Dicci la verità... il groppo era talmente pesante che quando sei arrivato a casa, in preda alla disperazione, hai giocato ad exploding kittens! Ahaha! (Scherzo ovviamente)
Play finisce anche quest'anno e, per la prima volta, mi sono smazzato tutti e tre i giorni, dalla mattina del venerdì alla sera della domenica.
Come tanti altri goblin, ho spiegato, salutato, chiacchierato, giocato (poco). Soprattutto, ho fatto giocare gli altri.
Potrei parlarvi di tutte le tane nazionali, che hanno montato e smontato gli stand, che hanno animato la Visibility, l'area prestito, il Re-Play, l'area kids, l'Hard-Core Gaming Room, il Magnifico. Sono arrivate da tutta Italia, spesso con un giorno d'anticipo, sottraendo tempo a famiglia e lavoro.
Oppure menzionare i singoli goblin - e allora davvero non basterebbe questa pagina. Tutte queste cose le faranno meglio altri e soprattutto le foto, le tante foto che vedrete nei prossimi giorni.
Vi parlo invece del momento meno bello della Play: la fine.
Quando ti rimetti in macchina, da solo nel mio caso, inizi a pensare a tutti i momenti che hai passato, alle persone che hai conosciuto, ai vecchi amici rivisti, a quelli nuovi a cui hai dato finalmente un volto, a chi ti ha stretto la mano senza sapere chi fosse, ai giochi spiegati e al piacere di averlo fatto, alle risate, alle cene tutti assieme, alla sveglia col mal di testa, alla corsa agli stand per preparare tutto prima dell'apertura, al pranzo con il cibo portato da ogni goblin da mezza Italia, allo smontare e reinscatolare tutto ogni sera, alla foto di gruppo un minuto prima di ripartire.
Ripartire col cielo che scurisce, in un treno di macchine dirette ovunque, con la luce che se ne va assieme ai chilometri macinati, è un tornado di emozioni che ti porti dietro da tre giorni senza sosta.
Probabilmente molti - tanti, la maggior parte - vivono la fiera da turisti, da giocatori: vengono un giorno, provano i giochi, se ne vanno. Lo facevo pure io, un po' di anni fa. Contribuire, allestire, spiegare e fare tutte le altre cose è molto più faticoso, molto più stancante... ma molto più bello. Almeno per me.
Mi lascio alle spalle un bilancio di ben... zero giochi comprati e zero provati; ma tanta, tanta soddisfazione.
Mentre mi allontano sempre di più da Modena, col buio che avanza e le curve della Cisa che mi accompagnano nelle due ore che mi separano dalla vita di sempre, il groppo che prende alla gola è quello di chi lascia indietro molto più di una fiera.