Pillole di OdR 33 - Shipyard (2nd Edition)

Suchy rivisita se stesso.

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Shipyard (2nd Edition)

Shipyard è il secondo titolo pubblicato in carriera da Vladimír Suchý, dopo League of Six (2007), grazie alla CGE nel 2009.
L'anno scorso è stata pubblicata questa seconda edizione dalla Delicious Games (casa di proprietà dello stesso designer), che vede alcune leggere modifiche al regolamento e l'aggiunta di una modalità per il gioco solitario.
FrancescoSpagnolo ce ne ha parlato in questo post sul forum della Tana.

Finalmente Vladimír Suchý ha preso il largo con le sue navi. Ieri ho provato Shipyard nella nuova edizione del 2023.

Gioco solido e godibile: un mix elegante di meccaniche che l'autore ha poi esplorato in molti suoi giochi successivi. Infatti, questo è uno dei primi giochi di Suchy, rieditato di recente, grazie alla crescente fama dell'autore.

Mi è piaciuta la perfetta amalgama di tutte le parte del gioco.

La selezione delle azioni (che mi ha ricordato Woodcraft) che richiede, anche in due giocatori, una programmazione a lungo termine per non vedersi costretti a una scelta sub ottimale; tutte le azioni sono necessarie, anche quelle apparentemente di contorno, come l'acquisto e vendita dei beni (da non sottovalutare affatto) perchè inserite in un sistema coeso di meccaniche e tema.

I bonus costruzione sono di tanti tipi (ognuno diverso dall'altro e tutti ugualmente utili ai fini dello sviluppo della strategia).

La parte della costruzione della nave, che è, di fatto, il cuore del gioco e il modo principale per fare punti, si sposa perfettamente con il tema: ci presentiamo al cantiere, poco per volta, assemblando le parti delle navi e l'equipaggio, immaginando di realizzare grandi transatlantici o meravigliosi velieri.

Immancabile è la figura del capitano, vero perno attorno al quale occorre muovere la programmazione: il tempismo con cui selezionarlo e piazzarlo sulla nave è fondamentale.

La costruzione è poi legata alla navigazione che richiede non solo una ponderata scelta del canale su cui muoversi ma anche di verificare la grandezza della nave e il suo equipaggiamento al fine di recuperare un maggior numero di bonus nel corso del viaggio: meglio possedere tante piccole navi piene di accessori o pochi grandi transatlantici che corrono veloci? Anche qui la scelta strategia non è banale.

Così come chiaramente sono fondamentali i contratti, che danno punti a fine partita; questi incidono sulla direzione da dare alle scelte durante il gioco, dovendo prestare attenzione ai requisiti richiesti, la cui risoluzione può ribaltare inaspettatamente il risultato.

Il tutto lascia una sensazione di perenne contesa e incertezza sul risultato finale che rimane in bilico fino e oltre le ultime azioni finali, rendendo ogni scelta sofferta e fondamentale

Insomma, una promozione sotto tutti i punti di vista (anche per i materiali che sono gradevoli ed evocativi).
Gioco promosso anche per la durata contenuta.

Commenti

Quanto ad interazione come siamo messi? Pur essendo una riedizione siamo più fortunati rispetto ai suoi recenti titoli? 

Ciao, secondo me, è presente ovviamente indiretta (come nella migliore tradizione german).

Anzitutto nella scelta delle azioni che sono esclusive e, in 2, bloccate per due turni: si deve attendere che il giocatore sposti due cubetti dall'azione prima di poterla fare e non è da escludere che la stessa finisca nello spazio che la rende indisponibile.

Quindi, la lotta per gli spazi-azione è molto serrata e può causare preclusioni decisive per i giocatori che non programmino con attenzione.

Non solo il sistema "rondella" è previsto anche negli spazi dove si prendono i membri dell'equipaggio, gli accessori, i dipendenti (che sono bonus per migliorare le varie azioni) e dove si scambiano beni per equipaggio e accessori. Anche qui, poiché per arrivare agli spazi più in avanti, occorre spendere monete (che sono poche in questo gioco), inevitabilmente si potrebbe creare un ostacolo all'avversario, privo del giusto quantitativo.

Meno forte appare l'interazione sulla scelta dei pezzi della nave perché ne escono moltissimi e di diverso tipo e difficilmente si rimane privi di qualcosa d'interessante da scegliere.

Comunque io l'ho apprezzato più di Underwater Cities perché questo, a differenza del suo più famoso gioco, è molto più asciutto ed essenziale, con scelte sofferte, mai banali e soprattutto senza troppi orpelli.

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