi i giardini pensili del re. Saranno un’entità aggiuntiva sul tabellone che si comporterà come i normali giocatori, solo che i segnalini da loro piazzati avveleneranno l’acqua delle vasche (comprese le sottostanti) rendendole inutilizzabili. A fine del turno di ogni giocatore questo muoverà una pedina degli assiri sulla mappa in base al lancio di un dado; non mi ha ispirato molto perché per gestire queste malefiche unità sarà necessario proprio un dado: in un gioco in cui la strategia di movimento e piazzamento è così centrale, aggiungere l’aleatorietà di un dado non mi sembrava così necessario, decidendo così di passare l’offerta e utilizzare il gioco base. Valuterò se ottenere in qualche modo anche questa espansione, magari su retail online se ancora disponibile, ma non è di certo una cosa prioritaria.

Pro:
  • Tempi di gioco contenuti
  • Possibilità di partita veloce
  • Regole immediate
  • Buona qualità dei materiali
Contro:
  • Interazione poco presente prima di metà partita
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Commenti

Il tabellone si legge bene? Dalle immagini che avevo visto ai tempi del kickstarter mi sembrava che facesse "sanguinare gli occhi" per stare dietro a tutti quei particolari.

 

Si il tabellone ha una lettura semplice, la maggior parte dei particolari sono puramente decorativi, i concetti base ossia canali, fiori, scale e archi sono ben riconoscibili. All'inizio sono rimasto stupito della dimensione contenuta delle tessere, ma giocando ci si rende conto che sono delle dimensioni adatte. 

Bel piazzamento tessere che funziona sia in solo che con il maggiore player count.

Il dowtime dipende dai giocatori: più si è soggetti da paralisi da analisi più c'è il downtime ma questo è tutto.

L'interazione va un po' forzata, soprattutto a inizio partita ma più si va verso la cima della piramide più è inevitabile rompresi le scatole.

A livello visuale, si potrà soffrire dell'effetto Q-bert: se a un certo punto vi si falsa la prospettiva, ritornare a posto è molto dura. :-D

Per me gioco promosso; sopratutto perché l'ho vinto con un giveaway.

Lo avevo già adocchiato ai tempi della sua campagna e questa recensione me lo fa riappuntare...

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