A mio modestissimo avviso, uno skirmish molto bello, tattico e con una valida gestione mano. Il fatto che il motore delle azioni sia costituito da mazzetti di carte multiuso rende il gioco fluido e pulito, senza inutili orpelli, oltre che rapido da intavolare. Anche il sistema della linea di tiro e gli accoppiamenti tra le varie tipologie di attacco e le relative difese sono svolti in maniera del tutto elegante. Il tocco di classe à la Wallace è sicuramente il posizionamento iniziale delle gemme e dei personaggi tramite le carte numerate: una specie di gioco nel gioco (o meglio: prima del gioco).
Personalmente, poi, apprezzo la presenza di obiettivi in giochi di questo tipo (raccolta gemme), così come di mappe che non siano ring o arene claustrofobiche, ma che diano una certa libertà di movimento. Anche in questo, Wildlands mi soddisfa ampiamente (fermo restando che sono uscite mappe più strette per il gioco a due).
Lo stile grafico da fumetto d'antan lo trovo gradevole, così come il tema post-apocalittco in salsa fantasy un po' scanzonato. I materiali sono curati, anche se avrebbero potuto pensare a dei dorsi personalizzati per i mazzi delle diverse fazioni, essendo questi unici e non mescolabili tra loro.
Il sistema ha una duttilità e un'essenzialità di fondo che lo predispongono a venire espanso e integrato facilmente. E in effetti sono disponibili mappe e fazioni aggiuntive (che fungono anche da bot per introdurre varianti), microespansioni e un'espansione grossa che aggiunge solitario/coop + gioco fino a 6 (a squadre).
So che in questa sede il titolo ha ricevuto una recensione pesantemente negativa e non intendo entrare nel merito di un parere tanto più esperto del mio e che sicuramente ha le sue ragioni. Mi limito a ritenermi a mio modo fortunato se un gioco possibilmente scentrato in quanto a target con me ha fatto centro. Tanto meglio! 8.5