Pandemic: In the Lab

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Pandemic: In the Lab
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Introduzione
In Pandemic: In the Lab, la seconda espansione per Pandemic, si utilizza un nuovo tabellone, che consente di muovere i personaggi all'interno di un laboratorio. L'espansione comprende quattro nuovi ruoli, nuovi eventi ceppo virulento, e uno scenario Mutazione Mondiale. I giocatori possono competere individualmente o in squadre rivali (giocando in quattro o sei giocatori).

Ambientazione
L'obiettivo è lo stesso del gioco base - trovare cure per le malattie - ma questa volta in modo nuovo. Dietro le porte sigillate di un pericoloso locale (il laboratorio di ricerca), gli scienziati saranno in corsa contro il tempo per scoprire la sequenza genetica delle malattie, prelevare campioni e effettuare sperimentazioni.
Riuscirà il vostro team, lavorando insieme in laboratorio, a salvare ancora una volta l'umanità?

Il gioco:
Questa espansione lascia davvero ben sperare, anche in conseguenza del premio vinto da quella che la precedette (BoardGameGeek Golden Geek Award 2009 - Vincitore categoria Best Expansion): anticipiamo subito, infatti, che si tratta di un prodotto davvero ben bilanciato e perfettamente integrato nel gioco base. Le aggiunte fondamentali sono 1) la sfida del Laboratorio, 2) la modalità a squadre, 3) il gioco in solitario; tutto il resto rappresenta materiale di complemento o di aggiornamento a meccaniche preesistenti.

1) Il modulo principale, che da il nome al gioco, è corredato di un nuovo tabellone (aggiuntivo) che va posizionato accanto a quello di base: in esso, diviso in due metà, sono raffigurati da un lato dei processi di trasformazione per i cubetti (campioni organici) che proverranno dal tabellone (città infette); dall’altro 2 linee di ricerca, che indicheranno il progresso nello studio della natura molecolare di ciascuna malattia (è possibile studiarne 2 per volta).
In questa modalità di gioco, prima di poter curare una malattia, questa dovrà essere completamente studiata in laboratorio, in 3 step diversi: isolare la malattia, individuarne la catena genetica e infine effettuare la sperimentazione. Senza addentrarci nello specifico del regolamento, basterà qui dire che il principio secondo cui, per curare una malattia, bisognava impiegare 5 carte del medesimo colore, è stato mantenuto, ma con una maggiore flessibilità. Infatti le 5 carte in questione sono ora in realtà un 3+2: 2 carte dovranno essere usate (scartate) nel laboratorio, da chiunque, anche giocatori diversi, mentre le rimanenti 3 saranno, come di solito, usate da un singolo giocatore che si trova in corrispondenza di un centro di ricerca.

2) Nella modalità a squadre i giocatori, divisi in due o tre gruppi da due personaggi, dovranno affrontare la solita sfida contro il tabellone e inoltre competere tra di loro per realizzare punti vittoria in base a delle carte obiettivo che vengono distribuite casualmente all’inizio della partita. Anche in questo caso non ci addentreremo nei dettagli del regolamento, ma ci limiteremo a dare l’idea di quella che è l’esperienza di gioco. É permesso scambiare carte con le squadre avversarie ma a caro prezzo (2 punti azione, in luogo di 1). La collaborazione è molto bassa, anche se motivata dal dover comunque battere il tabellone e quindi, apparentemente, dal dover unire necessariamente le forze. Quello che accade, invece, è che ciascuna squadra lotta da sola per realizzare quanti più obiettivi possibile e di solito ci riesce, senza alcun bisogno di collaborazione, e la squadra più fortunata con le carte, vince. Questo è reso possibile poiché la pesca delle carte e la diffusione delle epidemie, scorrono più lentamente rispetto al gioco standard: ciascun giocatore pesca 1 sola carta, per cui c’è molto più tempo per lottare contro il tabellone. In questa modalità non è possibile utilizzare il laboratorio.

