ESSEN: il report – giovedì
E siamo finalmente a giovedì. È passato un anno ed il carosello ricomincia nel primo giorno che è sempre il più utile per provare i giochi poiché c’è meno gente (dove meno è un numero che oscilla fra la popolazione di un piccolo paese e quella di tutta l’Oceania).
Molti sono i titoloni provati oggi per cui passiamo subito a descriverli (anche perché è tardi e voglio dormire un pochino):
CRY HAVOC
Titolo attesissimo il cui hype me lo ha fatto puntare immediatamente. Purtroppo il tempo è tiranno e riusciamo a fare solo un paio di turni. Tuttavia sono sufficienti a farmi apprezzare l’asimmetria del titolo, la sua eleganza nella particolarissima meccanica di battaglia e la “liquidità” dei turni che si susseguono fra numerosi scontri e cambi di fronte. La mappa è stretta e consente subito di venire alle mani con gli altri giocatori, sfruttando anche le caratteristiche peculiari del terreno. Il giocatore verde (che si usa solo in partite a 4 giocatori) è quello che parte più forte, ma il rosso può subito frenarlo militarmente avendo la razza più aggressiva. Proprio nelle battaglie con le tre zone da risolvere in sequenza il titolo dimostra il suo pregio migliore e la sua maggiore originalità. Le tre zone si risolvono dall’alto verso il basso e sono via via più aggressive e potenti sebbene proprio la prima permetta il controllo delle regione e lo scoring del maggior numero di punti. L’attaccante deve piazzare tutte le sue truppe sulle tre zone per primo come meglio crede. Poi schiera il difensore ed infine, se si vuole, è possibile giocare carte dagli effetti più disparati. La vittoria nella prima zona permette di prendere il controllo della regione e fare subito 2 punti. La seconda zona consente di catturare una miniatura avversaria (che da un punto a turno) e la terza uccide le miniature. Molte sono le ulteriori possibilità di azione del gioco. Costruire edifici dagli effetti molto differenti tra le varie popolazioni in gioco. Muovere. Fare punti, attivare carte e reclutare truppe. È anche possibile fare deck building sul proprio mazzo di carte-azione. Quando poi viene giocata una particolare carte (una in ogni mazzo dei giocatori) si attiva la fase di punteggio. Ci sarebbero molte altre cose da dire su questo gioco ma più che spiegarvene il funzionamento mi interessava darvi un’opinione generale sulla bontà del titolo.
Sinceramente il prezzo è alto, sebbene giustificato dai notevoli materiali, ma il gioco lo merita per quanti amano menare le mani e godersi una partita piena di colpi di scena. Promosso a pieni voti e preso subito.
Voto per tipo di gioco: 8
Voto personale: 8+
ARGO
Titolo sostanzialmente basato sulla gestione dei due movimenti a disposizione nella labirintica base spaziale da cui cercar di far scappare i nostri membri dell’equipaggio tramite le apposite scialuppe. Tutti i personaggi a disposizione partono da una stanza e spostandosi devono muoversi, attivare i poteri delle stanze ed eventualmente sfruttare i loro poteri speciali. La particolarità è quella di poter spingere a catene i personaggi che sono nella stanza dove si entra poiché quasi tutte le stanze della base possono contenere un solo personaggio. A complicare le cose c’è il fatto che alcune stanze mettono in gioco gli alieni che possono uccidere i vari personaggi arrivando anche a vincere il gioco lasciando tutti i giocatori sconfitti.
Francamente io non sono un estimatore di Faidutti e anche questo gioco (suo e di Laget) non fa eccezione. È rapido ed interessante nel suo meccanismo di spinte consecutive dei vari personaggi, ma risulta poco interessante e anche molto caotico. Per me, probabilmente, il gioco meno bello provato fino ad ora .
Voto per tipo di gioco: 6,5
Voto personale: 5,5
VIKINGDOMS (foto a dx)
Si tratta di un giochino per due, astratto e scacchistico, in cui tramite movimenti via via più forti al crescere delle torri che si vanno a formare i due contendenti cercano di fare punti su una piccola scacchiera al fine di fare prigionieri i pezzi altrui e prendere alcune tessere isola che danno punti e poteri particolari.
L’autore ci ha fatto provare il gioco, ma avendo giocato lui contro di noi si è trattato di un match a senso unico.
