Veramente troppo troppo caldo e tutto il resto passa in secondo piano; infatti l'evento volge al termine verso le 19 rispetto alle 23:30 previste coi molti partecipanti stremati e gocciolanti.
Palacep a Genova: la GiochiCon organizzata da Giochi sul nostro tavolo prende il via alle 9:30 sotto una tensostruttura, tra tavoli, sedie, giochi, editori, blogger e tanti giocatori arrivati un po' da ovunque. Ci sono naturalmente anche La Tana dei Goblin di Genova (Gobelin) a dare una mano e poi Plombiers e Nonna Papera dalla Tana di Viareggio a gestire il mercatino dei giochi usati.
Io arrivo verso le 11 e il Palacep ribolle già sotto il sole cocente con un tasso di umidità vicino a quello di un bagno turco e una temperatura desertica. Nonostante questo riusciamo a giocare a un po' di titoli tra nuovi e vecchi, tra una maglietta appicciata alla pelle e una goccia di sudore sulla fronte.
Ve la faccio breve.
Mississippi Queen
Vecchia gloria rieditata da GateOnGames, si tratta di far correre il proprio battello lungo il fiume raccogliendo almeno due damine nel tragitto, consumando carbone per rallentare o accellerare o virare oltre alle mosse standard consentite gratuitamente. Vince il primo che arriva.Gioco molto semplice ma un sempreverde, adatto a tutta la famiglia.
Tiny Towns
Gioco family della AeG, ci sono 7 edifici sorteggiati in gioco, ciascuno con una schema di costruzione e un'abilità (spesso un modo per fare punti vittoria). A ogni turno un giocatore sceglie un cubo colorato che posizione sulla propria griglia di costruzione per replicare uno schema e gli altri al tavolo sono obbligati a fare lo stesso. Quando uno schema riproduce un edificio, togli i cubi e piazzi tale costruzione. Ciascuno ha poi un edificio bonus personale che indirizza la strategia, facendo fare PV in modo diverso. Quando tutti hanno lo schema pieno di cubi e/o edifici, la partita termina.
Simpatico, ma nulla di che.One Key
Gioco portato in Italia da Asmodee a cui avevo già avuto occasione di giocare, infatti risparmio alle ragazze la spiegazione e mi cimento in una partita con Luigi Bove De Feo della Cranio e Carlo A. Rossi. Si tratta di un collaborativo in cui un giocatore deve far indovinare una tra 11 immagini usando altre immagini sorteggiate che vengono indicate come molto/mediamente/poco pertinenti all'immagine misteriosa.
I miei indizi sono lapalissiani ma loro perdono ignomignosamente la prima partita, per poi rifarsi nella seconda.
Simpatico, alla portata di tutti, adatto anche ai bimbi.Era
Nuovo gioco di Matt Leacock che non è altro che un roll-and-write in cui invece di write c'è il build. Ovvero piazzi dei pezzettoni tipo Lego in una griglia, pagandoli con le risorse raccolte dai dadi e ottenendo così i benefici dell'edificio (nuove risorse, punti vittoria, nuovi dadi).
Di simpatico c'è il fatto di poter anche attaccare gli altri saccheggiandoli, oppure alcune calamità che colpiscono gli avversari. In alcuni concetti mi ha stramanente ricordato Antiquity (la carestia, i teschi che ti mettono rovine sulla griglia, eccetera) - naturalmente con le dovute proporzioni, dato che questo è un family.
Non sono appassionato di roll&qualcosa, ma mi è parso simpatico e soprattutto dotato di maggiori possibilità rispetto agli altri giochi del genere provati.Coleurs de Paris
Gestionale molto classico in cui devi piazzare gli omini su una ruota delle azioni che gira a ogni round, bloccando due delle suddette azioni. Poi riprendi tutti gli ometti tranne uno che lasci già piazzato strategicamente per il round successivo. Devi accumulare cubetti colore, mescolarli per ottenerne di nuovi e infine piazzarli sui quadri per ottenere punti vittoria o mescolarne tre per fare un cubo nero, ché dà punti pure lui.
Non mi ha esaltato particolarmente: ci ho trovato poco senso di crescita; ma può essere un piacevole peso medio.7, the Sins
Sempre dalla GoG come Coleurs de Paris, questo filler ti fa collezionare carte dei sette peccati per ottenere punti vittoria, ma se ne prendi troppe vai in negativo, se ne prendi tantissime (7+, giustamente) di nuovo in positivo... il twist sta nel fatto che invece di prendere carte, puoi scartarne per influenzare il punteggio dell'Abisso, che condiziona la partita: se alla fine lui è in positivo, vince il giocatore che ha accumulato più punti; se è in negativo, quello che ne ha presi di meno.
Simpatico, molto semplice (puoi solo prendere carte o darne all'Abisso), ma si lascia giocare volentieri.Roll Player
Un Sagrada che ci ha creduto o che non ce l'ha fatta, a seconda dei punti di vista. Devi prendere dadi per piazzarli in una griglia e acquistare oggetti per il tuo personaggio. Queste carte lo potenziano, sempre per migliorere risultati e disposizione dei dadi. Il punteggio finale è un po' un'insalatona di punti. Ci hano voluto appiccicare un'ambientazione che in realtà in partita si sente meno di zero.
Non so, ci ha lasciato parecchio perplessi, anche per via dell'interazione ridotta ai minimi termini.Tags
Domostrato - e giocato - dalle bravissime ragazza della Asmodee, concludo la mia giornata con Tags, che è un "Nomi, Cose, Persone" trasformato in un gioco a tempo in cui nell'arco di 15 secondi devi dire quante più parole possibili facendo coincidere la lettera sorteggiata per ciascuna delle cinque categorie presenti, anche queste estratte e caso. Facendolo, prendi una biglia che vale un diverso punteggio (1, 2 o 3 per bianca, blu o nera). Alla fine chi ha più punti vince. Ad esempio: "cose che possono finire male" con la "G"... gita, naturalmente.
Simpatico, rivitalizza un'idea classica per la quale bastano carta e penna, inserendola in una scatola che non so quanto costerà, ma non credo poco. Non so se mi piace il tempo reale associato a questo gioco, ma il suo lo fa.Conclude la lunga giornata, in cui ho comsumato tipo due litri d'acqua e tre gelati per sopravvivere, un'asta di giochi più o meno usati, più o meno rari, più o meno brutti (molti brutti...) e due chiacchiere con gli amici.
Ecco, sono soprattutto stato contento di rivedere un po' di gente e mi perdonerete se scordo qualcuno: Teooh, il Dado, Marco Valtriani, Carlo A. Rossi, Alan D'Amico, Mario Sacchi, Federico Dumas, Chiara delle sue recensioni col marito Marco, Niconiglio, i ragazzi delle Tane di Genova, Viareggio, Moretta e Bergamo, tutto lo staff di Giochi sul nostro tavolo al quale rimango sempre affezionato e tutti gli altri che mi hanno salutato e stretto la mano o cercato di accoltellare.
Un saluto anche ai coraggiosi cha hanno affrontato una partita di Nemesis con quel caldo: felice di aver potuto, nel mio piccolo, aiutare. Soprattutto in plauso a tutti gli infaticabili dimostratori e dimostratrici che con sudore e abnegazione hanno sacrificato la loro vita sul rovente altare del gioco.