Bella disamina presidente! Non lo conoscevo e mi ha suscitato l'interesse di provarlo. Decisamente un titolo "inusuale" in una collezione "family", il che per me è un pro!
Premessa sulla rubrica “Goblin Racing”
Questo è il terzo articolo di quella che vuole essere una serie dedicata ad un genere fin troppo ignorato: i giochi di corse. Se ci pensate bene è un genere capostipite dei giochi da tavolo (alla fine il Gioco dell’Oca è una corsa) e assai prolifico: ogni anno escono numerosi titoli basati su meccaniche o ambientazioni di corse, eppure sono ben poche le recensioni o gli approfondimenti che li riguardano.
Rilancio anche facendovi notare che se chiedete a qualcuno di dirvi il suo genere preferito difficilmente vi sentirete rispondere “Giochi di corse!” eppure sono molto diffusi e giocati (a volte con immotivata vergogna!). E’ tempo di porre fine a tutto questo: spazio quindi a “Goblin Racing”, la rubrica dedicata ai giochi di corse!
Introduzione al gioco
Capirete quindi la mia perplessità (e le mie scarse aspettative…) quando ho saputo da Agzaroth che aveva fra le mani una copia per la recensione e che io, da ovvio appassionato di giochi del genere, ero stato scelto come vittim…. ehm, recensore.
Ad ogni modo ho accettato l’incarico perché, come dico sempre, per apprezzare i giochi belli bisogna anche giocare quelli veramente brutti per rendersi conto della differenza.
Il gioco è edito da Clementoni ed è stato creato dalla rodata coppia Luca Bellini e Luca Borsa.
Meccaniche
I giochi di corse, nella stragrande maggioranza dei casi, si dividono in due categorie: dice driven o card driven, ovvero il movimento è controllato tramite dadi oppure carte (o anche entrambi). Su questo punto motoGP regala la prima sorpresa: il movimento delle moto avviene tramite “righelli”.
Non è mia intenzione lanciarmi in una disamina della meccanica o in un confronto con i classici dadi o carte, ma ovviamente il righello ha una determinabilità assai superiore e questo, almeno teoricamente, potrebbe appiattire la gara. Questa la ragione per cui la meccanica è solitamente abbinata a una regola che impone la scelta del righello “ad occhio”, senza poter misurare con dita, mani, righe del maglione o altri trucchi creativi, così da lasciare qualcosa all’incertezza e premiare l’esperienza.
motoGP non si porta dietro questa pratica, nel senso che non ne ha bisogno: essendo un gioco dedicato ad un pubblico casual il righello viene deciso tramite un tiro di dado. Purtroppo è proprio così e qui il mio hype iniziale per i righelli ha avuto un deciso tonfo, ma poi ho notato che oltre al dado c’erano le carte e dei cubetti…
Per farla breve motoGP fa un collage di meccaniche in cui si tira un dado per determinare il righello da usare, ma poi è possibile ritirare (spendendo cubetti) o modificare/scegliere il risultato tramite le carte sempre acquistabili con la risorsa “energia”, ovvero i cubetti. Quindi la fortuna c’è, ma ci sono anche diversi modi di aggiustarla quando serve davvero.
Sempre perché il gioco è assolutamente di taglio family non ci sono grandi aspetti simulativi, tanto che si fa un solo giro di pista e non sono previste collisioni o altri imprevisti, ma avendo la licenza ufficiale ci sono le carte pilota e ciascuno di loro si porta dietro un’abilità che si può sfruttare in gara.
In ultimo, ma non meno importante, le piste sono costruite tramite tessere ad incastro, non fisse come ci si aspetterebbe in un gioco di questa fascia, e sul manuale si è fatto davvero uno sforzo encomiabile per fornire i layout di una grande quantità di circuiti ufficiali.
Considerazioni
Come ho anticipato all’inizio le mie aspettative su questo gioco erano, togliendo la diplomazia, sotto lo zero visti i precedenti e ammetto che dopo aver letto del lancio di dado per scegliere il righello mi è uscito un forte “ma perché??”, tuttavia ho poi inquadrato la scelta nel target del titolo e ho apprezzato le meccaniche delle carte e dei mercati. Alla fine non mi vergogno a dire che giocandolo l’ho decisamente rivalutato.
Però il gioco c’è ed è divertente perché si battaglia davvero molto in inseguimenti e sorpassi al limite del cordolo!
Se mi si permette un paragone che farà drizzare i capelli a molti, ad oggi viene osannato come capolavoro un certo gioco di macchine che dà continui calci nel sedere a chi è dietro per farlo stare in gara e dove è possibile calare continuamente carte a caso e giocarsi lo stesso il podio (tralasciando il discorso piste non variabili…), quindi non vedo perché dovrei bastonare questo perché è semplice e non punitivo esattamente come l’acclamato cugino.
A mio avviso motoGP si colloca alla perfezione nel suo target e fa quello che si propone di fare, senza pretese di essere un capolavoro né un titolo dalle meccaniche sopraffini o altamente simulative. Questa la ragione dietro al mio voto, che sono sicuro farà alzare molti sopraccigli, ma ritengo sia un giusto riconoscimento ad un gioco introduttivo di corse (e di moto, poco comune!) che riesce ad abbinare bene tre meccaniche, seppur in modo prettamente casual.
Conclusioni
motoGP è un titolo assolutamente family che va benissimo come introduttivo non solo ai giochi di corse, ma anche ai giochi di movimento tramite righelli e non è cosa da poco.
Ovviamente non soddisferà gli appassionati del genere che cercano qualcosa di tecnico o simulativo, ma sarà un buon titolo da intavolare in famiglia per una gara veloce dove il cervello va comunque tenuto acceso.