ATTENZIONE! La seguente anteprima è ricavata dalle impressioni successive alla sola lettura del regolamento senza prova su strada del gioco
NATIONS
Dall'editore di Eclipse: un gioco di civilizzazione che si propone di sfidare il trono di Through the Ages. Come andrà a finire? Solo la storia potrà dirlo…
Ecco uno dei giochi che ad Essen cercheranno soprattutto i giocatori esperti. Si tratta di un gioco della Lautapelit (quelli di Eclipse, ma gli autori sono diversi e tutti novizi), si tratta di un gioco di civilizzazione, genere che quasi obbliga a confronti. In questo caso, lo scopriamo subito, il nome che viene in mente per un confronto è quello di Through the Ages: per la sfida di realizzare un Civ-Build senza mappa, principalmente basato sull’utilizzo di carte. Diciamo subito che per il gioco è prevista un’edizione italiana a cura Asterion Press (il gioco ha dipendenza dalla lingua, anche se non sembra altissima).<?xml:namespace prefix = o ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:office" />
Il sistema di gioco
Abbiamo un tabellone principale dove sono disposte le Carte Progresso che possono essere scelte dai giocatori. Vengono disposte su una fila che si rinnova di turno in turno, le carte più distanti nella fila costano maggiore risorse (oro), inoltre ad ogni fine era (il gioco è diviso in 4 ere dall’antichità alla I guerra mondiale) si mettono in gioco nuove carte.
I giocatori hanno la loro plancia dove possono disporre le carte acquisite, oltre a dei lavoratori, in forma di meeples, che una volta prodotti possono essere posizionati sulle carte per attivarne gli effetti. A fine turno ogni giocatore produce, in base alle condizioni della sua plancia, cibo (che serve a sfamare la popolazione a fine turno), pietra (che serve per le costruzioni), oro (che serve a comprare carte) e libri (che servono per guadagnare punti vittoria). Inoltre ha due parametri (ovvero due indicatori che non si rinnovano in fase di produzione) che sono la forza militare e la stabilità.
Come si saranno accorti i lettori più esperti questa descrizione, cambiando qualche termine, potrebbe passare facilmente per quella di Through the Ages…
Passiamo a vedere più in dettaglio com’è gestito il tutto che, ovviamente, presenta delle differenze con TTA.
A inizio turno si ripristina la riga delle carte Progresso e si pesca una carta Evento (da un mazzo differente delle Progresso) e i giocatori possono conoscere gli eventi che si attiveranno a fine turno. Poi i giocatori si alternano nelle azioni eseguendone una alla volta fin quando non vogliono passare, ogni volta che è il loro turno possono scegliere tra tre opzioni:
-prendere una carta dalla plancia comune (pagando 1, 2 o 3 ori);
-mandare un lavoratore su un edificio (una carta progresso della propria plancia);
-costruire uno step di meraviglie (le meraviglie sono, ovviamente, alcune delle possibili carte progresso).
Finite le azioni si passa alla produzione e alla risoluzione degli eventi. Ogni due turni finisce un’era e si passa alla successiva prendendo le nuove carte (quindi il gioco ha una durata fissa di 8 turni divisi in 4 ere, come detto). Alla fine di ogni era si confrontano i libri guadagnati e ciascun giocatore guadagna punti in base a quanti avversari hanno meno libri di lui. Non è l’unico modo per fare punti vittoria: a fine partita saranno conteggiati anche i punti forniti dagli carte (meraviglie/edifici/colonie) e dalle risorse rimanenti.
Le carte Progresso
Diamo uno sguardo più dettagliato alle carte Progresso che sono, come è chiaro, il cuore del gioco. Sulla plancia ci sono spazi fissi, dove le diverse tipologie di carte si possono piazzare, una volta occupati gli spazi se si prendono nuove carte se ne deve eliminare una delle precedenti.
Ci sono gli Advisor (per non dire leader) che danno effetti speciali alla civiltà.
Gli edifici e le carte militari sono le carte che necessitano lavoratori essere attivate e danno benefici in base a quanti lavoratori sono presenti.
Le meraviglie che vanno costruite in più step e non richiedono lavoratori.
Le carte “età dell’oro” che danno risorse bonus una tantum.
Infine ci sono le carte che richiedono la forza militare: le colonie, le battaglie e le guerre. Colonie e battaglie non coinvolgono gli altri giocatori, praticamente se si ha il minimo di forza militare si possono riscuotere i benefici riportati. Le uniche carte che comportano un confronto diretto sono le guerre. La peculiarità di queste carte è che se ne può scegliere solo una a turno (tra tutti i giocatori) e il giocatore che la seleziona fissa il valore della guerra al livello della sua forza militare; alla fine del turno i giocatori che hanno forza militare inferiore subiscono degli effetti negativi. Una modalità alquanto atipica, che quasi spinge a giocare la guerra a chi è indietro con la forza militare.
Altri aspetti del gioco
Nations è un gioco con tante sfaccettature, vediamo altri dettagli che possono essere interessanti:
-la varietà e longevità è assicurata dal fatto che su 296 carte progresso e 48 carte evento solo una frazione relativamente bassa entra in gioco. Questo dovrebbe assicurare partite sempre diverse;
-altro aspetto a favore della longevità è il fatto che le plance dei giocatori hanno un doppio lato. Come in Eclipse il lato A è uguale per tutti, mentre il lato B rende asimmetriche le fazioni (Egitto, Persia, Roma, Grecia, Cina), ciascuna specializzata in uno degli aspetti del gioco;
-E’ possibile scegliere un livello di difficoltà, come nei videogiochi. Questo può essere anche diverso tra i giocatori, è possibile cioè giocare con un handicap se c’è disparità di esperienza al tavolo. In teoria interessante, bisogna vedere come funziona;
-Ci sono regole anche per il gioco in solitario, con qualche cambiamento. Il multiplayer, invece si può giocare fino a 5.
Prime impressioni
Per quanto il gioco mi abbia molto interessato all’inizio, bisogna mettere in conto il rischio di trovarsi un TTA di serie B. Vedo meno probabile la possibilità che il gioco si riveli un capolavoro tale da superare il precedente, ma per me, amante dei giochi di civilizzazione potrebbe bastare avere un buon gioco da provare. Ovviamente sono considerazioni personalissime, quello che è da mettere in conto per le proprie valutazioni sono le caratteristiche che lo differenziano da TTA. Mi sembra chiaro che il confronto diretto ha un peso minore, per la modalità con cui si giocano le guerre. Inoltre non ci sono carte segrete: tutte vengono scelte dalla plancia comune, e questo dovrebbe rendere il gioco più controllabile. Per finire se la durata della partita di TTA è un problema qui abbiamo (almeno sulla carta) 40' a giocatore, il che dovrebbe assicurare partite piu' brevi e, per come si articola il turno ridotto, con tempi morti ridotti.
Come altro punto da verificare ci metto la grafica che, almeno dalle immagini in rete, non colpisce più di tanto (anche se è un aspetto che per il tipo di gioco può essere considerato non fondamentale).
Da vedere…
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