Essen2010: Magnum Sal, Troyes, King Command, Road Kill Rally

Secondo appuntamento con questa rubrica per l'anno 2010...

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BUONA LETTURA
L'angolo di Sargon

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BUONA LETTURA

MAGNUM SAL<?xml:namespace prefix = o ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:office" />


Numero giocatori: 2-4


Durata: 90 minuti


Casa Editrice: Gry Leonardo


Autori: Marcin Krupiński, Filip Miłuński


 


Gioco polacco da cui mi aspettavo molto. Invece mi ritrovo un gioco puzzle di altre meccaniche, applicate pedissequamente e stolidamente. Scusate il gioco. I giocatori gestiscono dei minatori che devono estrarre il sale per completare delle richieste del re. Al proprio turno un giocatore può entrare in miniera, estrarre il sale (3 livelli di purezza), occupare un edificio o usare un edificio. Occupare vuol dire farsi pagare se altri usano quell’edificio. Usare vuol dire comprare quel che si vende (altri minatori, oggetti speciali, sconti sull’estrazione, monete, soddisfare una richiesta del re ovvero pagare quel che chiede il re in sale di varia purezza, etc.). Il gioco si basa molto sulla miniera che in effetti rende bene l’idea di miniera. Una sorta di dungeon con tasselli coperti dove i giocatori possono trovare vari tipi di sale e un certo quantitativo di acqua. Come in Tinners Trail l’acqua fa da malus, più acqua c’è più vi costa estrarre sale, inoltre i giocatori per entrare in miniera devono creare una catena di miniatori (tra tutti), spazi vuoti tra minatori non sono permessi. Questo è, forse il vero momento tattico, ma suppongo sia poco controllabile in più di 2 giocatori. Gli edifici sembrano presi da Stone Age (o Pilastri della Terra, fate vuoi) e il meccanismo delle richieste da Alladin’s Dragon. In realtà non dovrebbe essere un brutto gioco, ma sa molto di League of Six, ovvero un sistema che gira molto bene ed anche simpatico, ma poco incisivo, poco mordente e zero fascino. Molti meccanismi e poco legame far loro. Un gestionale che secondo me pecca in longevità.


Giudizio: sufficiente (a chi piace League of Six).


 


 


TROYES


Numero giocatori: 2-4


Durata: 90 minuti


Casa Editrice: Pearl Games


Autori: Alain Orban, Sébastien Dujardin, Xavier Georges


 


Gioco intrigante, dadoso più che mai che ricorda per certi versi Yspahan. Il concetto è semplice: i giocatori tirano dadi a seconda di dove si trovano i loro cittadini (3 edifici, tra dadi diversi). Ogni giocatori possiede un quartiere della città dove posiziona i suoi dadi e quindi cominciando dal primo giocatore si esegue una azione tra quelle possibili. Per poter fare un’azione è richiesto spesso e volentieri una somma alta di dadi dello stesso colore. Ma il gioco permette di comprare dei dadi avversari pagando l’avversario. Un meccanismo invero molto interessante e alquanto semplice. I dadi comprati sono anche stato usati e quindi non possono essere più utilizzati dagli altri (neanche dal proprietario). Le azioni sono molto semplici: costruire cattedrale, combattere eventi, risolvere eventi, usare agricoltura e piazzare cittadini. Il meccanismo è immediato, ogni azione ha un divisore e il dividendo è la somma dei dadi che un giocatore usa.  Il risultato è il numero di propri cubetti si possono mettere sulla carta o sulla cattedrale, i cubetti così piazzati danno punti vittoria. L’agricoltura è identica, ma da soldi. Piazzare cittadini è diverso: il numero del dado usato per piazzare cittadini indica dove mettere il cittadino (il colore indica il palazzo), scalciando via l’avversario presente. Altra piccola cosa, le guerre,all’inizio turno possono esserci guerre da combattere, dadi neri da tirare in numero pari alla carta guerra (e altre a lei collegate) i giocatori a cominciare dal primo devono combattere i dadi guerra spendendo i propri dadi, scartandoli altrimenti prendono malus. Il sistema è un poco articolato, ma in realtà molto semplice. Appare piuttosto divertente, specie la gestione dei dadi. Ho qualche perplessità sull’azione piazzare cittadino che non lascia speranze a chi lascia il posto. L’ultimo del turno dovrebbe avere poche combinazioni possibili, ma è anche quello che non ha subito gl effetti della guerra (perlopiù) ha guadagnato più soldi di altri coi suoi dadi e magari ha un solo dado con cui appunto piazzare un proprio cittadino. Non so se questo vale la candela,  mi sembra che i cittadini negli edifici girino parecchio e non è detto in maniera equilibrata. Da vedere.


