gioco bruttino, bocciato da tutta la famiglia.
Dopo l’ottima esperienza con il primo gioco: “Scaccia i Mostri” che potete leggere qui, siamo passati all’altro gioco che avevo acquistato insieme: Belfiorella (in tedesco Bella Blümchen). Sicuramente più semplice ed elementare ha comunque colto nel segno, considerando che a mio figlio piace lanciare i dadi.
Il gioco
Al centro del tavolo si posiziona la tessera esagonale del prato fiorito, che riporta su ogni lato un colore diverso, e su una delle caselle viene posizionata casualmente la pecora Belfiorella. Le 24 tessere fiore (in 6 colori diversi, corrispondenti a quelli presenti sul prato centrale), vengono coperte e mescolate.
Si girano casualmente due fiori e li si dispongono attorno al prato sui lati corrispondenti ai loro colori.
Al proprio turno ogni giocatore lancia il dado speciale (sulle facce sono presenti 1, 1, 2, 2, 3 e Belfiorella) e muove Belfiorella in senso orario di tanti passi quanto è il risultato ottenuto. Sulla casella di arrivo, se presenti, si prelevano i fiori. Per finire si scopre casualmente un nuovo fiore e lo si posiziona in corrispondenza del suo lato colorato.
Se sul dado esce il disegno di Belfiorella è possibile posizionare la pecorella nel punto che si preferisce, sempre prendendo i fiori presenti.
Il gioco termina quando tutti i fiori sono stati prelevati, e chi ne ha di più vince.
Il gioco è in italiano, il regolamento multilingua (compreso l’italiano), materiali ottimi al tatto per i bambini: cartone spesso, un bel dadone in legno, la percorella è fantastica.

Il risultato
Siamo al livello del gioco dell’oca, praticamente un non gioco: lancio il dado e vedo cosa succede. Solo se esce Belfiorella posso decidere cosa fare, ma spesso la decisione è forzata: vado dove ci sono più fiori.
Per fortuna a 3 anni molti di questi ragionamenti non si fanno: si gioca e basta!
A mio figlio il gioco è piaciuto, forse non come il primo, ma comunque lo gioca volentieri. I componenti sono belli, decisamente robusti ed evocativi, adatti all’età. Poi è molto rapido, occupa poco spazio e non richiede grande impegno, quindi ideale proprio come tappabuchi, oppure da portare in giro. Il reale vantaggio è di poter giocare anche con bambini più piccoli: ho tenuto al tavolo una bambina di 2 anni e mezzi con una di 8, anche se la prima andava seguita e la seconda giocava giusto per il gusto di vedere cosa faceva la piccola. Però per i più piccoli può andar bene, a mio figlio piacciono i dadi, il costo veramente contenuto ha fatto il resto. Non lo giocheremo spesso, ma sicuramente sarà molto utile appena il secondo figlio raggiungerà l’età adatta, per tenerli entrambi al tavolo.
Quindi ottimo come primo gioco da proporre per introdurre i bambini più piccoli, ma l’intervallo 3- 6 anni riportato sulla scatola è un po’ eccessivo: a mio parere il gioco è godibile nella fascia 3/4 anni: oltre non credo catturi troppo l’attenzione.
Nel frattempo abbiamo continuato a giocare a Scaccia i Mostri più volte, con gruppi eterogenei di bambini e bambine dai 3 anni e mezzo agli 8 anni (la più piccola anche timida): subito tutti si sono sentiti coinvolti (e anche qualche genitore) e mi hanno sempre chiesto una seconda partita.
Prossimo obiettivo: compleanno dei 4 anni e arrivano i giochi veri.