Non so se succeda in ogni gruppo di gioco. Probabilmente ognuno ha le sua abitudini.
Irrimediabilmente, nel periodo post Essen, arrivano un sacco di nuovi giochi che un po' per piacere un po' per “dovere”, voglio provare.
Questo scatena sempre, almeno in un paio di membri del mio gruppo fisso, una sorta di repulsione verso il nuovo, a favore del vecchio. Ovvero, dopo 6-7 serate in cui irrimediabilmente propongo un gioco nuovo, mi si intima di smettere e di rifare qualche vecchia gloria, quei giochi che da noi non passano mai di moda: Puerto Rico, El Grande, Navegador, The Great Zimbabwe e altri.
La discussione si fa sempre interessante, perché se da un lato ci sono io a far notare che senza provare giochi nuovi non avremmo nemmeno mai scoperto quelli che, per noi, adesso sono dei classici, dall'altra loro chiedono fortemente di intervallare il nuovo al vecchio.
Se da una parte Fabio farebbe un gioco nuovo ogni sera (e per forza, arriva da Essen con più di 50 giochi...), dall'altra Matteo inizia a brontolare già dal 3°-4° titolo nuovo annuale. Ale mi dà un po' più corda, cercando una mediazione. Io sarei per provare tutta la roba nuova da ottobre ad aprile e poi rifare i classici vecchi e nuovi (quelli che si sono guadagnati il posto) da maggio a settembre. Alberto se ne frega, basta che si giochi.
Per trovare una soluzione “matematica” che definisse quanto, in un anno dobbiamo rifare i classici, Ale ha calcolato che dovremmo dedicare ai vecchi giochi, come gruppo, almeno 30 partite. Per decidere la frequenza dei singoli, ha fatto stilare a ciascuno di noi una Top-10, attribuendo poi un punteggio da 1 a 10 ai giochi in questione. La media ottenuta viene poi moltiplicata per un “fattore N” uguale a 1/n° di chi ha incluso il gioco nelle sua Top-10. Quindi ad esempio, se El Grande ha una media di 7 ma è stato votato solo da 3 persone su 5, lo si moltiplica per 0,6 ed esce 4,2 che è il suo “peso” finale. I pesi vengono poi sommati e fatta una proporzione con le 30 partite di cui sopra.
Tutto questo calcolo astruso per stabilire quanto, in un anno, giocheremo i nostri titoli immortali.
Pensate basterà? Non credo, perché qualche ottimo gioco, che una, due volte l'anno ci rifacciamo sempre, è rimasto fuori. E poi magari una sera uno ha comunque voglia di fare altro, anche se toccherebbe a un prescelto.
Insomma, ben venga il calcolo, ma mi ricorda i vari metodi di scelta del “gioco della serata” utilizzati in passato. Scelta per voto, scelta a turno, scelta condivisa...tutti fallimentari, per un motivo o per l'altro. La dittatura illuminata (o monarchia costituzionale, come vi pare) si è rivelata la soluzione migliore :-)
Soprattutto se il monarca sono io ;-)
Staremo a vedere come va questa volta...
Alle soglie di una nuova Essen, con la Tana che prepara le consuete anteprime di tutti i giochi principali (a proposito, non perdetevele...), questo interrogativo si riaffaccia alle porte dell'Antro di Agzaroth (copiright by Aledrugo).
Nei vostri gruppi ci sono “problemi” di questo tipo? C'è la lotta tra vecchio e nuovo? Tra classici e nuove proposte? E come vi regolate?