In questo gioco i partecipanti sono chiamati a ricostruire la città di Medina innalzando e ampliando palazzi, annettendo loro le stalle, riedificando le mura di cinta e richiamando orde di mercanti, facendo così rivivere i mercati di ogni città araba che si rispetti.
Come spesso succede per i giochi tedeschi l’ambientazione serve a dare sostanza al meccanismo che si trova alla base del gioco. Aprendo la pesante scatola troviamo un tabellone diviso in caselle che rappresenta il luogo ove sorgeva l’antica città., quattro schermi per i giocatori, otto gettoni-bonus, e un gran numero di pezzi in legno.
Ci sono le sezioni dei palazzi in quattro colori (nero, grigio, arancione e marrone). Un palazzo avrà come minimo una sezione, ma piazzandone adiacenti altre dello stesso colore si avrà l’effetto di ingrandirlo. Le stalle sono bianche e possono essere giocate solo vicino ad almeno una sezione di palazzo ed anch’esse hanno lo scopo di ingrandirlo (e quindi di renderlo più prezioso). Se la stessa stalla tocca due palazzi diversi si considera un ampliamento per entrambi. Le mura posso essere giocate solo sul perimetro della città. Il primo pezzo ad essere piazzato sul tabellone è un mercante. Altri possono seguire a patto che vengano piazzati in modo da dar luogo ad una fila di “omini” che può serpeggiare per le vie di Medina senza mai richiudersi o diramarsi. Solo quando una fila non è più, per motivi di spazio, allungabile, un giocatore può iniziarne un’altra in un luogo diverso. Lo scopo dei mercanti è di impreziosire i palazzi vicini esattamente come avviene per le già citate stalle. Infine i tetti. Ogni giocatore ne riceve quattro e servono ad identificare i contendenti (i colori sono rosso, blu, verde e giallo in modo da diversificarli dai palazzi).
All’inizio della partita ogni giocatore riceve un ugual numero di sezioni di palazzo in tutti e quattro i colori, stalle, mercanti e mura e li nasconde dietro il suo schermo. I quattro tetti invece vanno lasciati in vista degli avversari. Dopo aver posato un primo mercante extra i giocatori si alternano in senso orario. Al proprio turno devono posare due elementi in qualunque combinazione. La partita termina nel momento che tutti i giocatori hanno finito i loro pezzi. Può capitare che un giocatore esaurisca i suoi elementi prima degli altri.
A questo punto bisogna decidere chi ha fatto meglio: ogni giocatore riceve un punto per ogni sezione di palazzo che possiede (cioè che sia stato completato con un tetto del suo colore) più un punto per ogni stalla, mercante o sezione di muro che tocchi i suoi palazzi. Infine vanno aggiunti i punti ottenuti grazie al possesso degli eventuali gettoni-bonus. Il giocatore con il totale più alto è il vincitore.
Riassunto così Medina sembra ben poca cosa, ma a rendere interessante il gioco sono le restrizioni che si hanno al momento di posare i vari elementi. Primo fra tutti se è stato iniziato un palazzo (per es. Nero) io non posso iniziarne un secondo da un’altra parte: posso solo ingrandire quello già esistente. Questa regola vale finché c’è lo spazio fisico per farlo oppure finché un giocatore non lo reclama posandovi sopra un suo tetto completandolo. Una volta che ho il mio palazzo nero significa che i rimanenti pezzi neri che tengo dietro lo schermo andranno a espandere palazzi per i miei avversari. Per cui dovrei cercare di far sì che i futuri palazzi neri non si ingrandiscano più di tanto. In mio aiuto viene la regola che tra una sezione di un palazzo e quella del palazzo vicino ci debba sempre essere almeno una casella di spazio (anche in diagonale). Ecco che dovrò cercare di iniziare palazzi di altri colori in modo da restringere l’area edificabile per i palazzi neri. Ovviamente gli avversari faranno lo stesso con le sezioni di quel palazzo grigio che ancora non possiedo …
Due parole sui gettoni-bonus: quattro di essi (di valore 1-4) vanno a chi ha costruito il palazzo più ampio nei vari colori. In pratica avere il più bel palazzo grigio mi dà un punto in più mentre quello arancione ben quattro. Gli altri quattro (anche valevoli 1-4 punti) vengono assegnati ogni volta che un giocatore reclama un palazzo adiacente ad un muro. In questo caso il bonus va a colui che ci riesce per ultimo in termini di tempo e non necessariamente chi lo fa con il palazzo più grande.
In conclusione Medina è sicuramente il più bel gioco di Stefan Dorra, autore tra gli altri degli apprezzati Linie 1, Tonga Bonga e Niet. Non è un gioco per coloro che da poco si sono avvicinati al mondo dei cosiddetti “giochi tedeschi”, ma piuttosto per giocatori un po’ più esperti e a cui non spiacciono i giochi di piazzamento o da scacchiera.
Giochi collegati:
MedinaScritto da lippo il 17/11/2003
Voto recensore:
7,2Pro:
Uno dei punti di forza del gioco è che non esiste una strategia precisa e sempre valida per vincere. Inoltre il fattore fortuna è inesistente per cui Medina è consigliato a coloro che preferiscono avere il controllo totale sul gioco.Infine i materiali sono molto belli ed è piacevole vedere il tabellone riempirsi poco a poco durante la partita.Contro:
L’unico che viene in mente è che si tratta di un gioco completamente astratto e per questo qualcuno potrebbe trovarlo poco coinvolgente. Inoltre Medina è uno di quei giochi in cui un giocatore non esperto può, con qualche mossa poco accorta, favorire di molto chi lo segue e in qualche gruppo competitivo questo può non far molto piacere.Accedi per scrivere un commento
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