
A giudicare dalla recensione, quest'espansione non mi sembra così mediocre da giustificare una sufficienza risicata. Non ho mai provato nessuna espansione di Keyflower. Il gioco base, che lo dico a fare, è bellissimo!
La recensione della seconda espansione del bellissimo "Keyflower". Sarà all'altezza di cotanto titolo?
Ho amato Keyflower sin dalle prime partite, per il suo mix di meccaniche, per la fluidità del flusso gioco e i suoi risvolti spiazzanti. Per questo, appena ho potuto, mi sono gettata su una delle sue espansioni, desiderosa di ampliare l’esperienza al mio tavolo da gioco. La prima su cui ho messo le mani è in realtà la seconda espansione, ovvero Keyflower the Merchants. La mia bramosia sarà stata debitamente ripagata?
Di seguito vi illustro brevemente cosa questa espansione aggiunge alla versione base, sia in termini di componenti che di dinamiche di gioco.
Fatto il lavoro sporco procediamo con le valutazioni.
"… con la quale e senza quale il mondo resta tale e quale"
Diciamo che il gioco mi piaceva e mi divertiva e continua a farlo nonostante questa espansione. Tutto ciò che di bello c’era, non è stato modificato o rovinato. Ma considerando anche il costo dell’impresa, ne vale veramente la pena?
La mia risposta è ni.
Gli ampliamenti permettono di fare più punti e le cabine di migliorare con più facilità le tessere, ma in sostanza poco e niente è cambiato rispetto alle dinamiche introdotte dal buon vecchio Keyflower. A mio avviso, solo i contratti, quando acquisiti coperti, offrono uno stimolo in più perché sono degli obiettivi punteggio di fine partita che ti permettono di mettere da parte risorse in segreto, rendendo sensata una sovrapproduzione non coerente alle proprie tessere autunno, visibili a tutti. In tal senso, si aggiunge un pizzico di strategia in più a un gioco prevalentemente tattico nel quale non è facile sottrarsi alle carognate degli avversari, né tanto meno prevederle.
La qualità dei materiali è in linea con il gioco base.
La scalabilità eccellente, l’interazione è sempre alta. Non ci sono nuove meccaniche di gioco (anche perché non ce n’era bisogno).
La fortuna c’è perché i contratti si pescano, come le abilità e le tessere. Non riesco a quantificare quanto essa sia determinante nella vittoria del singolo; di certo è fondamentale nell’impostazione generale della partita, come già avveniva nel gioco base. In effetti, l’unica cosa che non mi andava giù dell’imprevedibilità di Keyflower è proprio la pesca delle tessere, soprattutto nelle prime due stagioni, che delle volte esclude totalmente la produzione di una o più risorse dall’intera partita, rendendo impossibile il miglioramento di alcune tessere. Adesso, con la possibilità di cedere un contratto per una risorsa, questa eventualità nefasta viene quasi del tutto scongiurata.
Nel complesso, però, credo che quest’espansione non sia imperdibile neanche per gli appassionati di Keyflower.
A giudicare dalla recensione, quest'espansione non mi sembra così mediocre da giustificare una sufficienza risicata. Non ho mai provato nessuna espansione di Keyflower. Il gioco base, che lo dico a fare, è bellissimo!
Diciamo che la sufficienza scaturisce dal fatto che, da assidua giocatrice di Keyflower, sento non indispensabile questa espansione. Non è di quelle che aggiungi al base e non la levi più. E, a mio parere, questo è un difetto piuttosto grave per "un'espansione". Poi il voto è sempre da prendere con le pinze e spesso non scaturisce dalla somma dei pro e dei contro, ma da una sensazione generale maturata dopo un buon numero di partite.
Completamente d'accordo con Berqumea, il gioco base è cosi bello che di espansioni non ne ho mai sentito il bisogno
In effetti, l'idea è quella. Non ce n'era bisogno. Poi la curiosità da parte mia c'è sempre, così ho provato l'espansione ma non mi sono sentita di superare il 6 (che non è comunque mediocrità) perché ha ribadito che Keyflower era già divertente così.
Bell'articolo!
grazie!Bell'articolo!
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