Vale la pena leggere la recens...cioè l'anteprima, anche solo per le risate. Grazie Signor Darcy, un bell'articolo che informa e diverte
Questa non è una recensione.
Ripeto: questa non è una recensione.
Siamo nel 2035.
O meglio, io sono nel 2018 e sto traducendo da BGG; ma diciamo che siamo nel 2035.
Dice che l’umanità è sull’orlo dell’estinzione e che – giustamente – non può che farsene una colpa: ha inquinato e avvelenato, depredato quel che c’era da sfruttare, mossa da un’ingordigia devastante e senza riguardo alcuno per le nuove generazioni.
Il mondo era un paradiso di colori e ora è più grigio di Anastasia Steele.
Il gioco
L’idea alla base di Solar city è quella del cosiddetto solarpunk, sorta di movimento letterario e sociale volto a una visione ottimistica del futuro, nonostante la piena consapevolezza del dramma ambientale che stiamo vivendo, e dunque solo fino a un certo punto analogo a ciò che, negli anni Ottanta, è stato il cyberpunk per l’informatica e la robotica, con le sue pennellate ora romantiche, ora gotiche.
(Oh, se scrivo stronzate fermatemi, eh.)
In un mondo in cui l’aria pulita è sempre più un miraggio e l’acqua è considerata un bene di lusso (non solo a Venezia, intendo), la necessità è quella di progettare edifici che garantiscano attivamente la sussistenza dei suoi occupanti: per esempio producendo l’energia di cui bisognano e, perché no, anche ossigeno, acqua, una Schweppes e due crodini, grazie.
In ogni turno, ogni giocatore - da due a quattro quelli indicati; ma pare anche uno solo, parrebbe - può eseguire una di tre azioni: costruire un grattacielo; costruire un edificio pubblico per migliorare le prestazioni ambientali della città; attivare le fabbriche verticali (in pratica ricoprire i grattacieli di verde, attivare le pale eoliche, installare pannelli fotovoltaici e tante altre belle cose che si possono fare con gli incentivi europei).
Sebbene il gioco preveda più di una dozzina di tipologie di edifici, in ogni partita se ne utilizzano solo sei; ulteriormente, con buona pace di chi in un gioco cerca soprattutto la varietà, i set di edifici pubblici in gioco sono estratti a caso, così da rendere – almeno sulla carta - ogni partita diversa dalle altre.
Al termine di un certo numero di round, ovvero nel momento in cui un giocatore riempie la sua plancia, vince il giocatore che più ha contribuito ai cambiamenti in positivo dell’ambiente globale garantendo la produzione di ossigeno – che è una supercazzola per dire che si contano i punti vittoria.
Prime impressioni
Solar City, edito dalla polacca Games Factory, porta la firma di Marcin Senior Ropka e di Viola Kijowska, autori tra le altre cose di Alien artifacts. Quanto a componenti, dalle foto sembra che ci si trovi di fronte a un gioco in quella che, nel 2018, era la media - ed era una media decisamente alta: ricordate?
Le illustrazioni, opera di Mariusz Gandzel, sono colorate ed efficaci e ricordano un po’ Sim City, un po’ Lego Rock Raiders, un po’ quei giochi per telefono, un po’ tutti uguali, in cui bisogna costruire una città o ricercare dinosauri in laboratorio o equipaggiare una squadra di cinque jedi spendendo gemme cristalli dobloni e saette che si ricaricano in un quarto d’ora.
Quanto al gioco, le informazioni disponibili sono ancora decisamente frammentate; lo stesso video introduttivo della campagna kickstarter non fa che ribadire quanto appena esposto, tra rivoluzioni solari e boschi verticali.
Carina l'idea, attivando una riga o una colonna della plancia, di bloccare la stessa nelle plance avversarie; soluzione forse poco ambientata - dà quasi più un senso di intereferenze tra universi paralleli -, ma che potrebbe donare quel po' di interazione vera che manca in tanti giochi di questi anni.
I tempi di gioco dichiarati, ossia trenta-quarantacinque minuti, del resto potrebbero dare un'ulteriore spinta al gioco, facendolo collocare in quella fascia - i titoli per famiglie e per giocatori occasionali - in cui originalità, ambientazione e profondità (tutta da dimostrare quest'ultima) sono parametri di scelta secondari.
Personalmente non sono particolarmente colpito da questo titolo, ma le carte in regola per ritagliarsi il suo spazio Solar City potrebbe averle senza problemi. In fin dei conti, pure quando la Terra era ancora in salute non uscivano mica solo capolavori.
Un aggiornamento dal 2018
Siamo alle solite: qualcuno deve aver viaggiato nel tempo e alterato qualcosa nel passato.
Fatto sta che per una brutta storia di presunti mancati pagamenti da parte della Games Factory, uno degli autori del gioco - Ropka - pare che in quell'anno turbolento si sia dimesso. L'uscita del titolo, per quanto ne sappiamo ora, potrebbe essere a rischio, sebbene delle foto dal passato sembrerebbero rassicurare i partecipanti alla campagna kickstarter. Staremo a vedere se la Tempolizia riuscirà a venirne a capo.