One More Barrel

La Seconda Guerra del Golfo comodamente a casa vostra.
O meglio come riportato nel regolamento del gioco:
"Inventare un pretesto per invadere una nazione ricca di petrolio, far credere a tutti che quello che fate è legittimo e che lo fate in nome della libertà e della giustizia, evitare che le televisioni diano le notizie sbagliate e tener duro per qualche tempo: ecco la formula vincente per diventare ricchi al di là di ogni immaginazione. Per fortuna, questo è solo un gioco e cose simili non possono accadere nella realtà!"

Scopo del Gioco
Ogni giocatore rappresenta una potente Nazione occidentale.
Bisogna invadere militarmente l'Iraq, sedare i ribelli, costruire un sistema logistico efficiente di produzione e vendita del petrolio, imbonirsi il neo governo, corrompere i media, tenere basso il malcontento dei pacifisti, promuovere la ricostruzione attraverso appalti e ultimo ma non ultimo intralciare gli altri giocatori anche con poco ortodossi attentati.
Vince chi ha più danaro.

Struttura del gioco
Il gioco è diviso in 3 fasi ciascuna da 4 turni (5 per una partita lunga).

1ma fase:
Invasione:
Le forze irachene oppongono più resistenza.

2da fase
Guerriglia:
Le forze irachene sono più deboli però entrano i gioco le cellule terroristiche (ogni giocatore ne controlla una).

3za fase
Governo Provvisorio:
Continuano le operazioni dei ribelli e contestualmente il neo eletto Governo fantoccio iracheno impone la continuità di produzione di petrolio nazionale. Questo ghiotto bottino sarà diviso a fine partita tra i giocatori che meglio si saranno imboniti il neo Governo.

Ogni turno è così costituito:
Ogni giocatore, a turno, svolge 2 azioni.
Svolgimento delle battaglie.
Azione dei ribelli (2da e 3za fase solamente).
Verifica del Pacifismo.
Prelievo del Petrolio prodotto e modifica del prezzo sul mercato.
Nuovo ordine di gioco.

Durante il turno del giocatore è possibile vendere il proprio petrolio al prezzo di mercato.

Le Azioni disponibili sono:
-Influenzare i media
-Acquistare mezzi (dischetti truppe e cubetti logistica) e mobilitarli (per via terrestre e/o aerea)
-Costruire (Appalti per la ricostruzione; edifici per proteggere e migliorare la produzione di petrolio come caserme, oleodotti, magazzini e raffinerie; aiuti umanitari per la popolazione irachena per aumentare l’influenza sul neo Governo Iracheno)
-2 soldi extra
-Cambiare l’ordine di gioco

Queste azioni sono esclusive nel senso che solo il primo giocatore che le sceglie può eseguirle.
Ci sono anche azioni libere, ovvero eseguibili da più giocatori:
-Produrre petrolio nelle regioni sotto il proprio controllo a patto di avere i requisiti logistici per farlo
-Tassa straordinaria (5 soldi extra ma il malcontento in Patria sale)

Inoltre una volta a partita è possibile effettuare il “Discorso alla Nazione” per sedare le spinte pacifiste.

Ogni territorio ha due valori, uno su sfondo nero e uno su sfondo marrone.
Il valore su sfondo nero rappresenta il numero di barili di petrolio estraibili dalla regione e il numero di forze irachene fedeli al regime che bisogna combattere.
Il valore su sfondo marrone indica il numero di cubetti logistica che bisogna possedere per produrre ivi petrolio.

Il combattimento avviene calcolando il rapporto di forze tra le truppe, tirando 2 dadi da 6 e verificando in una apposita tabella l’esito.
Ogni propria truppa caduta innalza il Pacifismo in Patria.

I tre fattori chiave del gioco sono:

Il Pacifismo determina delle penalità economiche ad ogni turno, guida la speculazione del prezzo del petrolio e a fine partita determina un extra malus economico. Subire perdite in guerra così come attentati alzano il livello di Pacifismo. Sventare attentati abbassa il livello di Pacifismo. I Mass media influenzano il Pacifismo.

I Mass Media determinano il numero di truppe che si possono avere in gioco senza malus sul Pacifismo. Avere più truppe comporta l’aumento del Pacifismo. Di contro avere meno truppe decrementa il livello di Pacifismo.

L’Influenza locale determina dei bonus contro gli attentati, seda il malcontento in caso di mancata produzione petrolifera durante la 3za fase e a fine partita regola la spartizione tra i giocatori del petrolio nazionale.

E’ possibile attaccare un territorio in alleanza tra giocatori così come coi ribelli e pure difendere sfruttando le truppe e gli edifici dei giocatori. Si può rubare un territorio di un altro giocatore se non è presente almeno una truppa.
Ultimo ma non ultimo sono ammessi patti, ricatti, alleanze, promesse, scambi di mezzi o danaro o petrolio o territori tra giocatori. Ovviamente si può mentire.

Conclusioni
Il gioco più politicamente scorretto mai pubblicato.
La grafica, assai curata e ben fatta, richiama ben oltre l’esplicito Aznar, Berlusconi, Bin Laden, Blair, Bush, e il fu Saddam Hussein.

L’ambientazione così come lo svolgimento del gioco è una miscela di vetriolo con scaglie di eversione.
L’interazione tra i giocatori è elevatissima grazie al piazzamento delle azioni (mai abbastanza), il controllo delle regioni, i ribelli e alla speculazione sul prezzo del petrolio. Non ultimo la possibilità di patti e ricatti di qualunque genere.

Le meccaniche proposte non fanno certo gridare al miracolo, però sono estremamente azzeccate e funzionali pur restando semplici.
Scala bene dai 3 ai 5 giocatori senza snaturare lo spirito del gioco.

Il punto di forza di One More Barrel sta non tanto nell’ottima grafica o nei materiali eccelsi (una dotazione veramente ricca e curata, solo le banconote di gioco sono da applausi) quanto nella potenza di immedesimazione e di riflessione sulla real politique dei giorni nostri.
Siamo nel pieno campo della satira politica, ottimamente resa in un gioco avvincente e feroce.

Gli inglesi direbbero outstanding. Per i discendenti di Dante eccezionale.

Longevità 2
Regolamento 2
Divertimento 2
Materiali 2
Originalità 1