Mica, la spiegazione dei malus e dei vari effetti delle carte si dovrebbe trovare sulle quick reference, è per quello che non le hai viste nel regolamento.
Comunque sto gioco mi intrippa a mille. Appena lette le regole la scimmia è cresciuta a dismisura.
NB: La seguente anteprima è basata sulla sola lettura delle regole e le conseguenti prime impressioni. In nessun modo ha valore di recensione.
In Lorenzo il Magnifico, di Simone Luciani (Tzolk’in, Marco Polo) e della coppia Gigli/Brasini (due degli Acchittocca, autori di Egizia), i giocatori impersonano famiglie nobili dell’Italia rinascimentale.
Il gioco è diviso in 3 periodi, ciascuno costituito da 2 turni. Alla fine di ogni periodo i giocatori devono dimostrare di aver mantenuto la fede, ricevendo punti vittoria, o la scomunica.
Come funziona il gioco da tavolo Lorenzo il Magnifico?
Ogni giocatore riceve 4 pedoni (i familiari, di cui 3 colorati ed 1 neutro), una tessera bonus per la plancia personale (nella partita avanzata è diversa per ogni giocatore), e gli introiti iniziali (soldi, risorse e servi).
Sul tabellone sono presenti diversi spazi azione:
- Il mercato che fornisce servi, punti militari e bonus;
- Il palazzo del Consiglio, stabilisce il nuovo ordine di turno e fornisce risorse, punti militare e punti fede;
- Le quattro torri di sviluppo, permettono di acquistare carte. Ogni giocatore non può avere più di un familiare per torre, a meno che non utilizzi quello neutro. Se è già presente un’altra famiglia, bisogna pagare anche 3 soldi;
- L’area di raccolto e produzione, permette di effettuare una di queste due azioni ed attivare i bonus della propria tessera e delle carte ottenute.
La meccanica del gioco in scatola Lorenzo il Magnifico è semplice: il primo giocatore lancia tre dadi colorati, che corrispondono ai colori dei tre pedoni, ed ognuno a turno esegue un’azione utilizzando uno dei propri pedoni. Per effettuare alcune azioni bisogna avere un valore minimo sul dado corrispondente (ad esempio per prendere una carta dal secondo piano della torre il valore minimo è 3), valore che può essere aumentato usando i servi. Il pedone neutrale ha sempre valore 0, dato che non è associato ad un dado, sarà quindi obbligatorio spendere servi per utilizzarlo, così come per prendere carte dall’ultimo piano della torre che richiede un valore minimo di 7.
Le carte possono fornire un bonus immediato in Punti (Vittoria/Militare/Fede), azioni aggiuntive e/o un bonus permanente. Sono di 4 tipi/colori:
- Territori (verdi), si conquistano possedendo come requisito un determinato numero di Punti Militare e forniscono PV e risorse. I Punti non vengono spesi, basta possederli;
- Edifici (gialli) si comprano con le risorse e permettono di ricevere altre risorse o di scambiarle con Punti (Vittoria/Militari/Fede);
- Personaggi (azzurri) si acquistano solo con i soldi e forniscono bonus immediati e permanenti;
- Imprese (viola) si pagano in risorse o Punti Militari e danno Punti vittoria a fine partita.
Alla fine di ogni periodo c’è l’Indagine del Vaticano e si verifica il numero di Punti Fede posseduto da ogni giocatori: se il livello minimo richiesto non è stato raggiunto, scatta la scomunica, che comporta dei malus. Se invece è stato raggiunto, il giocatore sceglie se appoggiare la Chiesa, perdendo tutti i Punti Fede ma ricevendo Punti Vittoria, o non appoggiarla ed essere scomunicato per conservare i Punti Fede.
A fine partita i Punti Vittoria si ricevono dalle risorse rimaste, dalle carte moltiplicatori di Punti Vittoria e dal numero di carte accumulate dello stesso tipo/colore.
Nella partita avanzata vengono aggiunte 4 carte Leader, scelte con un draft iniziale: hanno abilità diverse temporanee o permanenti, che si attivano al raggiungimento di determinati requisiti, e possono essere scartate per ricevere i privilegi del Consiglio.
Quali sono le prime impressioni di questo gioco in scatola?
Da quello che ho potuto evincere dal regolamento non ancora definitivo, il gioco da tavolo sembra abbastanza variegato e strategico, fornendo più modi di conquistare PV. Personalmente, è una cosa che apprezzo molto, non amando i giochi che portano a strategie univoche.
Sarebbe interessante conoscere i malus delle scomuniche, non elencati nel regolamento che ho potuto leggere. Suppongo che, avendo la possibilità di scegliere di riceverli comunque, non siano così penalizzanti ai fini della vittoria.
La cosa che mi ha lasciata più perplessa è la gestione dei dadi o per meglio dire la non-gestione: non influiscono nell’interazione e non danno variabilità, sono un valore standard per tutti i giocatori da attribuire ai propri pedoni. Quest’uniformità, tuttavia, bilancia la casualità del lancio.
La grafica è accattivante e si nota lo sforzo di tentare di ambientare un minimo quello che si rivela un classico german. Detrattori del genere alla larga, ma per me una prova su strada la merita.