Intrigue, gioco del 1994 di Stefan Dorra, per 3-5 giocatori, 30-45 minuti. Uno di quei giochi che ti danno solo la base da cui partire, una manciata di regole e poi lasciano tutto ai giocatori al tavolo. Meccaniche: negoziazione, bluff, negoziazione, bluff, ripetere ad libitum.
MATERIALI
Una scatolina compatta con dentro una manciata di carte, segnalini e soldi di carta. Colori forse un po' troppo sgargianti, comunque tutto funzionale e spartano. Non è un gioco che si compra per l'estetica.
REGOLAMENTO
Breve, ben scritto, con numerosi esempi. Il gioco non lascia dubbi.
AMBIENTAZIONE
Ciascun giocatore ha un palazzo in cui scolari stranieri possono assumere quattro incarichi retribuiti in modo diverso. Allo stesso modo il giocatore manderà i suoi otto scolari all'estero, nei palazzi degli altri giocatori, cercando di inserirli nelle posizioni più remunerative. Tutti questi posizionamenti sono risolti con offerte e contrattazione e, alla fine della partita, chi ha guadagnato più soldi vince.
Non è che l'ambientazione sia esattamente il pezzo forte del gioco.
IL GIOCO IN BREVE
Ciascun giocatore ha un palazzo di 4 stanze. Ogni stanza paga chi la occupa una cifra diversa: 1000, 3000, 6000 e 10000 ducati. Ognuno ha inoltre a disposizione 8 scolari, due per ciascuna carriera: scienziato, dottore, prete e scrivano. Infine un capitale iniziale di 32mila ducati.
La partita dura 5 round, in cui ciascun giocatore farà un turno, procedendo in senso orario. Per prima cosa il giocatore di turno percepisce i salari degli studenti che ha già impiegato nei palazzi degli altri. Poi risolve i conflitti pendenti sul suo palazzo. Questi si verificano quando due o più studenti uguali competono per occupare una stanza (un mestiere può occupare solo una singola stanza di un palazzo). I conflitti si risolvono con promesse, offerte, tangenti, minacce e tutto il repertorio a disposizione degli avversari. Nessun patto è vincolante e si può pure tradire immediatamente dopo aver intascato il denaro.
Infine il giocatore di turno deve mandare due dei propri scolari ai palazzi degli altri, per un impiego: non si può mai infatti occupare il proprio palazzo con le proprie pedine.
I cinque round sono identici, tranne il primo in cui non si ricevono salari e l'ultimo, in cui non ci sono più scolari da mandare e si ricevono salari doppi, percependoli a inizio e fine round. Al termine della partita, chi ha più soldi è il vincitore.
CONSIDERAZIONI
Che dire di Intrigue? Avete presente tutti quei giochi in cui si dice che conta il tavolo, l'atteggiamento dei giocatori, ecc? Ecco, qui è vero più che mai.
Intrigue fornisce un canovaccio, nel quale nemmeno è chiaro se sarà una commedia, una tragedia o un teatro dell'assurdo. Gli attori poi improvvisano come meglio possono e sanno, ciascuno secondo la sua attitudine, modificando e influenzando tutti gli altri.
Le promesse si fanno e disfanno, i soldi passano di mano, i tradimenti e le pugnalate si perdonano o ci si legano al dito, il giocatore in vantaggio si castiga o si sfrutta.
Intrigue non si basa su fini calcoli, su strategie sopraffine, ma su dialettica, inganno, anche tenacia, simpatia. Gli altri giocatori vanno blanditi, ingannati, anche sfiniti a parole, con lusinghe o minacce.
Non sottovalutate comunque quel poco di tattica che il sistema ti mette di fronte: l'obbligo di accettare un mestiere se non è ancora presente nel palazzo, le stanze dal valore fisso che, una volta occupate, lo rimangono per sempre (puoi solo sostituire il giocatore occupante, ma mai liberarle) e i salari/soldi che sono quindi il centro del gioco e assieme i punti vittoria.
Come City/Mall of Horror, un gioco di ripicche e vendette, un potenziale rovina amicizie.
La partita scorre abbastanza fluida, a patto di non avere inutili pensatori al tavolo (davvero, no, in questo gioco no), anche se una certa monotonia si fa sentire, specie in cinque, quando il brodo e il downtime tendono ad allungarsi un po' troppo, rapportati all'esperienza di gioco. E tuttavia è forse proprio in cinque che rende al meglio, se siete un po' veloci e scanzonati: più contrattazioni, più possibilità, più tradimenti.
CONCLUSIONE
Intrigue è uno di quei giochi che tirerete fuori ad ogni occasione, col sorriso sulle labbra, oppure che rifiuterete con espressione schifata, non volendo mai più ripetere l'esperienza. Non dipende da lui, poveraccio, lui ci mette le regole e un'idea intelligente. Il gioco ce lo mettete voi e stavolta dipende proprio solo e unicamente dai vostri gusti.