Eclipse - la via di mezzo, tra il male e il peggio
Secondo Einstein, se ricordo bene, due cose sono infinite: l'universo e la stupidità dei gamers, ma riguardo l'universo ci sono ancora dei dubbi.
Eclipse è un gioco che riesce a smentire una delle due affermazioni precedenti, indovinate quale? E no, i gamers non c'entrano.
Si parcheggia sul vostro tavolo con la stessa discrezione con cui Briatore parcheggia lo yacht a Porto Rotondo, esibendo l'opulenza di centinaia di cubetti di legno, astronavi di plastica ed esagoni di cartone e un paio di dozzine di dadi, che ne dovrebbero giustificare il costo, che all'incirca è quello del canotto dello yacht di Briatore.
In effetti Eclipse più che un gioco è uno status symbol, infatti piace per forza a tre categorie di gamers:
- quelli che l'hanno comprato, perché devono giustificare con se stessi in qualche modo il fatto che se hanno speso settanteuri mica possono aver preso un gioco brutto
- quelli che se un gioco dura meno di tre ore, ha un regolamento comprensibile di sole otto pagine, non è di un editore turkmeno sconosciuto e non contiene millemila tasselli/tessere/carte diverse allora è brutto
- quelli che non se la sentono di smentire le due categorie precedenti [...]
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