Al netto del prezzo finale comprensivo di iva e spedizioni, personalmente non vedo grande convenienza nel pagare con così tanto anticipo un preordine (perché di questo si tratta). Lo aspetterò tranquillamente in retail.
In Frosthaven saremo immersi nello stesso mondo fantasy di Gloomhaven, ma l’avventura avrà luogo in una fredda regione del Nord, attorno all’insediamento di Frosthaven, appunto. Anche in questo caso avremo 6 personaggi iniziali noti (a quanto pare con un livello di complessità maggiore rispetto a quelli di Gloomhaven) e altri che verranno rivelati con lo svolgersi della campagna. Sono introdotti degli status aggiuntivi e dei nuovi meccanismi classe-specifici, ma il gameplay dello scenario resta davvero lo stesso (giocare due carte, di cui una determina l’ordine di turno, ed eseguire l’azione “alta” di una e l’azione “bassa” dell’altra). Childres rassicura la presenza di più “puzzles” e l’introduzione di un ciclo stagionale, con l’inverno che sarà più complicato (attacchi di nemici, chiusura di certe attività, etc.) da attraversare rispetto alla stagione calda (carino, ma probabilmente solo uno strato di ambientazione in più). Le vere grosse differenze con Gloomhaven sono che dovremmo attivamente sia sviluppare Frosthaven che creare gli oggetti utilizzando le risorse che riusciremo a raccogliere durante i singoli scenari (in uno scenario più selvaggio, l’oro avrà meno importanza). La città di Frosthaven non sarà dunque solo un luogo di intermezzo dove comprare oggetti o svolgere eventi tra uno scenario e un altro, ma entrerà quasi nel nostro team, in quanto evolverà secondo le nostre scelte e in base ai nostri successi. Sono queste differenze così significative da distinguere il gioco dal suo seguito, da giustificarne l’acquisto?
Il rapporto qualità/prezzo di Frosthaven è più che favorevole, soprattutto considerando i prezzi dei giochi appositamente gonfiati degli ultimi tempi (cito Everdell per non parlare sempre di Tapestry…ah no!) e sono certo che il gioco non nasconda soprese negative…ma forse nemmeno troppe in generale! Dall’idea che mi sono fatto, Frosthaven sarà del tutto un Gloomhaven 2.0 (al punto da poter importare i vecchi personaggi), con quelle migliorie che limano le pecche (tematiche) e lo avvicinano ancor di più ad un GdR, ma non mi sembra non in modo così drastico. Personalmente anche il fatto della campagna su kickstarter un po’ mi disturba: si sapeva a prescindere che il gioco avrebbe venduto (e bene), quindi perché non accettare un minimo di rischio commerciale? Perché oggi la maggior parte dei giochi, anche quelli di razza, devono essere “commissionati” dal loro pubblico? Questa però è una riflessione da approfondire altrove. La vera questione è: se già ho Gloomhaven (che volendo è più che rigiocabile), perché acquistare la sua versione migliorata (di relativamente poco)? Se a questo ci aggiungo il tempo che il gioco richiede e la difficoltà che ho nel trovare altri giocatori (a causa della sua difficoltà e al suo peso, ma ad onor del vero anche ai miei recenti traslochi in terre straniere) dovrei starne alla larga. A dirla tutta, trovo che ci siano giochi che all’incirca nello stesso tempo regalano circa le stesse emozioni, da un lato di evoluzione dei personaggi direi anche maggiori (Mage Knight, il padre spirituale di Gloomhaven).
Però c’è poi quella vocina che mi dice “Ma non vedi che ha proprio quella cosa in più che avresti voluto in Gloomhaven? Non vuoi vedere che effetto che fa?” e allora? Allora mi do essenzialmente qualche giorno per fare pace con la parte razionale di me e poi darò libero sfogo all’io giocodipendente. Perché l’amore (per il gioco) vince su tutto (-o quasi- l’oro del mondo)!