Undaunted Normandy esce nel 2019 come una "bomba" nel mondo del wargame. Il gioco è in grado di piacere non solo a chi mastica abitualmente il genere, ma anche ai giocatori di altri generi, grazie alla semplicità delle regole e all'interessante sistema di gestione delle carte.
Nel 2020, col secondo capitolo Undaunted North Africa, si introducono alcune novità, tra cui i mezzi corazzati.
Il 2021 è dedicato ai Reinforcements, ovvero a nuove unità, opzioni e scenari.
Finalmente il 2022 è dedicato a Stalingrad, che fa tesoro di tutte le esperienze precedenti e mette su una campagna di una quindicina di scenari molto diversi tra loro, in cui si decideranno le sorti di Stalingrado tra tedeschi e sovietici.
E per chi non si accontentasse, nel 2023 arriverà Undaunted: Battle of Britain, che sposterà lo scontro nei cieli, a dimostrazione della versatilità del sistema di gioco.
Undaunted Stalingrad è un gioco competitivo a campagna con scenari, per due giocatori, della durata compresa tra i 40 e i 60 minuti, destinato a un pubblico abituale e basato su meccaniche di deck-building, gestione mano, tiro dadi.
Come si gioca a Undaunted
Le regole sono praticamente le stesse di Undaunted Normandy, che fa da base a tutti i titoli successivi. Per cui potete leggerne il riassunto lì.
Qui si aggiunge la parte della campagna, in cui:
- ogni scenario ne richiama un altro, a seconda della fazione vincitrice;
- alcune delle perdite vengono sostituite da carte più deboli, i Rinforzi;
- a ogni scenario vengono promosse due carte a un livello superiore, per le medaglie ottenute in battaglia;
- in ogni scenario, col progredire della campagna, vengono introdotte nuove unità, nuove azioni, mezzi corazzati e artiglieria;
- anche le tessere si modificano, se gli edifici vengono demoliti, cambiando aspetto alla città e modificando i valori di copertura.
Materiali
Scatola ottimamente organizzata, con un sacco di tessere e un comodo divisorio interno per separare le carte e le pedine.
La preparazione e il riordino portano via poco tempo, grazie anche all'organizzazione della scatola. L'ingombro al tavolo è minimo.
Belle e suggestive le illustrazioni, chiara e funzionale la grafica. Il gioco è dipendente dalla lingua per le varie "parole chiave" sulle carte.
Regolamento
Ben spiegato in linea di massima, anche se i dettagli di alcune unità o azioni vanno un po' dedotti e avrebbero dovuto essere meglio specificati.
Ambientazione
Seconda Guerra Mondiale, fronte russo, Stalingrado. Sia il Sovietico che il Tedesco hanno un paio di libretti dedicati con, non solamente gli scenari descritti, ma anche parti di testo introduttive per meglio far respirare l'atmosfera di quella guerra e di quegli scontri.
La forza e la debolezza di Undaunted
Il sistema Undaunted ha diversi pregi, mantenuti in questa nuova scatola:
- una base di gioco solida, su cui è possibile innestare progressivamente nuove e svariate regole senza appesantire il tutto;
- una gestione del mazzo intelligente, per cui è il giocatore a decidere cosa rischiare e cosa no, dove intensificare gli sforzi e dove no, quale strategia spingere e quale tralasciare;
- il sistema è "adattivo", nel senso che si può sempre rispondere alle mosse avversarie modificando la propria condotta;
- rimangono al contempo importanti e significative scelte tattiche, che non lasciano mai il giocatore impotente di fronte alla nuova mano di carte.
Dove certamente Undaunted è carente, è la simulazione fine dello scontro e la differenziazione tra le forze in campo.
Per cui gli archi di tiro saranno infiniti (pur con le dovute penalità), un 10 sarà sempre un centro, un fante americano tirerà con la stessa precisione del tedesco, gli armamenti in dotazione ai due schieramenti sembreranno identici.
È il prezzo da pagare per avere un gioco snello e approcciabile da quasi chiunque.
