Dieci anni fa vi avevo già parlato di quello che, secondo me, è l'apice dei giochi di corse per giocatori esperti: Race! Formula 90.
Un gioco ostico, minuzioso, certosino, che porta il giocatore e ripercorrere le gesta dei piloti degli anni '90 che, nell'opinione dell'autore, sono stati i più divertenti ed emozionanti per la Formula 1.
Con alle spalle dieci anni di feedback, prove, modifiche, aggiornamenti, la Gotha Games torna a riprorre la sua creatura, corretta e modificata, tramite Kickstarter, incassando centomila sterline da poco più di novecento sostenitori. Il risultato è stato tra le mie mani e sui miei tavoli da gioco nell'ultimo mese.
Race! Formula 90 è un gioco simulativo, competitivo, di corsa, per 1-6 partecipanti, della durata di 120-240 minuti, destinato ad un pubblico esperto, basato su meccaniche di gestione mano, poteri varibili, punti movimento, check statistico.
Gli autori sono Alessandro Lala e Giuseppe Rossini, l'illustratore è Giorgio De Michele.
Come si gioca a Race! Formula 90: 2nd Edition
Per le regole generali del gioco, rimando alla
recensione originale.
Qui
riassumo solo la struttura generale e le differenze con la prima edizione, per poi passare al commento tecnico.
- Scopo del gioco: trovarsi in prima posizione dopo l'ultimo round della pista. Non ci sono giri da fare in Formula 90, ma c'è sempre un ordine di gara e contano le posizione relative delle auto in pista.
- Meccanica base: ogni giocatore, al proprio turno, gioca dalla mano una o due carte, avanzando quanto possibile dalla somma dei loro valori e applicando gli effetti descritti da ciascuna (consumo gomme, danni, variazione meteo, bandiera gialla, ecc).
- Circuito: ogni circuito ha tratti di rettilineo, in cui si sorpassa agilmente, curve, in cui sorpassare è pericoloso, sezioni di frenata, in cui si sorpassa correndo un certo rischio. Al contempo sono segnate, in pista, delle traiettorie più rapide che le auto possono sfruttare per avere dei bonus.
- Sistema dei check: sorpassi pericolosi, o traiettorie estreme, assieme ad alcune carte giocate, prevedono il superamento di un check, che può essere in chiaro o blind, ovvero alla cieca, pescando una carta dal mazzo. Il risultato può essere probabilisticamente previsto a seconda delle carte giocate in precedenza in altri check, visto che il valore di riferimento da battere è sempre l'ultimo utilizzato.
Differenze con la passata edizione
Sono state modificate e corrette alcune abilità e strategie per rendere più o meno forte. In sostanza si è operato un ribilanciamento globale.
Sono state aggiunte nuove abilità e strategie, per diversificare ulteriormente piloti e auto.
Si è uniformato il sistema dei check, facendoli eseguire sempre contro il proprio valore bersaglio, modificato eventualmente dalle condizioni della pista.
Le piste sono state tutte riviste, sono state inserite in tutte le traiettorie estreme e queste ultime sono state semplificate e rese meno punitive.
Le regole della safety car sono state modificate e semplificate per renderle più facilmente memorizzabili e applicabili.
Oltre a questi cambiamenti, tutto il comparto estetico è stato pesantemente modificato e migliorato.
Materiali ed estetica
Le mappe sono state rese più grandi e ridisegnate, con una grafica più verosimile e, al contempo, molto piacevole alla vista. Lo stesso per le piste. Nel complesso i tabelloni sono diventati delle opere d'arte, funzionali, ma al contempo artisticamente bellissimi.
Anche tutte le carte hanno subito un restyling.
Segnalini in cartone ben spessi.
Iconografia per lo più chiara (giusto la prima partita andrà controllato qualcosa).
In generale, il gioco è quasi indipendente dalla lingua, fatta salva qualche scritta sulle abilità dei piloti. In ogni caso si trova solo in inglese.
