Tome of Horrors III

All killer, No filler!
Ecco la scritta di presentazione del terzo e, per ora, ultimo volume della serie dei Tome of Horrors della Necromancer Games.
Con questo terzo volume della serie si allunga la lista di mostri disponibili per il dungeon master che desidera fare incontrare al proprio gruppo creature sempre nuove nelle proprie avventure di Dungeons and Dragons (edizione 3.5).
Tome of Horrors III segue la filosofia del secondo libro della serie: nuove creature, alcune delle quali già apparse nei moduli di avventura della Necromancer Games, qualche “vecchio amico” (come il Demilich o il Marid) e una gran quantità di mostri inediti.
Il prodotto è ben confezionato, con oltre duecento nuovi mostri, alcuni azzeccati come il Chupacabra e i vari golem (compare anche il Golem-Mummy, che fu ideato da Gary Gygax per l’ambientazione Dangerous Journeys, ripresa dalla Necromacer Games nella mega-campagna Necropolis), e altri davvero pessimi come gli Elemental Construct, le melme ed i ridicoli Orchi di Orcus (che fanno ridere solo a leggerli).
In definitiva si tratta di un manuale del quale si può benissimo fare a meno. Anche la sezione dei demoni e dei diavoli, spesso un pezzo forte dei prodotti targati Necromancer Games, è piuttosto deboluccia, con mostri davvero poco interessanti.
La struttura è la stessa di tutti i bestiari classici (scordatevi la genialità del bestiario di Warhammer Fantasy): blocco delle statistiche, illustrazione in bianco e nero, descrizione breve e descrizione delle abilità del mostro. Insomma, niente di nuovo.
Le due appendici finali sono modeste: una descrive una decina di nuovi “animali” e l’altra gli immancabili “archetipi”. Della prima si salva soltanto la Tuatara gigante (descritta per la prima volta nel volume di DnD “scatola rossa”), della seconda viene ripreso il gigante di bronzo… ormai riproposto in tutte le salse.