È chiaro che tre pucciose tartarughe di plastica attirino i bambini come la focaccia la mortadella. È chiaro anche che i giochi per bimbi piccoli (questo quanto sarà? 4+?) debbano avere meccaniche semplici. È altrettanto chiaro che il papà dopo un paio di partite perda lo stimolo e dopo una decina ne acquisisca uno gojiresco.
Quello che invece non mi è chiaro è se tutti questi autori di giochi per bambini sappiano solo usare la memoria come meccanica principale per i loro giochi.
Come si gioca a Otti Panzerotti?
Hai tre tartarughe di plastica in tre colori con gusci intercambiabili, da abbinare come ti pare. Poi una serie di tessere disposte capovolte e sparpagliate, con raffigurate tutte le possibili combinazioni di tartaruga + guscio.
Al proprio turno il giocatore gira una tessera: se corrisponde a un abbinamento delle tartarughe, la prende, sennò la rimette a posto. In ogni caso deve sempre rimescolare i gusci, per cambiare combinazioni. Alla fine della partita chi ha preso più tessere vince.
Ci è piaciuto questo gioco da tavolo?
Questo non ha fatto tanta presa, su Sofia. Ogni tanto lo tira fuori ma, dopo poco, smette di scoprire tessere e gioca semplicemente con le tartarughe. Inoltre, essendo la rossa la sua preferita, vuole a tutti i costi ottenere quelle tessere e non le importa delle altre. C'è da dire che l'andamento della partita poi è abbastanza monocorde: scopri e sposta i gusci, scopri e sposta i gusci
...
...e insomma no, non ci ha preso.
Cosa si impara?
L'unica cosa che il bimbo deve davvero imparare è che quando rimescola le tartarughe non deve costruire la combinazione della tessera che ha appena scoperto e rimesso a posto, sennò chi gioca dopo la prende subito. Quindi un po' di infarinatura tattica: è già qualcosa.
Ah, già, la memoria, la benedetta memoria: impara anche a tenere a mente le cose. Come in tutti questi giochi: ne ho comprati una decina, cambiano le bestie, le cose, le tessere, ma sono tutti lo stesso gioco. Fossi un giudice in una giuria per i giochi per bambini, questi a base di memoria li casserei subito.
Perciò un accorato appello finale, o' autori, lo faccio a voi: vi prego, sforzatevi di dare a noi poveri genitori qualche meccanica che non sia sempre la stessa, noiosa, trita memoria.