In conclusione il gioco è
veramente ben realizzato e una gioia per gli occhi. In tavola non occupa nemmeno troppo spazio.
Le corse di Formula 1 degli anni '90. Il lavoro fatto sulle piste, sui mazzi specifici di ogni circuito, sulle traiettorie, sulle zone di frenata, ecc. è magistrale. In fondo al compendio delle regole, i vari
designer dei circuiti spiegano come li hanno realizzati, le caratteristiche tecniche e il lavoro fatto per renderli al meglio.
Si sente che c'è passione vera per il tema, dietro a questo gioco e tutto il
gameplay ne ha beneficiato.
Regolamento
Un enorme passo avanti rispetto alla prima edizione, che era disorganica e lacunosa. Qui, nel manuale, si trova finalmente tutto, il più delle volte ben organizzato (anche se, a volte, alcune informazioni sono ancora troppo sparpagliate, vedi i pit stop).
Gli altri due manuali spiegano, l'uno varianti ed esempi di gioco, l'altro il sistema per il solitario.
Nel complesso, comunque, un buon lavoro.
Considerazioni tecniche
Race! Formula 90 nasce e rimane un gioco simulativo. L'autore ha inserito regole per le qualifiche, per differenziare i vari tratti di pista, per le traiettorie, per i bot (facili da usare e molto, moto fastidiosi), per i pit stop, per la safety car, per le varie bandiere di segnalazione, per il meteo, per i doppiaggi, per personalizzare i piloti, l'auto (numero di gomme, telaio, facilità di guida), gomme (otto tipi diversi), la strategia di gara, che si può anche cambiare.
Quello che è pregevole è che, di base, giocarlo non è difficile: scegli una o due carte e le applichi. In questa cornice si inseriscono però tutta una serie di considerazioni tattiche che non sono facili da risolvere: in base alle carte che hai in mano, alla situazione, a quello che potrai fare dopo, allo sfruttare la propria abilità e strategia, alle tempistiche del pit stop. Tutto ciò dà una grande profondità di gestione a Race! Formula 90, come in nessun altro gioco di corse.
C'è però un contro: le regole sono complicate, ci sono eccezioni, ci sono situazioni particolari. Per chi è alle prime armi o per chi non le ha direttamente lette sarà faticoso e a volte fristrante.
Il sistema dei check, già ottimo di suo, ora è ancora più rifinito e meno problematico, dal punto di vista delle regole. Il valore bersaglio è sempre quello della scheda giocatore e altre cose (pista, abilità, condizioni) danno solo un modificatore. Per il resto, funziona sempre allo stesso modo: più superi check, più il valore soglia si abbassa, per cui i check successivi saranno sempre più difficili. A un certo punto vorrai volontariamente sbagliarne uno per rialzare di parecchio la soglia e quando farlo è una delle cose fondamentali della gestione della gara.
Allo stesso modo,
il sistema dei pit stop è geniale e semplice: l'auto arretra di un numero di spazi stabilito dalla pista, al contempo il giocatore può decidere di arretrare ulteriormente per imbarcare più carburante e rimandare il pit stop successivo.
Per inciso, questa è una delle caratteristiche più sorprendenti e apprezzabili del gioco: molte regole, molti aspetti, per come sono trattati, sono al contempo delle semplificazioni che però riescono a mantenere l'aspetto simulativo. Non sto dicendo che sia un gioco dalle regole semplici – non lo è – ma che, anche dove le regole sono state mantenute volutamente più snelle, il sistema è andato sempre a vantaggio della simulazione e della profondità e mai della banalizzazione.
Si è poi superato quello che, per me, era lo scoglio più arduo: la durata. Una partita a Race! Formula 90, specie in 5-6, rischia di durare anche quattro ore tranquille. Spesso troppo, per una serata di gioco e, a mio parere, anche troppo per il tipo di gioco.
