Las Vegas

Giochi collegati: 
Las Vegas
Voto recensore:
6,6

Introduzione
Las Vegas (o anche solo "Vegas") è un gioco dell'affermato Rüdiger Dorn, e l'ottavo gioco della collana Alea Medium Box, una serie di giochi "alla tedesca" caratterizzati da una durata inferiore all'ora, regolamenti mai troppo complessi, eppure con una buona profondità, solitamente ottimi sia come riempitivi per giocatori esperti che come brevi giochi per famiglie. Questo titolo rispecchia tali caratteristiche, tranne che per la profondità, che è decisamente sotto la media.

È tra i nominati per lo Spiel des Jahres 2012, ma non vincitore.

Ambientazione
Siamo a Las Vegas, e tiriamo dadi nei Casinò. Diciamo che l'ambientazione non è il suo forte, è, di fatto, un astratto.

Il gioco
Las Vegas è il primo gioco dell'Alea ad essere classificato con difficoltà 1 (nella scala da 1 a 10 riportata in tutte le loro scatole), e, in effetti, il regolamento è quanto mai semplice.

Ogni giocatore riceve 8 dadi del colore scelto, si dispongono sul tavolo le 6 tessere Casinò (numerate da 1 a 6) e si determina casualmente il primo giocatore. Il gioco si compone di 4 round, ciascuno dei quali sviluppato come segue.

Innanzitutto, si dispongono a fianco di ogni Casinò delle banconote (che hanno valori da 10.000 a 90.000$) scoprendone una ad una finché la loro somma non eguagli o superi 50.000$, quindi si passa al casinò successivo. Fatto questo per tutti i 6 casinò, si è pronti per iniziare.

A cominciare dal primo giocatore (che tra un round e l'altro passa di mano in senso orario), ognuno nel suo turno tira tutti i propri dadi, poi sceglie una faccia e piazza tutti i dadi con quella faccia nel casinò del rispettivo numero. Si procede così in senso orario, a oltranza fino a che tutti non hanno finito i propri dadi. Nei giri successivi al primo, in cui si lanciano i dadi rimanenti, è possibile aggiungere dadi in qualunque Casinò, anche in quelli in cui ne sono già stati piazzati di propri o altrui.

Quando tutti i giocatori hanno piazzato i loro 8 dadi, si procede all'assegnazione delle banconote. Per ogni Casinò, il giocatore che ha il maggior numero di dadi otterrà la banconota dal valore più alto, il secondo prenderà la seconda banconota più alta (se c'è), e così via. Cavillo fondamentale è che, in caso di parità di dadi, coloro coinvolti nella parità riprendono tutti i propri dadi, rimanendo a bocca asciutta, e tra i rimanenti si procede come sopra.

Dopo 4 round svolti in questo modo, il giocatore con il maggior numero di denaro incassato è il vincitore.

Variante
Se si gioca in meno di 5 giocatori, nel manuale è suggerita una variante. In pratica, ogni giocatore riceve un certo numero di dadi di un colore non scelto da nessuno (8 dadi da dividere equamente, quindi per difetto, tra tutti i giocatori). Questi dadi verranno tirati insieme ai propri, e piazzati come fossero del proprio colore, ma ai fini dell'assegnazione delle banconote contano come dadi di un "giocatore fantasma".

Considerazioni
Che dire? Las Vegas è un titolo sicuramente divertente, ma poco in linea con gli altri della stessa prestigiosa collana, sia per la durata che soprattutto per la profondità. È un gioco governato dalla fortuna, in cui le scelte tattiche sono niente in confronto ad un buon tiro. E non eccelle neanche per originalità: la stessa meccanica di gestione dei dadi è già stata usata in numerosi altri giochi (cito fra i tanti Alea Iacta Est, della stessa collana, e Il verme è tratto di Reiner Knizia); anche la regola per risolvere le parità è già vista (ad esempio, in Hol's der Geier di Alex Randolph). Per questi motivi e per quanto segue, ritengo immeritata la nomination allo Spiel des Jahres 2012.

Le scelte sono quasi sempre poche o comunque piuttosto ovvie. In genere ci si trova spesso a scegliere tra una tattica "attendista" (ossia, piazzare all'inizio pochi dadi per poi decidere con più cognizione dove mettere i rimanenti, in base a quanto fatto dagli altri giocatori), o "impulsiva" (piazzare subito tanti dadi in un casinò ricco); è chiaro che per adottare questa seconda tattica avrete bisogno di un po' di appoggio da parte della dea bendata.
Lo svantaggio della prima è che non è detto che più avanti nel round escano i numeri che si vogliono, e più i dadi diminuiscono più la scelta del giocatore è affidata al caso (si è sempre obbligati a piazzare almeno un dado, quindi se ad esempio rimango con tre dadi e tirandoli faccio tre 5, devo piazzare tutti i miei dadi sul quinto casinò); nel secondo caso, si hanno maggiori probabilità di prendere una banconota di alto valore ma, esaurendo presto i propri dadi, sarà più difficile racimolare in giro facili secondi posti o conquistare casinò poveri.

La variante suggerita aggiunge un pizzico di scelta in più: i dadi neutri possono essere giocati presto, nei primi turni del round, per scoraggiare a giocare in un casinò (mettersi contro il giocatore fantasma è sempre rischioso, perché questo è controllato da tutti i giocatori), oppure a round avanzato per rompere le uova nel paniere ad altri sfruttando la regola delle parità. Può anche accadere che, se ad esempio io mi trovo in parità col giocatore fantasma, posso sperare di aggiungere un dado di quel colore per evitare l'annullamento reciproco e ottenere un secondo posto anziché niente.

In definitiva, Las Vegas è senza dubbio pensato per essere un giochino molto semplice, da spiegare in un minuto, dunque adatto a chiunque; capace di donare divertimento "a mente sgombra", può deludere gli affezionati di Dorn e/o della collana Alea Medium Box che si aspettano un gioco comunque con una profondità rispettabile. Il sottoscritto appartiene a questa categoria di delusi, anche se non posso non riconoscere l'immediatezza e l'eleganza del regolamento e il fatto che, tutto sommato, in quanto riempitivo il gioco funziona bene e diverte.


Elementi di sintesi

Dipendenza linguistica
Nessuna.

Incidenza aleatoria
Preponderante. È un gioco di dadi e di fortuna, le scelte dei giocatori si limitano a "dove azzardare".

Scalabilità
Discreta: rende meglio in tanti giocatori. In pochi, senza la variante suggerita, c'è meno concorrenza e ci si pesta meno i piedi (che è l'aspetto più divertente del gioco); con la variante si aggiunge un po' di pepe.

Componentistica
Minimale, ma buona. Dadi di plastica pesanti di buona qualità (come quelli di Perudo, per intenderci), cartoncini robusti il giusto e ben illustrati.

Consiglio/sconsiglio
È chiaramente un gioco da usare come riempitivo e nulla più. Adatto a chiunque (giocatori esperti e non) per dare qualche decina di minuti di svago ai propri neuroni. Sconsigliato ovviamente a chi cerca un gioco deterministico o "bruciacervelli".

Pro:

Regolamento molto essenziale, si spiega in meno di un minuto.
Tutto sommato divertente, permette molte "bastardate".

Contro:

Poca profondità tattica, nessuna profondità strategica.
Scarsa originalità.
Scarsa longevità (ma è piuttosto normale per un riempitivo).

Puoi votare i giochi da tavolo iscrivendoti al sito e creando la tua classifica personale