link all'articolo originale: https://www.diariodesevilla.es/juzgado_de_guardia/actualidad/crowdfundin...
Grazie a Viofla per aver tradotto queste ultime notizie, che mettono una nuova mattonella (o meglio una pietra tombale) sulla strada di questo travagliato gioco e del suo istrionico promotore.
Vi ricordo che è anche ascoltabile la recente puntata di Radio Goblin in cui ne parliamo diffusamente e da vari punti di vista con diversi interessati: https://www.goblins.net/radiogoblin/heroquest-25-endgame
Agzaroth
Il venditore del gioco da tavolo Heroquest 25° Anniversario raccolse da Siviglia 680.000 euro da cinquemila finanziatori.
Accumula più di cinque anni di ritardo rispetto alla sua prima promessa di farlo uscire a dicembre 2014.
Un giudice di Siviglia ha concluso le indagini sul caso e ha emesso un'ordinanza di rito abbreviato (PROA, procedimiento abreviado) per truffa aggravata nei confronti di Dionisio R.G., venditore del gioco da tavolo chiamato Heroquest 25° Anniversario, che è riuscito a raccogliere 680.000 euro attraverso il crowdfunding.
È stata la più grande campagna di raccolta fondi attraverso microfinanziamento, promossa da Siviglia e una delle più grandi in Spagna. Ma il promotore non ha consegnato nemmeno un singolo gioco dal primo annuncio della data d'uscita: dicembre 2014.
Si stima che abbia ricevuto donazioni da oltre 5.000 persone, di cui 3.434 a oggi sono iscritte al gruppo Facebook "Quiero mi Heroquest 25 aniversario".
Il giudice istruttore 5, con l'ordinanza datata quattordici gennaio, ha concluso la fase istruttoria e ha rimesso il caso alla Procura di Siviglia affinchè analizzi la posizione dell'imputato, tramite un'indagine specifica condotta dal reparto che si occupa di criminalità informatica.
Tuttavia, dopo l'avvio della PROA, l'associazione danneggiati che ha presentato la prima denuncia, ha chiesto di poter includere nuove prove consistenti nella documentazione delle piattaforme di pagamento utilizzate dagli acquirenti, un aspetto su cui il giudice deciderà nei prossimi giorni.
Fonti che si occupano del caso, hanno informato questo giornale che l'ordinanza di PROA imputa a Dionisio R.G. un presunto crimine di frode aggravata in quando l'importo della frode supera i 50.000 euro e vi sono molte persone coinvolte. In tali circostanze, il codice penale prevede pene detentive da quattro a otto anni e multa da dodici a ventiquattro mesi.
Il gioco da tavolo era stato annunciato come un'edizione speciale nel venticinquesimo anniversario di Heroquest, uno dei primi leggendari giochi "dungeon crawler" che ha fatto furore negli anni novanta.
L'imputato ha riconosciuto nella sua dichiarazione giudiziaria di aver ricevuto un importo netto vicino a 590.000 euro sulla piattaforma di crowdfunding Lánzanos, ma non ha consegnato alcuna copia ai finanziatori perché non ha i fondi finanziari necessari per completare il gioco. Ha dichiarato di essere alla ricerca di finanziamenti per tale scopo.
La denuncia penale è stata presentata da un'associazione di danneggiati che conta oltre settecento membri da tutto il mondo. Nell'ottobre 2019, questa associazione ha annunciato che l'iscrizione nel gruppo C delle persone interessate non avrà luogo fino all'avvicinarsi della chiusura del processo: fino ad allora nessun nuovo denunciante entrerà nella procedura giudiziaria.
Alle domande del nostro giornale, la difesa di Dionisio ha risposto che intende presentare ricorso contro l'ordinanza del tribunale.
Il venditore, ufficialmente "in contumacia", è sommerso dalle condanne.
La Gazzetta Ufficiale del Tribunale (BOJA, Boletín Oficial de la Junta) e della Provincia di Siviglia hanno pubblicato nelle ultime settimane diverse sentenze contro Dionisio R.G., che non può essere rintracciato sebbene la sua impresa abbia sede in una zona industriale di Siviglia. Ufficialmente è "in contumacia" o "in recapito sconosciuto".
Il BOJA ha pubblicato il ventisette dicembre la sentenza di un tribunale sociale che ha condannato la sua impresa a pagare 16.785 euro a una scultrice digitale che ha lavorato per lui e il Bollettino della Provincia ha riportato, a novembre 2019, la condanna a pagare 9.038 euro più interessi e spese legali a un'azienda di macchinari e utensili con sede a Barcellona.
L'ultima notifica ufficiale è del ventidue gennaio, quando la Gazzetta ufficiale della Provincia ha pubblicato l'editto di un tribunale sociale che ha condannato la sua impresa al pagamento di 6.623 euro a un ex dipendente.