Mi fa piacere che lo spazio occupato sul tavolo sembri contenuto, in controtendenza con gli euro degli ultimi 2/3 anni.
Con la fine dell'estate comincia il conto alla rovescia per la fiera più importante dell'anno per il nostro hobby, lo Spiel di Essen, che quest'anno si terrà dal 3 al 6 ottobre.
Vi proponiamo una serie di impressioni in anteprima su quelli che sono i giochi più attesi di questa edizione, basandoci ovviamente sulla sola lettura del regolamento.
Potete rapidamente scorrere tutto quanto pubblicato finora cliccando il tag Essen 2024.
Black Forest è il nuovo gioco di Uwe Rosenberg e Tido Lorenz, in uscita ad Essen di quest’anno per Feuerland Spiele.
La più antica fornace per la fabbricazione del vetro, conosciuta come glass hut, si trova nella Foresta Nera e risale al 1218 d.C. Piccoli villaggi sono nati intorno a questa fornace per accogliere i lavoratori del vetro e le loro famiglie. Piano piano vennero raggiunti da carbonai e produttori di potassa, che apportarono un notevole sviluppo nella manifattura del vetro. Spesso questo vetro veniva contaminato con ossido di ferro che gli forniva quel caratteristico colore verde di fondo.
Per tutto questo, il legno delle foreste era fondamentale: una volta disboscate le aree di lavoro, essi dovevano spostarsi per creare nuove glass hut in altre zone boscose, mentre quelle abbandonate venivano trasformate in casali in cui sviluppare allevamento e agricoltura.
Questi casali diventarono poi delle cittadine che segnarono la storia di questa zona.
Come si gioca
L’area dei giocatori è composta da due tabelloni: uno col dominio principale e l’altro con le due ruote di produzione. L’area comune invece è composta da un tabellone che rappresenta cinque villaggi in cui vi sono presenti gli spazi azione rappresentati dai commercianti.
La meccanica principale è quella del posizionamento del lavoratore su uno spazio, seguendo delle strade predefinite e la gestione delle risorse tramite le due ruote.
Il turno del giocatore si divide in tre passi:
- spendere una commodity (che è una delle risorse raffinate del gioco) per fare uno scambio di spazi azione (facoltativo);
- movimento verso uno spazio azione (eventualmente pagando);
- azione.
Esiste anche un’azione “disperata” che è quella di riposizionarsi prendendo una commodity.
Le ruote sono divise in dodici spicchi. Ognuna ha due lancette fisse tra di loro (come se fossero le 8.00) ma mobili sulla circonferenza. La parte più ampia ha otto spicchi numerati a partire dalla lancetta da zero a sette dove sono allocate le risorse base; la parte meno ampia ha quattro spicchi numerati a partire dalla lancetta da tre a zero (dunque in ordine decrescente) nel quale si trovano le risorse raffinate. Quando si ottengono risorse, si sposta l’indicatore specifico verso lo spicchio crescente successivo e se, in qualsiasi momento, il giocatore si trova con lo spicchio zero della zona più ampia e lo spicchio tre della zona meno ampia entrambi vuoti, le lancette si muovono in avanti simultaneamente, riducendo le risorse base e facendo crescere le risorse raffinate.
Questa meccanica ha un duplice scopo: costringe il giocatore a utilizzare le proprie risorse raffinate senza accumularle e porta a bilanciare l’avanzamento delle risorse base.
Considerazioni
Il buon Rosenberg ci ha abituato negli anni a un vero e proprio “taglia e cuci” dei propri giochi. Lui prende meccaniche e sotto meccaniche dei suoi giochi precedenti e li ripropone in altre salse, aggiungendo e togliendo qua e là, pur mantenendo sempre un bilanciamento chirurgico dei valori in campo.
Tutto questo ha un pro e un contro.
Lo svantaggio è che i suoi giochi, seppur impeccabili, sanno sempre di “già visto” e sempre sotto la spada di Damocle di continui paragoni “scomodi” con i suoi giochi del passato.
A una prima occhiata, questo gioco non è da meno e segue la rotta tracciata con la differenza che qui è stata ripresa la rotella delle risorse che, a mio modesto avviso, è geniale e finora era stata usata in due giochi: appunto Glass Road, peso medio che ritengo a tutt’oggi uno dei migliori giochi da due mai creati (sulla scatola c’è scritto 1-4 ma fidatevi: è un gioco da 2); e Oranienburger Kanal, ottimo heavy german per 1-2 giocatori edito dalla Spielworxx, e quindi arido come la polvere e raro come un Gronchi rosa.
In definitiva, come tutti i giochi di Rosenberg, anche se qui c’è lo zampino di Lorenz, ritengo che il gioco meriti la prova e magari può prendere il posto di altri giochi simili in collezione, specie se non si hanno i due giochi citati.