Mi limito a consigliare almeno il primo libro della saga, si chiama appunto steelheart, che ho trovato veramente fantastico tanto da regalarlo a destra e a manca per feste e compleanni vari
La seguente anteprima si basa sulla sola lettura delle regole e, in nessun modo, ha valore di recensione.
Il gioco è ambientato in un mondo creato da Brandon Sanderson, in cui il malvagio supercattivo Steelheart (no ma... davvero?) e i suoi fidi scagnozzi (altri cattivoni con superpoteri) dominano la società. I giocatori impersonano eroi che si oppongono a questa tirannia.
Riassunto di gioco
Si dispongono un certo numero di plance di gioco in base al numero di giocatori. Su ogni plancia si sorteggia una scheda epic (questo è il nome generico con cui sono indicati i malvagi, che hanno una sequenza di mosse e un valore di scoperta e uno di vita.
Oltre ai cattivi generici c'è il supercattivo Steelheart, che ha una scheda personale naturalmente più forte e che gira tra le varie plance facendo danni a destra e a sinistra.
Ogni giocatore prende poi un personaggio diverso (con peculiari abilità) e il suo set di dadi personalizzato. A ogni turno tutti lanciano assieme i dadi: possono farlo fino a tre volte, ogni volta tenendone buono almeno uno. Finita questa preparazione, ciascuno spende i propri dadi nell'ordine che vuole, per attivare le diverse azioni grazie alle facce ottenute.
In questa fase è fondamentale coordinarsi con gli altri in modo tale da massimizzare l'effetto dei dadi. Ad esempio, prima di infliggere ferite a un epic è necessario spendere facce ricerca per trovare il suo punto debole e causargli, così, danno effettivo.
Oltre ad attaccare, i dadi consentono di spostarsi tra i vari luoghi della città, indebolire gli attacchi degli epic, rimuovere blocchi al movimento, eliminare scagnozzi (che infliggono ferite alla popolazione e potenziano gli epic), comprare nuove carte azione da un display comune per spendere poi i dadi più efficacemente e ottenere azioni jolly.
Prime impressioni
The Reckoners non mi ha colpito particolarmente, né nella meccanica, né nel tema. Sebbene io sia un appassionato di collaborativi - e sebbene questo gioco necessiti sicuramente di una buona coordinazione e ottimizzazione del round - non ravviso elementi originali che mi invoglino a provarlo, o meccaniche particolarmente fini da impressionarmi favorevolmente.
Immagino sia un prodotto dedicato principalmente ai fan della saga a cui è ispirato e, pur ravvisando un buon gioco, non credo avrò la spinta a spenderci i dollaroni richiesti.