Galactic Warriors: anteprima Essen 2018

La seguente anteprima si basa sulla sola lettura delle regole e, in nessun modo, ha valore di recensione

Un gioco per 2-4 giocatori (con una modalità a squadre) della durata di 60 minuti circa, che utilizza carte per compiere aizioni e dadi per risolvere gli scontri.

Il Gioco

Una volta che ogni giocatore ha preso la propria plancia con relative miniature di fanti, navi da sbarco e carri armati, e gli vengono distribuite le carte mercenario iniziali, viene preparato il tabellone con dei segnalini pianeta coperti scelti a caso e alcuni scoperti (in base al numero dei giocatori).
A turno ogni giocatore dovrà eseguire un numero di fasi obbligatorie in questo specifico ordine:

• Recupero: Tutte le unità sulla plancia del giocatore vengono spostate di uno spazio seguendo le frecce, da sinistra (unità esauste) a destra (unità pronte a essere attivate).
• Richiamo: possono essere riportati in plancia un qualsiasi numero di soldati
• Muovere la Nave madre: per esplorare i settori sconosciuti, rivelando i pianeti e aumentandone il valore (punti vittoria a fine partita).

• 

  Giocare una carta mercenario: dovrà essere giocata solo una carta di fronte a sé, scegliendo eventualmente da quale lato metterla nel caso ve ne siano già presenti (a destra o sinistra), e prendere tante unità, quante segnalate sulla carta. Queste carte forniscono il grosso delle azioni durante il gioco, oltre ad un'abilità speciale attivabile non appena si creano due simboli uguali unendo tre mercenari.
• Eseguire un'azione: si può scegliere quali e quante azioni presenti sulla carta mercenario e applicarle in qualsiasi ordine tra: schierare le truppe (iniziando un conflitto o meno), assassinare un mercenario avversario (che non darà punti a fine partita ma sarà possibile salvarlo grazie a un soldato messo a difesa), ingannare un avversario (prendendo una carta e scegliendo se tenerla, scambiandola con una propria, o giocandone l'azione e rendendogliela), bombardare un pianeta (per rimuovere truppe nemiche), fornire supporto (per pescare una carta supporto), fare ricognizione (scoprire un pianeta ed eventualmente invaderlo);
• Ingaggiare un mercenario: si pesca una carta tra quelle diponibili nel mercato.

I conflitti vengono innescati non appena viene invaso un pianeta (che perde anche un punto valore) contenente unità avversarie, ma dopo che il difensore ha avuto la possibilità di utilizzare carte per potenziarsi. Si risolvono tirando in contemporanea un massimo di 3 dadi personalizzati, che indicano chi e quante unità andrà a perdere.

La partita può finire in 3 modi:

1. l'ultima carta viene pescata,
2. un giocatore raggiunge il massimo della reputazione (guadagnata durante un conflitto),
3. un giocatore gioca davanti a sé 4 mercenari con lo stesso simbolo.

Si contano i punti dati dalla maggioranza di truppe nei pianeti, i simboli nelle carte mercenario e il valore dei pianeti,  sommandoli a quelli guadagnati durante la partita, e chi ne ha di più è dichiarato il Signore della Galassia

Impressioni

Una bella grafica (se piace il genere) con illustrazioni chiare e un'ambientazione che si sente il giusto (eplorazione e combattimenti stanno bene su tutto, anche nelle lotte tra formicai) e richiama i Risiko-like (per come si risolvono i combattimenti) e Blood Rage-like (per le maggioranze in mappa). Di per sé non ha cose innovative se non l'utilizzo dei mercenari, su cui è incentrata la maggior parte della meccanica delle azioni. Altra particolarità è la scelta di quando, dove e quale azione giocare che dà la sua parte di strategia.

L'interazione con i giocatori c'è tra assassinii e conflitti, questi ultimi devono essere dosati bene per non far svalutare i pianeti con conseguente perdita di punti; sarà da vedere la scalabilità e come possa girare la versione a squadre. Tutto sommato, dalla lettura di un regolamento impostato bene con molti esempi la voglia di giocarlo nella versione definitiva c'è (provai tempo addietro una versione print & play lontana da questa), e di sicuro non mi farò scappare l'occasione a Essen di farlo.