La forza di Stalingrad
Ciò che attira di
Stalingrad rispetto alle altre scatole, è appunto la struttura della campagna. Il lavoro che è stato fatto è egregio e
le regole da assimilare inizialmente sono davvero poche in più rispetto a ciò che già conoscete, tanto che mi sentirei di consigliare
Stalingrad anche a chi non ha mai giocato ad alcun
Undaunted.
Vediamo le principali caratteristiche di questa campagna:
- gli scenari conducono a diversi bivi, a seconda della vittoria sovietica o tedesca. Ci sono delle sovrapposizioni, ma sicuramente è possibile rigiocare la campagna più volte e approdare a differenti epiloghi;
- non solo, ma le tessere stesse, a seconda del loro ultimo stato (a causa di cariche esplosive e bombardamenti), vengono sostituite da nuove, modificando le coperture sul campo di battaglia;
- le regole per i nuovi scenari, le nuove unità e le nuove abilità sono introdotte una o due per volta col passare degli scenari, per cui l'apprendimento è graduale, senza nessun muro iniziale;
- infine le regole per le perdite fanno in modo che più un giocatore accumula morti in uno scenario, più le truppe regolari verranno sostituite da riserve più deboli. Al contempo, due truppe regolari per ogni scenario vengono medagliate e promosse a un rango superiore, aumentando la loro efficacia. Attenzione però: se è vero che le truppe medagliate possono poi risultare nelle perdite diventando riserve, il processo inverso non funziona, ovvero le riserve non vengono mai ripromosse a "regolari" o "medagliate". Ciò entra in sinergia con due scelte difficili da fare:
- la prima si ha a inizio e durante la partita: impiegare truppe più scarse che però non rischiano di essere “retrocesse”, oppure carte più efficaci che però potremmo perdere per sempre?;
- la seconda riguarda le condizioni di vittoria. In Stalingrad si perde in tre modi: quando l'obiettivo di scenario viene conseguito; quando tutte le truppe di Fucilieri sono in rotta contemporaneamente; quando ci si arrende volontariamente. Quest'ultima opzione è particolarmente subdola e simulativa: se nei singoli scenari dei precedenti capitoli si combatteva fino alla morte, qui si ha un'intera campagna da fare e accumulare troppe perdite potrebbe compromettere anche gli scenari successivi; d'altro canto una resa precoce può concedere all'avversario una vittoria troppo facile. Occorre insomma bilanciare le due cose con una difficile decisione.
Perché Undanunted sì e Commands & Colors no?
Per un progetto che abbiamo in
Redazione quest'anno, si parlava della diffusione di
Undaunted, del suo successo e del perché oggi sia la scelta migliore per chi vuole essere introdotto al
wargame. Tutte cose che, in teoria, ha fatto anche
Commands & Colors anni prima. Non che questo non abbia avuto diffusione e non ne abbia ancora, ma ci siamo chiesti perché
Undaunted pare averlo soppiantato nella “lista dei consigli”, anche tra
wargamer esperti.
Principalmente penso sia dovuto a tre motivi:
- Commands & Colors è ancora legato a un vecchio schema di esagoni e tiro di dadi, che nella mente del giocatore comune è per lo più riconducibile ai wargame classici, mentre in Undaunted il "sistema a zone", con meno informazioni da digerire per le unità e per il tiro, è più vicino alla dinamicità di un gioco moderno;
- il sistema delle carte di Commands & Colors è più rigido e vincolante, maggiormente soggetto alla fortuna, mentre Undaunted lascia più libertà di scelta al giocatore, sia per come impostare il mazzo, sia per le azioni da fare nel singolo turno, tra iniziativa e azioni specifiche di unità;
- infine la maggiore estensione di Commands & Colors riproduce scenari su più larga scala, a volte soggetti a squilibri di forze per motivi storici, mentre la lente più ristretta e focalizzata di Undaunted consente di bilanciare meglio gli scontri, che sono solo uno scenario all'interno di un quadro più vasto.
Conclusione
Ottimo proseguimento per un sistema di gioco che si conferma flessibile e profondo. Consiglio questa scatola sia a chi è già appassionato di Undaunted, sia a chi dovesse cominciare adesso. Per parte mia, mi resta un'enorme curiosità per quello che è l'annunciato scontro nei cieli di Battle of Britain.