3) Il gioco in solitario, terzo e ultimo elemento nuovo di questa espansione, è sostanzialmente identico al gioco cooperativo, con un solo giocatore contro il tabellone, e con un “aiutante”, per così dire, rappresentato dalla carta CDC (Centre for Disease Control), una sorta di secondo giocatore, più limitato nel numero delle azioni. Dopo la fase infezione, alla fine del vostro turno, il CDC può fare 1 sola azione tra quelle disponibili (comprese quelle del laboratorio), più alcune speciali a lui solo riservate. L’esperienza di gioco è gradevole ed equilibrata, come nel gioco in più giocatori. Rimane il fatto che si sta giocando da soli… e per i solitari, io preferisco sempre i giochi di carte.

Considerazioni
Questa espansione, parlando del modulo della sfida del laboratorio, mi ha fatto pensare: Quando pensavo che Pandemic fosse ormai completo, dopo l’ottima On the Brink, ecco che salta fuori una espansione che lo rende ancora più completo, ancora più bilanciato e, per questo, più godibile. Assolutamente consigliata quindi, anzi imprescindibile. Il modulo Laboratorio, infatti, rende il gioco finalmente e definitivamente equilibrato sul fronte della modulazione della difficoltà. Il nuovo sistema di cura, grazie alla diversa distribuzione di carte necessaria, ammorbidisce molto la storica difficoltà dello scambiarsi le carte tra giocatori e permette davvero di regolare il livello di difficoltà del gioco aumentando la quantità di carte Epidemia. In sostanza è una meccanica che contrasta l’eventuale elemento di alea nella pesca/distribuzione delle carte.

Per quanto riguarda la modalità a squadre invece, assolutamente da rivedere (o dimenticare): il tentativo di trasformare in competitivo un gioco che è cooperativo per definizione (forse il migliore, tra i cooperativi) è decisamente fallito ed inoltre snatura l’esperienza di gioco di Pandemic. Devo quindi concludere che questo modulo risulta davvero poco convincente, poiché in questo caso la fortuna sulla distribuzione delle carte gioca un ruolo abbastanza importante, così come la distribuzione degli obiettivi da realizzare (essere la prima squadra a curare o eradicare una malattia, curare più malattie, ecc). È comunque una cosa in più, e magari a qualcuno potrà piacere, tuttavia (per fortuna) il cuore di In the Lab risiede altrove.

Infine va detto che, nonostante l’impegno del produttore a rilasciare (vendere) dei mazzi di carte per rendere questa edizione compatibile con la precedente, questa integrazione non è perfettamente riuscita: 1) le pedine dei nuovi personaggi sono di dimensioni inferiori ai precedenti; 2) i nuovi cubetti viola aggiuntivi sono in materiale plastico (come appunto nella nuova edizione) e non in legno; 3) la scatola prevede una sede per le Piastre di Petri di On the Brink, ma questi sono stati ridotti di dimensione nella nuova edizione e, quindi, chi possiede quelli della vecchia non potrà inserirli nella scatola di In the Lab; 4) i segnalini per le cure e la tessera che indica la cura viola sul tabellone sono di grafica nettamente diversa rispetto al tabellone della prima edizione. Insomma, di queste cose bisogna tenere conto, prima di spendere i soldi per le carte che dovrebbero garantire la compatibilità con la precedente (prima) edizione del gioco. Forse vale la pena pensare di ricomprare il tutto nella seconda edizione.

Elementi di sintesi
Materiali
Il rapporto qualità/prezzo è ottimale e la nuova grafica più moderna rispetto alla precedente. I cartoni sono ottimi e spessi. A patto di possedere il gioco base e la precedente espansione nella seconda edizione, tutti gli elementi che costituiscono le due espansioni possono essere riposti in questa scatola, riducendo di molto gli ingombri.
Regolamento
Chiaro, con alcuni esempi e ben illustrato.
Scalabilità
Ottimale, anzi ulteriormente migliorata grazie al Laboratorio. Tutto il contrario per quanto riguarda il gioco competitivo a squadre.
Durata
45 minuti circa.
Dipendenza dalla lingua
Media. C’è del testo sulle carte dei Ruoli, sulle carte Epidemia ed Evento Speciale.

Pro:

Tempo contenuto di gioco, grafica e materiali di alto livello, buona scalabilità, regolamento chiaro, giusto prezzo, ottima integrazione con le precedenti meccaniche.

Contro:

Compatibilità grafica/di materiali non ben riuscita, rispetto ai materiali della precedente edizione.

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