Skybridge

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Skybridge è un gradevole astratto della Gigamic, casa produttrice della stragrande maggioranza di astratti in legno, caratterizzati dall'assenza del fattore fortuna e da materiali pregevolissimi.

Adam Ritchey, l'autore, è al suo primo gioco con la Gigamic: l'unico suo precedente gioco è il trascurabile Potala.
A prima vista, Skybridge ricorda sia Cathedral (sempre della Gigamic) che Kardinal della Holzinsel.
Il paragone col primo è solo visivo, mentre alcune meccaniche ricordano anche troppo il secondo.

Il gioco può essere giocato in 2, in 3 o in 4.
Il gioco è molto tattico in due giocatori (in questo caso si utilizzano due colori a testa), mentre in tre o quattro risulta un po' caotico, dato che, spesso, un giocatore può demolire le strategie degli avversari anche involontariamente.
Di fatto, in due, è un gioco profondo e riflessivo, in tre o quattro diventa più un veloce light game.

Vediamo come funziona.

I giocatori devono costruire delle torri, piazzando dei cubi (da 2 punti) o dei parallelepipedi (da tre punti) del proprio colore su una scacchiera 3x3; il piazzamento è limitato dal non poter mettere cubi dello stesso colore a contatto fra loro, e dal dover necessariamente costruire sul livello più basso sul quale è legalmente possibile farlo.
E' anche possibile connettere fra loro due torri utilizzando dei ponti sospesi (che danno il nome al gioco) e che consentono di aumentare di non poco il punteggio finale; per "controllare" una torre i giocatori devono piazzare alla sua sommità un pezzo "tetto" triangolare del proprio colore.

I punti si ottengono controllando le torri, a seconda dell'altezza delle stesse, con l'aggiunta di bonus per eventuali connessioni con altre torri, siano esse proprie o degli avversari.

In due, controllando due colori, viene naturale pianificare strategie a lungo termine cercando di anticipare le mosse avversarie; in più di due giocatori, invece, tentare di capire prima cosa faranno gli altri giocatori nelle prossime 3-4 mosse appare immediatamente un'impresa quasi impossibile.

Questo può essere sia un punto di forza che di debolezza: non si può giocare con la stessa strategia con numeri di giocatori diversi, e questo può sia aumentare la longevità che diminuire l'interesse degli amanti dei giochi di scacchiera "puri".
In definitiva, un oggetto molto bello a vedersi (con materiali addirittura superiori alla media della casa produttrice) con interessanti spunti tattici (soprattutto nelle partite con due giocatori), ma in qualche modo - specialmente se paragonato ad altri titoli della Gigamic - sa un po' di "già visto" e soprattutto di "meno curato" a livello strategico rispetto ad altri giochi della stessa linea.
Pro:
Componenti elegantissimi, di qualità veramente pregevole.
Si spiega e si impara abbastanza in fretta.
Buona rigiocabilità e profondità in 2, buon rapporto divertimento-durata in 3 o 4.
Contro:
Meccaniche non originalissime.
I pezzi color legno biancastro e color legno giallastro si riconoscono un po' male.
In partite con 3 o 4 giocatori perde un bel po' in profondità.
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