Avendo visto dal vivo, all'ultima GobCon Deluxe, l'esemplare originale qui recensito, posso dire che la versione print & play ha serissime possibilità di apparire più originale dell'originale.
Certo però che il fascino del vintage è imbattibile.
Quarantaquattro anni fa, su un'astronave lontana, lontana...
The Wreck of the B.S.M. Pandora, classe 1980, è un gioco cooperativo da 1 a 5 giocatori, pubblicato e ormai da tempo fuori produzione (ma tutto l'occorrente per un Print & Play è disponibile su BoardGameGeek) dalla SPI (Simulations Publications Inc.). In origine il gioco era un inserto della rivista Ares, ma venne anche pubblicata un'edizione con scatola, che è la versione che mi trovo a recensire.
Nel mezzo dello spazio infinito, l'equipaggio di una nave alla deriva, di ritorno da una missione di esplorazione, si risveglia senza alcuna memoria. I sistemi sono in avaria e strane creature vagano libere tra i ponti. Tre gli obiettivi dei giocatori: liberarsi delle creature, riattivare i sistemi della nave e, non meno importante, sopravvivere.
Il turno di ogni personaggio è diviso in varie fasi:
La varietà di oggetti è piuttosto alta, anche spesso costituita da variazioni sul tema: abbiamo robot assistenti, che ci seguiranno come compagni per la nave, vari kit di riparazione (medici, per armi, per robot, per oggetti), sistemi per controllare da remoto stanze o robot, scanner, armature e altri ancora. Non aspettatevi chissà quali armi, d'altronde è una missione di esplorazione: troveremo solamente cose che stordiscono (granate, pistole o bastoni), con l'unica eccezione di un Turbo Laser della Morte Mortale, probabilmente dimenticato lì da una spedizione precedente, anche in grado di aprire brecce nello scafo, creando scorciatoie ma uccidendo anche tutto ciò che si trova nella stanza che non sia dotato di una tuta spaziale.
Anche le stanze sono ben diversificate: oltre ai cinque sistemi vitali, troveremo infermeria, officina (di fatto con la stessa funzione dei kit di riparazione), camere di contenimento per mostri e anche una piccola navetta per spostarsi più agilmente tra i ponti, uscendo all'esterno della nave.
Avendo visto dal vivo, all'ultima GobCon Deluxe, l'esemplare originale qui recensito, posso dire che la versione print & play ha serissime possibilità di apparire più originale dell'originale.
Certo però che il fascino del vintage è imbattibile.
Che magnifica tamarrata vintage!
Ce lo avevo, dopo 5-6 partite lo ho eliminato fisicamente dal mio universo (senza rimpianti).
Alcune partite sono durate il tempo di un battito d'ali di farfalla (per usare un termine poetico), causa condizioni di partenza sballate.
Decisamente un gioco testato poco e buttato in campo per allegarlo al giornale (all'epoca).
Molto più interessante è il suo teorico predecessore (quando ancora il Pandora era al suo top e non ridotto ad un rottame): Voyages of the BSM Pandora.
Quello sicuramente racconta una storia ad ogni partita.
Però ci ho fatto poche partite, insufficienti per fare una recensione.
Bell'articolo!
Quel mostro sacro di John Butterfield che all'epoca fece il sequel Voyages of the BSM Pandora ne sta facendo uno nuovo per GMT chiamato Away Team: The Voyages of the Pandora https://www.gmtgames.com/p-1013-away-team-the-voyages-of-the-pandora.aspx
Certo che un 7 a questo, dato addirittura nel 2024, costringerebbe ad alzare parecchio i voti della concorrenza! Cosa deve fare un autore per costringerti a dargli un bel 5?
Il voto è dato con uno sguardo all'epoca. Uscendo il titolo oggi sarebbe probabilmente un 4.5 per lo sforzo di pubblicarlo, ma non penso sia valido valutare un gioco senza guardare al periodo in cui è stato concepito. Chi si siede a un tavolo con questo gioco probabilmente sa già che non si troverà davanti un capolavoro, e se conosce la SPI nemmeno una cosa sufficiente per gli standard moderni nel 50% dei casi. Come ho detto già nel testo, gli autori dichiarano che il loro intento è creare un generatore di storie, e questo è. Sbilanciato? assolutamente. Ma se uno si sveglia nello spazio in un'astronave piena di alieni vaganti, non penso stia troppo a guardare le statistiche, ma quanto a risolvere la situazione nel migliore dei modi e tornare a casa, o a suicidarsi prima di morire in maniera orribile. Per questo gli enormi aspetti di casualità non li ho considerati un difetto. Se è impossibile, si muore e si prova un altro gioco più riuscito.
Bell'articolo!
Quel mostro sacro di John Butterfield che all'epoca fece il sequel Voyages of the BSM Pandora ne sta facendo uno nuovo per GMT chiamato Away Team: The Voyages of the Pandora https://www.gmtgames.com/p-1013-away-team-the-voyages-of-the-pandora.aspx
Dalla descrizione sembrano i viaggi del Pandora 2.0....potrei anche cercare di accaparrarmelo in futuro.
Grazie della segnalazione!
Nella miscellanea di giochi che uscirono con il giornale Ares Magazine (nella sua breve vita), I viaggi del Pandora lo considero uno dei più riusciti, unitamente a quello "The Return of Stainless Steel Rat" .
Entrambi guardacaso "raccontano una storia", con il loro corposo manuale di eventi.
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