Mi è parso comunque un bel giochino piccolo, poco costoso e che può regalare qualche serata di svago come chiudi-sessione di gioco.
Voto per tipo di gioco: 7
Voto personale: 6,5
ADRENALINE
Altro titolone che aveva generato molte aspettative nei giorni passati, sia per i videogiochi da cui prende il tema, sia per via delle sue meccaniche semplici, ma che sembravano promettere molto divertimento. Devo dire che in questo il gioco centra in pieno l’obiettivo non deludendo le aspettative. Il gioco è semplice, immediato, divertentissimo e frenetico. Non si fa altro che uccidere ed essere uccisi a vicenda in un susseguirsi di scontri a fuoco cruenti e pieni di mirabolanti armi dagli effetti più disparati. Durante il proprio turno si possono svolgere due azioni (anche due volte la stessa) a scelta fra: sparare con un’arma carica, muoversi di uno spazio e raccogliere nuove armi o munizioni, muoversi fino a tre spazi. La mappa è molto claustrofobica e le stanze sono disseminate di armi e munizioni. Questo rende impossibile scappare e fa si che ci si meni di santa ragione senza pensare a proteggersi (non ci sono equipaggiamenti difensivi, ma solo offensivi). I punti si fanno facendo ferite agli avversari e soprattutto nel momento in cui li si uccide. Morire dà punti agli altri, ma non rappresenta un problema poiché si rinasce immediatamente con tutte le ferite ripristinate. Quando si è feriti (ma ancora vivi) si ottengono dei bonus di movimento che ci rende delle macchine da guerra ancora più micidiali. Il gioco permette anche di accumulare alcune carte bonus e di ricaricare le armi ogni fine turno in automatico (a patto di possedere le munizioni).
Il tutto è assolutamente molto meno banale di quanto non sembri sebbene si tratti di meccaniche immediate e per nulla pesanti. Tutto scorre liscio e la partita termina all’ottava uccisione con un ultimo scontro a sangue che genera una vera ordalia di uccisioni. Dimenticavo! Come nelle migliori tradizioni è anche possibile fare degli over-kill qualora si assegnino più ferite del necessario. Questa cosa permette di accumulare punti alla fine del gioco perché vale come due uccisioni (a fine partita si daranno dei punti per chi ha fatto la maggioranza di morti).
Io sono un amante del controllo e dei giochi “tedeschi”, ma devo ammettere che mi sono molto divertito a giocare a questo titolo di cui, per altro, abbiamo fatto una partita completa (anche se nella sua versione breve). Non posso che consigliare questo gioco anche perché ha una grafica bellissima, delle splendide miniature ed un manuale di gioco molto ironico e ben realizzato. Per me è stata una vera sorpresa questo gioco che, per le sue caratteristiche non credevo di poter apprezzare più di tanto! Promosso a pieni voti. Astenersi i maniaci del controllo e i rosiconi, consigliatissimo per i war-gamers da mischia e gli amanti degli screzi e degli attacchi diretti.
Voto per tipo di gioco: 8,5
Voto personale: 8
ROUNDHOUSE
Titolo dell’asiatica casa Emperors4Games che ci trasporto in una tradizionale casa-fortezza dell’antica Cina del Sud. Il tabellone rappresenta queste case a due piani circolari che erano abitate da interi clan e che fungevano anche da fortezza contro le razzie nemiche. I giocatori spostano i loro due membri della famiglia lungo i due anelli circolari potendo anche passare da un anello all’altro ma solo in determinati punti. Dove si ferma il nostro familiare possiamo svolgere l’azione ivi rappresentata. I familiari si muovono fino a tre passi alla volta, ma saltano gratuitamente tutte le zone già occupate da altre pedine. È anche possibile piazzarvi degli assistenti che se rimossi permettono di compiere nuovamente l’azione rappresentata sulla zona. Quando si compie un giro completo si prendono tutti i familiari che si è riusciti a mettere su uno dei quartieri esterni alla casa e si effettua un originale fase di scoring che permette di fare punti e collezionare oggetti. Le azioni anche permettono di prendere oggetti, comprare e vendere merci, risolvere contratti, piazzare familiari in casa o nei quartieri esterni e molto altro ancora. Tutto scorre in modo fluido e lineare permettendo varie combinazioni e attuando strategie che sembrano abbastanza differenti tra loro. I materiali sono davvero ottimi e le stanze superiori sono fatte con fustelle molto spesse che rendono bene l’idea di un piano rialzato. Anche il ponte che segna l’inizio e la fine del cerchio è rialzato e dà un bellissimo colpo d’occhio. Peccato che il gioco sia finito subito il giovedì mattina fra i preordini e le copie comprate in gran numero. Buonissimo german
