Bell'articolo, brava! 🙂
Approfitto dello spazio concessomi per parlare ancora una volta di questo capostipite dei giochi da tavolo moderni, inventato nel (ludicamente) lontano 2002 dallo psichiatra infantile Jean-Louis Roubira.
L'idea era nata, infatti, come strumento di lavoro dell'autore, il quale, mediante le illustrazioni ritagliate da libri per bambini, si proponeva di liberare la fantasia dei piccoli pazienti, aiutandoli a lavorare sul proprio vissuto e sui traumi durante le sedute.
Abbellito dalle 84 illustrazioni oniriche di Maire Cardouat, il gioco convince la casa editrice Libellud, che lo dà alle stampe nel 2008.
Il resto è storia del gioco: vince lo Spiel des Jahres del 2010, ad oggi conta una decina di espansioni, innumerevoli copie vendute e traduzioni in tutto il mondo, più il recente spin-off chiamato Stella.
Le espansioni a mio avviso sono indispensabili per dare variabilità al titolo. Quelle che preferisco io sono la numero 6 Memories, perché adoro le illustrazioni di Carine Hinder e di Jérôme Péllissier e la numero 8 Harmonies, con carte ispirate alle fiabe, ma ce n'è davvero per tutti i gusti: quelle con dettagli dorati (#7 Revelations), quelle solo di Marie Cardouat (#2 Quest), quelle di Daydreams (#5), che sono un po' più impegnative da giocare...
Film a episodi, otto per l'esattezza, che a un occhio distratto potrebbero sembrare staccati l'uno dall'altro, ma in realtà attingono alla storia personale del regista e narrano una vita intera, dall'infanzia a un funerale. Il protagonista, che cambia di attore e cresce da una situazione all'altra, ovviamente incarna il punto di vista del regista.
Il primo episodio, Sunshine Through the Rain, cattura la magia dell'infanzia e del folklore giapponese. Centrale allo spezzone è la processione del matrimonio delle volpi (kitsune, inviate di Inari, divinità del raccolto e della fecondità), quasi un rito di iniziazione per il bambino protagonista.
L'episodio successivo, The Blizzard, riguarda anch'esso un grave lutto: il suicidio del fratello, nonché i tentativi di suicidio del regista stesso. La figura dello spirito della neve, la yuki-onna, rappresenta la facilità di "lasciarsi andare" alla depressione, mentre il lieto fine simboleggia la rivalsa della forza di volontà e della voglia di vivere.
Nel quarto episodio, The Tunnell, Kurosawa mostra le conseguenze della stupidità della guerra. Mostrando il plotone con tutti i soldati uccisi sul campo di battaglia, di fronte all'unico sopravvissuto, probabilmente ha messo in scena sia il senso di colpa di non avere partecipato lui stesso ai combattimenti durante la seconda guerra mondiale, essendo stato giudicato inadatto, sia le colpe del governo giapponese, che ha voluto continuare il conflitto, anche dopo avere subìto gravissime perdite.
E così arriviamo al terribile episodio Mount Fuji in Red, con il Giappone che affronta l'apocalisse nucleare. Assistere alla distruzione dell'amatissimo Fujiyama è uno shock per i giapponesi, non solo per il fatto di essere un'icona, ma anche per essere la sacra dimora di svariati kami.
L'episodio successivo, The Weeping Demon, è il seguito diretto del precedente: un ambiente post-apocalittico, con piante ed esseri umani che hanno subìto mutazioni genetiche, e che abitano una terra morta e desolata. Dai dialoghi si evince palesemente una forte critica alla mentalità del capitalismo estremo e del profitto che viene messo prima di tutto e di tutti.
L'ultimo episodio vuole concludere il film con un segmento di serenità. Village of the Watermills ha quasi un intento pedagogico, presentandoci un villaggio dove la vita scorre idilliaca, senza corrente elettrica o altre modernità. Qui probabilmente il regista punta il dito contro la rapidissima rivoluzione tecnologica giapponese nel dopoguerra. Il film si conclude con una processione, esattamente com'era iniziato. Stavolta si tratta del gioioso funerale di una donna, gioioso perché ne celebra la lunga vita virtuosa.
Così come in Dixit siamo chiamati a fare associazioni mentali e anche a scavare un po' dentro noi stessi per inventare una frase che rappresenti un'illustrazione stravagante, questo film meraviglioso ci mostra dei veri e propri tableau-vivant che sono delle finestre sul vissuto e sull'animo di questo grandissimo regista.