Finalmente gli autori hanno ufficializzato un sistema di gara breve, che taglia circa un terzo del tempo totale, in cui, con davvero pochissime modifiche immediatamente memorizzabili, si riesce a fare una gara che mantenga però tutte le scelte e le caratteristiche della gara lunga.
Nell'appendice sono stati poi inseriti diversi moduli opzionali, tra cui quello della variazione casuale del meteo, e altri. Alcuni sono più interessanti e riusciti, altri meno, alcuni li ho inseriti immediatamente nelle mie gare (le nuove gomme, la gara breve, la pesca a fine turno, un'auto ultra-fast), altri probabilmente non li proverò mai. Però sono lì, a disposizione.
Infine
una nota di merito per quella che è sempre stata una caratteristica distintiva del gioco:
la controllabilità. Non fraintendete:
c'è la pesca delle carte e non potrete far nulla per contrastare una mano sfortunata, difatti se dovessi dire da che parte pende la lancetta
dell'ibridazione, direi dal versante
american, anche per competizione, durata, regole. Però ci sono
tanti aspetti del gioco che sono in mano al giocatore, più di quanti ci si possa aspettare: il meteo può essere usato come arma contro avversari e soprattutto contro i velocissimi bot
super-fast e
ultra-fast; le bandierine gialle possono rallentare il leader in fuga; la bandiera arancione dà a un giocatore la facoltà di far rischiare di più i bot in gara, con la speranza che rallentino o addirittura si schiantino ed entri la safety car, permettendo così magari a chi ha perso terreno di recuperare facilmente posizioni, oppure di approfittarne per fare il pit stop senza dover perdere troppo tempo.
A certi non piace che alcuni di questi aspetti siano in mano al giocatore e avrebbero preferito una componente più casuale nella loro comparsa (come per il meteo, del quale è infatti fornita una variante per renderlo randomico, fatta molto bene, anche se aggiunge ulteriori regole). Ma è solo quando si capiscono e si padroneggiano tutte queste sottigliezze che si comprende davvero la grandezza del
game design di
Race! Formula 90.
E, a quel punto, si può anche decidere di affrontare il solitario. Vera grossa novità del gioco, in quanto non presente nella passata edizione, a questa modalità di gioco è dedicata l'espansione 3 (quindi attenzione: non la trovate nella scatola base). Qui è stato fatto un lavoro certosino per fornire tantissimi livelli di difficoltà, bot differenziati, personalizzazione massima. Al contempo, il gioco ti fornisce già una manciata di combinazioni pronte da giocare subito, dal livello di sfida più basso al più alto. Non è il mio pane, ma farà la felicità di chi ama i solitari.
A scanso di equivoci,
un'ultima considerazione personale: non sono mai stato un appassionato di Formula 1. Seguivo lo sport saltuariamente in passato, ma solo perché la TV era accesa sul gran premio (lo seguiva mio padre) e negli ultimi vent'anni credo di non aver mai visto una gara per più di cinque minuti. Quindi il fatto che il tema sia la Formula 1 non ha influito di un decimale sul mio giudizio sul gioco.
Conclusione
Chi ha letto la mia recensione di Heat o di Snow Tails avrà pensato che amo i giochi di corse semplici e veloci. No: amo i giochi fatti bene, qualunque sia il loro peso. Race! Formula 90 è fatto benissimo. È dedicato a giocatori esperti che godono della simulazione, a costo di dover applicare qualche regola aggiuntiva, ma ne vale la pena. La curva di padronanza è alta ed è il solo motivo per cui rimarrà un gioco non troppo diffuso rispetto ai suoi concorrenti, che forse centrano meglio il compromesso tra la difficoltà e la simulazione. Ma, se giochi per bene questo, te ne innamori.
Se già la prima edizione partiva da un concept geniale, questa seconda riesce a realizzarlo a pieno, chiudendo il cerchio.