Giudizio: buono (a chi piace Yspahan)


 


 


 


THE KING COMMAND


Numero giocatori: 2-6


Durata: 30 minuti


Casa Editrice: Z-Man


Autori: Magnus Esko


 


Gioco di carte. Ogni giocare riceve 6 carte. Le carte sono di vari tipi, in particolare spada, scudo, magia, re, oro. Magia e Re sono carte che hanno descritto uno specifico effetto che cambiano le regole del gioco, oro sono punti vittoria che possono essere presi solo se si attacca. Attaccare vuol dire giocare da una a 5 carte spada, si difende invece con le carte scudo (ma guarda un po…), se l’attacco va a segno l’attaccante prende oro dall’avversario (se lo ha) e tutte le proprie carte spada (che son punti finali), se invece la difesa para, il giocatore che ha difeso prende tutte le carte spada come bottino. Inoltre il difensore se vuole può contrattaccare direttamente l’attaccante usando carte spada invece che scudo, in quel caso entrambi prendono le loro spade giocate come punti. C’è la carta Excalibur che da qualche barlume di ambientazione, ma niente di più. Gioco semplicissimo, mano credo veloce, almeno non in 6. Forse gira bene in 4, anche se ci sono carte magia e re che sono un po troppo incasinanti… forse è stato editato per riempire uno spazio vuoto nel listino Z-Man. Onestamente non mi ha convinto molto, temo appunto la lunghezza, fugato questo dubbio potrebbe essere un gioco simpatico.


Giudizio: sufficiente (a chi NON è piaciuto Myth).


 


 


ROAD KILL RALLY


Numero giocatori: 3-6


Durata: 60 minuti


Casa Editrice: Z-Man


Autori: Daniel George


 


Gioco di corsa. Ma con la variante Carmaggedon… Ogni giocatore ha una macchina, customizzabile con vari accessori quali armi ed equipaggiamenti. Lo spostamento in pista è semplice un gioco setta la sua velocità di +20 miglia orarie o -40 miglia orarie (può giocare carte per aumentare accelerazione o decelerazione), per ogni 20 miglia orarie avanza sempre in avanti e senza tanti calcoli (due sole caselle di larghezza per il percorso…). Quando entra in uno spazio deve vedere se la macchina regge e quindi fare un check di stabilità proporzionalmente difficile in base alla velocità. Se la macchina subisce danni si perdono equipaggiamenti, armi, accessori , velocità e si riduce la velocità a 20 miglia orarie.  È possibile sparare speronare e colpire variamente gli avversari usando tutte le armi che si hanno dal lanciamissili alla griglia con i classici spuntoni di acciaio. Per evitare danni come anche per la stabilità si devono scartare carte in mano, ma se si viene attaccati le carte scartate vengono prese dall’attaccante. È possibile anche effettuare pit stop e il gioco finisce appena tre auto hanno superato la linea di arrivo.  Vince chi ha più punti vittoria che si prendono variamente in primis attaccando. Fin qui tutto ok, ma c’è un ma… i giocatori possono anche cercare di investire o colpire passanti… si proprio così passanti bambini, donne in cinta vecchiette… A parte il cattivo gusto, ne subisco il fascino…  Ovviamente i passanti danno punti. In realtà, il gioco sembra piuttosto semplice (i dadi aiutano a sveltire certe procedure attacco, investire, stabilità) e però questo semplicità attrae. Poche cose, ma ben studiate. Dal regolamento non si eveince se possa essere divertente, ma confido molto nell’impressione che si ha leggendo le regole, immediato, veloce e con l’unico scopo di fare casino. Il percorso è modulabile.


Giudizio: Discreto (a chi è piaciuto Rush & Crush, ma cerca qualcosa di meno calcolato).