Voto per tipo di gioco: 7,5
Voto personale: 8
COTTAGE GARDEN
Ultima fatica di Rosenberg insieme al mastodontico Feast of Odin, questo Cottage Garden ha in comune con lui e con il predecessore Patchwork la meccanica del tetris con cui i giocatori andranno a cercare di riempire quanti più tabelloni. Questa volta, però, non si tratterà di pezze di una coperta, ma di piante e vasi da giardino. Inoltre, ogni volta che si riempirà un giardinetto dei due sempre a disposizione si farà un conteggio dei vasi e delle decorazioni contenute (e non coperte con le piante). Su due diverse track, infatti, si andrà a collezionare tali punti che permetteranno anche di prendere altri vasi da aggiungere e i preziosissimi gatti (utili a tappare “buchi” imprevisti). Alla fine delle sei fasi di gioco chi avrà fatto più punti sarà dichiarato vincitore. Il meccanismo di presa dei fiori (i pezzi del tetris) è diverso da quello di Patchwork ma molto veloce e carino. Non genera la stessa tensione del predecessore, ma il gioco alla fine è molto rapido e divertente, ha degli ottimi materiali e una bellissima grafica. Inoltre è giocabile fino a quattro, pregio non da poco.
Voto per tipo di gioco: 7,5
Voto personale: 7,5
FIRST CLASS
Trattasi del nuovo titolo della Hans Im Glück realizzato dal medesimo autore di Russian Railroad. Ed infatti è per molti versi la versione di carte del suo precedente titolo. Tuttavia se ne discosta quel tanto che basta da non essere chiamato RR Card Game. Durante i sei round di gioco i partecipanti si alternano nel prendere carte da un cruscotto comune e nel compiere le azioni su di esse rappresentate. Tali azioni permettono di costruire due file di treni e una track di ferrovia. Su queste tre direttrici, e sul loro costante miglioramento, si gioca tutta la partita ed il punteggio si calcola in modo molto simile al precedente titolo a tema ferroviario.
La partita è rapida (siamo riusciti a giocarla tutta in poco più di un’ora) e scorre liscia e fluida. Tuttavia non ho trovato twist particolarmente originali e tutto si limita ad un’ottimizzazione delle mosse a disposizione e del relativo punteggio. È comunque un buon titolo che consiglio a tutti gli amanti di Russian Railroad e dei card game.
Voto per tipo di gioco: 7,5
Voto personale: 7+
THE FLOW OF HISTORY
Titolo di civilizzazione liofilizzata in un mazzo di meno di 70 carte che prende chiaramente spunto da Trough the Ages, ma che ne porta all’estremo la semplificazione pur non risultando un gioco banale e scontato. Le epoche si susseguono in un continuo acquisto di carte da parte dei contendenti che si vanno a sommare le une alle altre nelle differenti icone di gioco che donano sconti e poteri sempre più forti. Come nei più classici giochi è possibile giocare carte governo, leader, meraviglia, esercito, edifici e agricoltura. Il sistema di acquisto è molto originale e genera una buona tensione al tavolo. Il caso influisce nell’uscita delle carte, ma durante la partita si vedono sempre tutte, per cui è comunque possibile una certa pianificazione. Tuttavia gli attacchi e certe combinazioni molto potenti possono sbilanciare la partita che nel nostro caso ha visto due giocatori contendersi la vittoria a circa il doppio dei punti finali degli altri due. Anche la durata, a dispetto dei materiali minimalisti, non è bassissima, attestandosi sui 90 minuti dichiarati in quattro giocatori. Francamente con quella durata preferisco altri titoli, ma devo comunque dire che si tratta di un gioco che ha buone idee e che meglio di tanti altri riesce a proporre una civilizzazione in poche carte e meno di due ore. Buono.
Voto per tipo di gioco: 7,5
Voto personale: 7-
E così si conclude la serie di giochi provati il giovedì. Vi aspetto al report di domani!
Il vostro affezionatissimo goblin Pennuto77