A quanto si dice Nautilus era nato come gioco di esplorazione spaziale, ma visto che la Kosmos stava per pubblicare la versione spaziale de I Coloni di Catan, gli autori ne hanno cambiato l’ambientazione. Spazio o profondità oceaniche che sia, Nautilus può contare su una grafica efficace ed un’ambientazione azzeccata anche se non originalissima.
Nel gioco i 2-4 giocatori contribuiscono a costruire una base sottomarina formata da sezioni abitative e da stazioni di ricerca. Da queste ultime, poi, possono partire dei sottomarini (ogni giocatore ne ha tre del suo colore) per la perlustrazione dei fondali ed il recupero di vari reperti. Vince chi è riuscito a far bene sia nel recupero dei tesori marini sia nel dare un buon contributo alla costruzione della base.
Il tabellone è di grandi dimensioni, diviso in caselle quadrate e la grafica evidenzia quattro livelli di profondità dell’Oceano: più è profondo e più è intensa la tonalità di blu. La base sottomarina inizialmente è composta da una tessera di forma ottagonale piazzata in una posizione a piacere nella zona meno profonda. Durante la partita i giocatori acquisteranno stazioni abitative (che hanno lo scopo di portare sott’acqua i propri ricercatori) e le stazioni di ricerca. Di queste ultime esistono cinque tipi diversi e, una volta messe in opera, permettono di dare più mobilità ai propri ricercatori o sottomarini o danno dei vantaggi particolari al momento del recupero dei reperti.
I meccanismi di Nautilus non sono nuovissimi, ma alcuni sono interessanti: ad ogni turno i giocatori possono acquistare una sola tessera della base, da sommergere subito o da tenere per i turni successivi. Appena se ne possiedono quattro, però, si è obbligati a immergerle tutte con il vantaggio di pagare solamente per l’immersione della sezione che andrà più in profondità.
I reperti, invece, sono costituiti da tesserine dal diverso colore del dorso a seconda della profondità alle quali si trovano. Esse rappresentano quattro tipi di creature marine, oro, scrigni del tesoro oppure parti sommerse di Atlantide. Prima delle partita vanno mescolate con la figura verso il basso e messe in caselle prefissate del tabellone. Per recuperarle bisogna capitarci sopra con uno dei propri sommergibili, pescarla e pagarne il recupero in Nemo (la moneta corrente di Nautilus). Le possibilità qui sono due: si può recuperare una tessera sperando che sia di valore (non è consentito rifiutarla se non piace) oppure scandagliare (a pagamento) una zona del fondale e guardare le tessere che si trovano nel raggio del “Sonar”. In questo modo è possibile poi puntare direttamente ai reperti più interessanti.
Il punteggio finale di ogni giocatore è determinato dal prodotto fra il valore totale dei reperti recuperati da ciascun giocatore (ognuno ha valore 0-2 punti) ed un numero che rappresenta il suo contributo alla realizzazione della base sottomarina. E’ quindi indispensabile gestire le risorse monetarie (sempre troppo poche!) per far bene in entrambi i campi. Inoltre ogni Nemo risparmiato è un punto vittoria aggiuntivo..
Giochi collegati:
NautilusScritto da lippo il 17/11/2003
Voto recensore:
7,2Pro:
Personalmente trovo che giocare a Nautilus sia una piacevole esperienza. Nel campo dei cosiddetti giochi da tavolo “tedeschi” si pone a metà strada tra il gioco semplice, divertente, con poche regole e controllato in una certa percentuale dalla fortuna (vedi Entdecker 1^ edizione, tuttora uno dei miei giochi preferiti) ed il giocone in scatola tipo La Città (per rimanere in ambiente Kosmos) e che può impegnare per un paio d’ore un gruppetto di giocatori accaniti. Mi spiego meglio: la confezione pesante e lussuosa, la durata non brevissima ed il regolamento, pur non difficile, ma che richiede un’attenta lettura può far pensare ad un prodotto per giocatori più esperti. All’atto pratico invece si rivela un gioco “leggero” in cui si ha la necessità di fare delle buone scelte tattiche, ma poi si deve sperare di trovare qualcosa di buono sul fondo del mare. E’ possibile perdere partite per aver gestito male i propri Nemo, ma anche per essersi avventurati in fondali ricchi di reperti poco interessanti. Alla fine va bene così: del resto anche nella realtà molte scoperte sono frutto del caso e della buona sorte!
Grafica di alto livello.
Contro:
Come scritto sopra Nautilus può trarre in inganno presentandosi per un gioco più impegnativo di quello che realmente è. Se questo non costituisce un fattore negativo va tenuto conto del fatto che non è il gioco adatto per una partitella spensierata con gli amici. Infatti per spiegare e comprendere le varie fasi di gioco ci vuole un po’ di tempo e una partita in 3-4 giocatori può durare 90’-120’, un po’ troppo per dei giocatori non abituali. Da prendere in considerazione quando siete in vena di qualcosa di rilassante, non banale e da giocare in un’atmosfera allegra (vietato arrabbiarsi) ammirando la bella grafica. Poco interessante per giocatori che cercano solo i giochi competitivi e cervellotici. I soldi sono in cartamoneta. Risultano scomodi visto che sono difficili da usare (e vanno usati spesso!). Sarebbero state meglio delle monetine tipo Tonga Bonga o Big Shot.
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