Lieto che huns sia bello. L'ho preso a scatola chiusa. Uno dei pochissimi titoli che rientrerà con me.
Architects of the West Kingdoms
Tema, grafica, ergonomia, meccaniche: tutto si sposa in maniera egregia in questo gioco che non vuole essere un cinghiale, ma fa ottimamente il suo lavoro.
Si piazzano lavoratori in vari posti (per raccogliere risorse con cui edificare cose = punti vittoria), ma con una particolarità: contano anche i tuoi lavoratori precedentemente piazzati che, così, ti fanno fare l'azione in modo più efficiente.
Però esiste un'azione con cui un avversario può spedire tutti i tuoi meeple in prigione, dallo stesso luogo, guadagnando soldi e facendoti perdere un'azione per riscattarli. Sana cattiveria mirata che, in fondo, puoi aspettarti.
Sensazione: promosso, senza riserve.
Magnastorm
Una mappa di vari territori in cui seminare estrattori meccanizzati; percorsi bonus che ricordano molto i culti; un sistema di selezione azioni fatto tramite piazzamento lavoratori su griglia abbastanza carino come idea, ma alla fine non così incisivo e caratterizzante (l'idea è buona e meriterebbe di essere sviluppata meglio).
In definitiva un peso massimo, anche nella spiegazione e nei numerosi effetti dei personaggi. Personalmente, però, non spicca e inizio a essere un po' stufo di queste reimplementazioni (o ispirazioni, se volete essere più teneri).
Sensazione: già visto
Klask
Simpatico, rapido, mi dà la sensazione di venire a noia rapidamente; ma, se avete qualche bimbo (meglio se due, così giocano tra loro), potrebbe essere carino.
Sensazione: magnetico
Tudor
Interessanti nel funzionamento gli anelli (che danno vari bonus alle azioni base a seconda delle dita su cui sono piazzati), quanto terrificanti gli schermi-mano nella realizzazione estetica.
Anche qui, come in Architects of the West Kingdoms, c'è molta interazione, con l'importante differenza che, mentre nell'altro titolo è volontaria, mirata ed aspettata, in Tudor può essere più casuale e, per questo, lascia un peggior sapore in bocca.
Sensazione: meglio di tanti altri
Vault of Dragons
Dimenticabilissimo, ai limiti dell'imbarazzante.
Sensazione: non è tutto oro quel che è D&D (non lo è mai stato)
AuZtralia
Un gioco con il tracciato tempo in cui si fanno ferrovie in Australia; si costruiscono fattorie per incassare oro; con l'oro si comprano truppe; con le truppe si affrontano i grandi antichi e i loro seguaci tramite un combattimento casuale, gestito pescando carte. Importanti anche i vari aiutanti che puoi acquistare e che ti facilitano molte azioni.
C'è incertezza, c'è interazione, c'è forse un tracciato temporale un po' lent, ci sono gli antichi - che possono pure vincere, se non contrastati a dovere.
Sensazione: interessante, da riprovare
Huns
Un riempitivo che ricorda in parte Splendor (si prendono risorse per riempire contratti), ma che in più ha cinque mazzi tematici con cui sviluppare strategie mirate, tra effetti permanenti ma non remunerativi, effetti istantanei, alcune carte che ostacolano gli avversari, altre da attivare, altre ancora che contano solo a fine partita.
Molto ben fatto - meglio di tanti altri giochi mediocri e scricchiolanti spinti da editori blasonati e con più possibilità economiche di pubblicità (leggi: Century).
Sensazione: meglio di come mi aspettassi - e già me lo aspettavo bello
Railroad Ink – Blue
Forse un po' cervellotico, a piene opzioni il gioco tende a rallentare e la cosa mal si sposa con la sua natura di riempitivo
Inoltre apprezzo meno i multisolitari come questo (davvero potresti giocare da solo) rispetto alla sana interazioni del succitato Huns, ad esempio.
Sensazione: sbatte le ali ma non decolla